Come supporto alla valutazione della funzionalità del midollo osseo e della sua capacità di produrre globuli rossi; come ausilio alla diagnosi di vari tipi di anemia; nel monitoraggio della funzionalità del midollo osseo in corso o in seguito a chemioterapia, trapianto di midollo o trattamento per anemia sideropenica, carenza di vitamina B12 e folati o insufficienza renale.
Reticolociti
In presenza di un ridotto numero di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito, rilevati tramite emocromo, e/o altri sintomi di anemia; nel caso in cui siano richieste maggiori informazioni riguardo la funzionalità del midollo osseo.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio o tramite la puntura del dito o del tallone (nei neonati).
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test dei reticolociti viene utilizzato per determinare il numero e/o la percentuale di reticolociti nel sangue come supporto alla valutazione delle patologie che colpiscono i globuli rossi, come l’anemia e le alterazioni del midollo osseo. I reticolociti sono globuli rossi neoprodotti e relativamente immaturi. Vengono prodotti e subiscono un processo di maturazione nel midollo osseo prima di essere immessi nel torrente circolatorio.
Il test dei reticolociti può essere utilizzato per vari scopi:
- Come supporto alla determinazioni delle cause di valori alterati osservati in seguito all’esecuzione di esame emocromocitometrico, conta dei RBC, emoglobina ed ematocrito
- Per la valutazione della funzionalità del midollo osseo e della sua capacità di rispondere in maniera adeguata alle richieste di globuli rossi dell’organismo
- Per la diagnosi differenziale di vari tipi di anemia
- Per il monitoraggio terapeutico, come ad esempio in corso di terapia per anemia sideropenica
- Per monitorare la funzionalità del midollo osseo in corso di chemioterapia
- Per monitorare la funzionalità del midollo osseo in seguito a trapianto di midollo
Sempre più spesso la conta reticolocitaria viene effettuata tramite strumentazioni automatiche in contemporanea all'emocromo, alla conta dei globuli rossi, alla misura dell’emoglobina ed all’ematocrito. Il risultato può essere riportato come conta reticolocitaria assoluta e/o percentuale. Nel caso della percentuale, il numero di reticolociti viene comparato con il valore totale di globuli rossi secondo la seguente formula:
Reticolociti (%)= [numero dei reticolociti/numero dei globuli rossi totali] x 100
Per determinare il numero preciso di reticolociti presenti viene invece richiesta la conta assoluta dei reticolociti:
Conta assoluta= reticolociti (%) x numero dei globuli rossi totali (x 1012/L) / 100
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Quando viene prescritto?
La conta reticolocitaria può essere richiesta quando:
- L’emocromo mostra una diminuzione della conta dei globuli rossi e/o della misura di ematocrito ed emoglobina
- Si intenda valutare la funzionalità del midollo osseo
- Il paziente mostri segni e sintomi di anemia o sanguinamento cronico, quali pallore, perdita di energia, affaticamento, debolezza, respiro affannoso e/o sangue nelle feci
- Il paziente sia stato diagnosticato o trattato per una patologia in grado di influenzare la produzione dei globuli rossi, come l’anemia da carenza di ferro, la carenza di vitamina B12 e folati o una patologia renale (che influenza la produzione di eritropoietina, un ormone prodotto dai reni in grado di stimolare la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo)
- Il paziente sia sottoposto a chemioterapia o radioterapia
- Il paziente sia stato sottoposto a trapianto di midollo osseo
- Talvolta, nel caso in cui venga riscontrato un numero elevato di globuli rossi o di ematocrito ed emoglobina, come supporto alla valutazione delle cause di iperproduzione di globuli rossi
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Cosa significa il risultato del test?
Il risultato di questo test deve essere interpretato contestualmente al risultato di altri test, come la conta dei globuli rossi, l’emoglobina, l’ematocrito e l’emocromo completo. In generale, la conta reticolocitaria (assoluta o percentuale) riflette la recente attività del midollo osseo. Il risultato di questo test può indicare la presenza di una patologia associata all’aumentata richiesta di produzione di globuli rossi e fornire informazioni riguardo la capacità del midollo osseo di rispondere a queste esigenze. Talvolta il risultato può evidenziare una produzione eccessiva di globuli rossi.
