Autoanticorpi
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Ultima Revisione: 14.10.2019
Ultima Modifica: 07.12.2019
Revisore:
Dr. Tommaso Trenti - Direttore Dipartimento Integrato Interaziendale di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera Universitaria e Azienda USL di Modena
Dr.ssa Valentina Pecoraro - Dipartimento Integrato Interaziendale di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera Universitaria e Azienda USL di Modena
Cosa sono gli autoanticorpi?
Gli autoanticorpi sono anticorpi (proteine) in grado di riconoscere e reagire erroneamente con tessuti e organi dell’organismo di appartenenza, cosiddetti “self”.
Il sistema immunitario è normalmente in grado di discriminare tra gli elementi estranei all’organismo (non-self) e quelli appartenenti allo stesso (self), innescando una risposta immunitaria solamente in caso di esposizione a elementi “non-self”, come batteri o virus. Nel caso in cui il meccanismo di discriminazione tra elementi “self” e “non-self” cessi di funzionare correttamente, il sistema immunitario produce anticorpi diretti contro le cellule e i tessuti dell’organismo di appartenenza. L'azione degli autoanticorpi scatena delle risposte infiammatorie inappropriate, con conseguente danneggiamento e/o disfunzione d’organo o sistemica e comparsa dei caratteristici segni e sintomi delle patologie autoimmuni.
Alcuni autoanticorpi possono non essere direttamente responsabili del danneggiamento tissutale ma essere parte di una complessa risposta immunitaria inappropriata in grado di innescare una reazione infiammatoria e quindi causare un danno ai tessuti. La presenza nel sangue degli autoanticorpi è indicativa della presenza di un disordine autoimmune, come la malattia celiaca o il diabete di tipo 1.
Le cause eziologiche dello sviluppo dell’autoimmunità non sono ancora del tutto chiarite. Sebbene non sia ancora stata provata una stretta correlazione, sembra che in molti casi la produzione di autoanticorpi sia dovuta ad una predisposizione genetica associata all’esposizione a promotori ambientali, come alcuni agenti virali, o l’esposizione prolungata ad alcune sostanze chimiche tossiche. Sembra anche essere presente una familiarità per i disordini autoimmuni, anche se questa non comporta necessariamente lo sviluppo di una patologia autoimmune o comunque della stessa all'interno dello stesso gruppo familiare. Poiché questo tipo di patologie si manifesta prevalentemente nelle donne in età fertile, i ricercatori hanno anche ipotizzato che la componente ormonale possa avere un ruolo nella patogenesi dell’autoimmunità.
Un recente studio effettuato negli Stati Uniti ha rilevato la presenza di autoanticorpi in più di 32 milioni di persone. Gli autoanticorpi più comuni sono risultati essere gli ANA (anticorpi anti-nucleo), in particolare nelle donne, in persone anziane e in persone di origine afro-americana.
Il tipo e l’entità della patologia autoimmune sviluppata dipende dal tipo di organo o tessuto attaccato dagli autoanticorpi prodotti:
- La diagnosi di patologie autoimmuni causate da autoanticorpi diretti verso un singolo organo, come la malattia di Grave o la tiroidite di Hashimoto, è, di solito, più facile. Le persone affette da queste patologie infatti mostrano frequentemente segni e sintomi correlati alla disfunzione dell’organo interessato.
- Le patologie autoimmuni dovute alla presenza di autoanticorpi sistemici, che quindi colpiscono più organi e tessuti, sono invece più difficili da diagnosticare. Generalmente in questo tipo di disordini i segni e sintomi sono molteplici e aspecifici e possono includere dolore articolare simile all’artrite, senso di fatica, febbre, eruzioni cutanee, sintomi analoghi al raffreddore o all’allergia, perdita di peso e debolezza muscolare. Alcune persone possono sviluppare vasculite o anemia. I segni e sintomi possono variare da persona a persona e nel tempo, con diminuzioni e riacutizzazioni inaspettate. Talvolta, possono essere presenti più autoanticorpi e più disordini autoimmuni nello stesso soggetto. Esistono inoltre persone che, pur essendo affette da una patologia autoimmune, non presentano livelli rilevabili di autoanticorpi. Per tutte queste ragioni, la diagnosi delle patologie autoimmuni è spesso complicata.
Approfondimenti
La ricerca degli autoanticorpi, insieme alle radiografie, ad altre metodiche di diagnostica per immagini e alle biopsie, è un utile supporto alla diagnosi dei disordini autoimmuni. In alcuni casi gli autoanticorpi sono utili per la valutazione della gravità della patologia, il monitoraggio dell’efficacia delle terapie o la valutazione della progressione della malattia.
La determinazione degli autoanticorpi può essere richiesta in soggetti con sintomi di artrite cronica progressiva, febbre, senso di fatica, debolezza muscolare e/o eruzioni cutanee difficilmente imputabili ad altre cause.
Uno degli esami richiesti più frequentemente è la ricerca degli ANA (anticorpi anti-nucleo). Gli ANA possono essere positivi in molte patologie autoimmuni, incluso il lupus, la sindrome di Sjögren, l’artrite reumatoide e l’epatite autoimmune. Il riscontro di un risultato positivo per gli anticorpi ANA comporta l'esecuzione di ulteriori esami, utili per la formulazione di una diagnosi. Ad esempio, può essere richiesto un pannello di 4-6 autoanticorpi: gli ENA (antigeni nucleari estraibili). Dai risultati di questo pannello di autoanticorpi è possibile indirizzare la diagnosi verso un particolare disordine autoimmune.
L’interpretazione dei risultati relativi alla determinazione degli autoanticorpi richiede particolare esperienza e contestualizzazione clinica. Non tutte le patologie autoimmuni sono caratterizzate dalla presenza di quantità rilevabili di autoanticorpi. Il clinico pertanto nell’interpretazione dei risultati e formulazione della diagnosi, deve sempre tenere conto della storia personale e clinica del paziente, oltre che dei segni e sintomi presenti.
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Fonti
(November 24, 2014) Christensen, B. Autoimmune Antibodies. Medscape Reference. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/2172244-overview. Accessed March 2019.
(October 08, 2018) Autoimmune Diseases. Women’s Health.gov. Available online at https://www.womenshealth.gov/a-z-topics/autoimmune-diseases. Accessed March 2019.