Nel caso in cui sia presente anemia (emoglobina, globuli rossi ed ematocrito bassi) ed il midollo osseo risponda in maniera corretta all’aumentata richiesta di globuli rossi, il numero di reticolociti nel sangue aumenta in seguito all’aumentata produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo.
Un’alta conta reticolocitaria associata ad emoglobina, ematocrito e globuli rossi bassi (anemia), può indicare la presenza di:
- Sanguinamento: in presenza di emorragia il numero di reticolociti aumenta entro pochi giorni, al fine di compensare l’eccessiva perdita di globuli rossi. In caso di sanguinamento di tipo cronico il numero di reticolociti permane elevato nel tentativo del midollo di mantenere un numero sufficiente di globuli rossi (tuttavia il numero può non essere così elevato in caso di carenza di ferro causata dall’eccessivo sanguinamento)
- Anemia emolitica: l’anemia è causata da un’eccessiva distruzione dei globuli rossi. Il midollo osseo aumenta la produzione di globuli rossi per compensarne la distruzione, con il conseguente aumento del numero di reticolociti in circolo
- Malattia emolitica del neonato: è presente un’aumentata distruzione dei globuli rossi in maniera analoga a quanto visto precedentemente
Una conta reticolocitaria bassa associata ad emoglobina, ematocrito e globuli rossi bassi (anemia), può indicare la presenza di:
- Anemia sideropenica
- Anemia perniciosa o carenza di acido folico
- Anemia aplastica
- Radioterapia
- Insufficienza midollare causata da infezioni o cancro
- Grave patologia renale (con conseguente diminuzione dei livelli di eritropoietina)
- Alcolismo
- Patologie endocrine
In presenza di anemia la percentuale di reticolociti nel circolo sanguigno risulta elevata in contrapposizione al numero di globuli rossi. Al fine di valutare la funzionalità midollare in maniera più accurata, può essere utilizzata la conta reticolocitaria corretta o l’indice reticolocitario (RI). L’RI viene calcolato confrontando i valori dell’ematocrito del paziente con una valore di ematocrito normale ed usando la formula:
conta recolocitaria (%) x (ematocrito misurato/ematocrito normale)
Il valore medio di un ematocrito normale è ca. 45.
Oltre a questo può essere calcolato l’indice di produzione reticolocitaria (RPI) e la frazione reticolocitaria immatura (IRF). Con il termine IRF ci si riferisce a quello che in passato era noto come indice di maturità reticolocitaria; tuttavia, attualmente IRF è il termine usato comunemente per indicare la frazione di reticolociti più giovani. (Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione “Domande Frequenti”).
I reticolociti forniscono un’indicazione sul tipo di patologia che potrebbe essere presente, ma non hanno valore diagnostico. Sono indicativi della necessità di effettuare ulteriori approfondimenti e rappresentano uno strumento utile per valutare l’efficacia della terapia.
L’aumento dei reticolociti in seguito a chemioterapia, trapianto di midollo osseo o terapia con ferro, vitamina B12 o folati, indica una ripresa della funzionalità midollare.
Nel caso in cui un paziente non presenti anemia ma abbia un numero elevato di globuli rossi associato ad un’alta conta reticolocitaria, allora potrebbe essere presente una produzione eccessiva di globuli rossi, riscontrabile nelle seguenti patologie:
- Policitemia vera
- Tumori secernenti quantità eccessive di eritropoietina
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C’è altro da sapere?
La vita ad alta quota causa un aumento della conta dei reticolociti, fino a che l’organismo non si sia adattato alle concentrazioni inferiori di ossigeno presenti a quelle altitudini. Anche i fumatori possono presentare un incremento del numero dei reticolociti.
Durante le gravidanza il numero dei reticolociti può aumentare notevolmente. Anche i neonati presentano livelli elevati di reticolociti, che si normalizzano entro pochi giorni dalla nascita.
Tradizionalmente, la conta dei reticolociti veniva eseguita manualmente, tramite la conta al microscopio utilizzando colorazioni particolari. Il metodo manuale è stato sostituito dalle metodiche automatizzate, le quali permettono la conta di un numero maggiore di cellule e quindi un livello di accuratezza maggiore.
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Cos’è la conta reticolocitaria corretta o indice reticolocitario (RI)?
Nel caso in cui il paziente sia anemico (emoglobina, ematocrito e globuli rossi bassi), la percentuale di reticolociti rispetto al numero di globuli rossi appare elevata. Questo è in parte dovuto al rilascio da parte del midollo osseo di cellule immature ed alla quantità di tempo necessario a queste cellule per maturare, da 1 giorno (normalmente) fino a 3-4 giorni. Al fine di avere una stima più accurata della funzionalità midollare, la conta reticolocitaria percentuale viene spesso corretta con un calcolo chiamato conta reticolocitaria corretta o indice reticolocitario (RI). Questo calcolo confronta l’ematocrito del paziente con quello normale:
RI = Recitolociti % x (Ematocrito misurato/ Ematocrito normale)
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Cos’è l’indice di produzione reticolocitaria?
Oltre all’RI, viene talvolta calcolato l’indice di produzione dei reticolociti (RPI). Questo indice riflette il grado di immaturità dei reticolociti, ossia quanto precocemente vengono rilasciati nel circolo sanguigno e quanto tempo impiegano per maturare nel sangue. Il valori di RPI e del tempo di maturazione variano con l’ematocrito.
RPI = RI x (1/tempo di maturazione)
Il tempo necessario a queste cellule per maturare varia in base ai valori dell'ematocrito del paziente e va da 1 giorno (normalmente) fino a 3-4 giorni.
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Cos’è la frazione di reticolociti immaturi?
La frazione immatura dei reticolociti (IRF) viene calcolata come il rapporto tra il numero di reticolociti immaturi ed il numero totale di reticolociti. Questo valore viene riportato automaticamente dai contaglobuli automatizzati. In alcune condizioni l’IRF è un indice migliore della risposta midollare rispetto alla conta di reticolociti totali.
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Cos’è l’emoglobina reticolocitaria?
A seconda del metodo utilizzato e dal tipo di analizzatore automatico, il contenuto di emoglobina nei reticolociti può essere espresso come contenuto medio di emoglobina nei reticolociti (Contenuto Emoglobinico Reticolocitario, CHr) o emoglobina reticolocitaria equivalente (Ret-He).
I reticolociti sono globuli rossi “giovani” rilasciati nel circolo sanguigno prima di aver completato il processo maturativo. La quantità di emoglobina nei reticolociti può contribuire a determinare se la quantità di ferro presente sia sufficiente per la produzione dei globuli rossi. Pertanto, questo test è un utile ausilio alla valutazioni delle condizioni di carenza di ferro ed alla stima dell’anemia sideropenica nei bambini.
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La conta reticolocitaria può essere effettuata sulla stessa provetta utilizzata per il test dell’emocromo?
Sì, nel caso in cui venga riscontrata un’anemia durante un emocromo di routine, il clinico può richiedere l’esecuzione di test addizionali (inclusa la conta reticolocitaria) effettuati sullo stesso campione usato per l’esame emocromocitometrico.
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Le trasfusioni di sangue possono influenzare il risultato del test?
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Com’è possibile valutare la produzione cellulare nel midollo?
In alcuni casi, per valutare lo stato del midollo, è necessario eseguire una valutazione al microscopio di un campione ottenuto tramite aspirato osteomidollare. In determinate circostanze questo esame rappresenta l'esame d'elezione per valutare la funzionalità midollare.
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Quali altri test possono essere eseguiti in aggiunta alla conta reticolocitaria?
La valutazione delle patologie che influenzano la produzione dei globuli rossi richiede altri esami, come ad esempio:
- Esami per lo studio del metabolismo del ferro
- Vitamina B12 e folati
- Aptoglobina
- G6PD
- Eritropoietina
Nel caso in cui i test di primo livello forniscano risultati alterati, può essere richiesta l’esecuzione di esami di approfondimento su aspirato midollare e biopsia osteomidollare. Si tratta però di una procedura invasiva che pertanto non viene eseguita routinariamente. Se necessario può, tuttavia, fornire ulteriori informazioni utili al clinico.