Legionella
Un campione di urina, di escreato, sangue e/o campioni del tratto respiratorio e altri liquidi corporei prelevati dal personale sanitario.
No, nessuna.
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Come viene raccolto il campione per il test?
Dipende dal tipo di test effettuato:
- Per la ricerca di antigeni urinari, viene richiesto un campione di urina estemporaneo all’interno di un contenitore sterile fornito dal personale sanitario
- Per gli esami colturali o molecolari effettuati su espettorato, viene richiesto di tossire e raccogliere l’espettorato all’interno di un contenitore sterile fornito dal personale sanitario. Prima della raccolta è consigliato sciacquare la bocca con acqua o soluzione salina. Viene richiesto un colpo di tosse profondo; è infatti necessario raccogliere il muco proveniente dai polmoni, non la saliva. In caso di difficoltà, la produzione di muco può essere indotta tramite l’inalazione di un aerosol di soluzione salina o glicerolo per alcuni minuti. Le secrezioni dell’apparato respiratorio, altri fluidi corporei o frammenti di tessuto vengono invece prelevati dal clinico.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Gli esami per la legionellosi vengono effettuati per ricercare il batterio della Legionella in presenza di specifici sintomi. I test vengono perlopiù utilizzati per la diagnosi della malattia dei legionari e per distinguere questa patologia da altri tipi di polmonite, caratterizzati da sintomi analoghi. L’elevata mortalità della malattia dei legionari e la necessità di ricovero ospedaliero, richiedono una diagnosi veloce e precisa che consenta di iniziare il prima possibile il trattamento antibiotico.
Di solito vengono richiesti uno o più test. Secondo l’ECDC, l’esame di elezione per la ricerca del batterio Legionella è l’esame colturale di campioni provenienti dall’apparato respiratorio. Anche se il test di ricerca dell’antigene urinario è un metodo rapido, precoce ed economico, esso fornisce indicazioni limitate al solo sierogruppo 1.
- Rilevazione dell’antigene urinario – rileva la presenza di una delle proteine del batterio. Talvolta, oltre che nell'urina, questo antigene viene ricercato anche in altri fluidi corporei. È un metodo rapido ma è validato solo per rilevare Legionella pneumophila appartenente al sierogruppo 1 (che comunque è la causa più frequente di malattia dei legionari).
- Esame colturale per la ricerca di legionella – è considerato l’esame d’elezione (gold standard) per la diagnosi di legionellosi. Deve essere utilizzato un terreno di coltura specifico che stimoli la crescita di Legionella ma non di altri batteri eventualmente presenti nel campione di escreato. In 48-72 ore è possibile avere un risultato positivo mentre per un risultato negativo è necessario aspettare almeno 7 giorni. L’esame colturale è in grado di identificare molte specie di Legionella e viene utilizzato sia per confermare l’infezione a carico di un singolo paziente che per identificare la sorgente di un’epidemia.
- Immunofluorescenza diretta (DFA) – è un test rapido che viene effettuato su campioni del tratto respiratorio e di tessuti; la risposta richiede solo 2-4 ore.
- PCR (polymerase chain reaction) – rileva il materiale genetico del batterio, in secrezioni respiratorie ma anche in altri fluidi corporei. Può rilevare varie specie di legionella ma non è largamente utilizzato.
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Quando viene prescritto?
I test diagnostici per la legionellosi vengono richiesti nel caso in cui il paziente sia affetto da polmonite o presenti sintomi associati alla polmonite, in particolare in presenza di disturbi gastrointestinali come vomito e/o diarrea e confusione e alterazione dello stato cognitivo.
I test diagnostici per la legionellosi dovrebbero essere effettuati in caso di:
- Polmonite grave, specialmente in persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva
- Polmonite in un soggetto immunocompromesso
- Inefficacia di un trattamento antibiotico
- Polmonite contratta durante un’epidemia di legionellosi
- Viaggi effettuati nelle due settimane precedenti la comparsa dei sintomi
- Sospetto di polmonite di origine nosocomiale
I segni e sintomi della malattia dei legionari includono:
- Tosse (secca o produttiva, con eventuale escreato con sangue)
- Mal di testa
- Febbre alta e brividi
- Debolezza e affaticamento
- Dolori muscolari
- Dolori toracici
- Fiato corto
- Letargia
- Alterazioni dello stato mentale, stato confusionale
e possono anche includere:
- Diarrea grave
- Dolore addominale
- Nausea e vomito
e talvolta:
- Bassa pressione sanguigna
- Aritmia
Nel caso in cui il batterio Legionella colpisca altri organi come il cuore, l’encefalo, il fegato o i reni, è possibile la comparsa anche di altri sintomi.
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Cosa significa il risultato del test?
I risultati degli esami devono essere attentamente interpretati e valutati all’interno di un completo quadro clinico, compresi i risultati dei test radiografici per la polmonite.
Un risultato negativo, di qualunque tipo, non esclude la presenza di un’infezione di legionella. Infatti possono essere presenti infezioni operate da tipi di Legionella diversi rispetto a quelli per i quali sono stati effettuati i test o il batterio potrebbe essere presente in quantità troppo piccole per essere rilevato. In questi casi è necessario ripetere i test.
Se il test di ricerca dell’antigene urinario è positivo, allora è molto probabile che vi sia un’infezione ad opera di L. pneumophila di tipo 1. In presenza di sintomi di polmonite, allora è probabile la presenza della malattia dei legionari.
L’esame colturale positivo conferma la presenza di un’infezione da legionella; qualunque specie venga trovata nella coltura, quella è la responsabile della malattia.
Se il test di PCR è positivo, allora è probabile che il paziente abbia un’infezione da legionella, anche se potrebbe trattarsi di risultati falsamente positivi.
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C’è altro da sapere?
Il test di immunofluorescenza diretta (DFA) per la rilevazione di Legionella pneumophila non è un test raccomandato per la sua bassa sensibilità, perché richiede quantità di campione non trascurabili e perché si tratta di una procedura laboriosa.
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Esistono esami ematici per la legionellosi?
I test sierologici per la ricerca di anticorpi anti-Legionella nel sangue dei pazienti, non vengono effettuati routinariamente e sono disponibili solo in alcuni laboratori di riferimento. Non sono utili per prendere decisioni terapeutiche immediate ma possono essere utilizzati per rilevare infezioni recenti. Di norma vengono analizzati due campioni di sangue prelevati in settimane diverse. Un solo test sierologico positivo non può essere utilizzato per la diagnosi di legionellosi, poiché più del 15% della popolazione ha anticorpi anti-Legionella che indicano una passata esposizione al batterio. Solo un aumento della quantità di anticorpi presenti in due campioni consecutivi, può confermare la presenza di un'infezione attiva. Alcune persone, come i soggetti immunocompromessi, possono avere un’infezione da Legionella senza la produzione dei relativi anticorpi.
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Quali altri esami potrebbero essere richiesti?
Altri test utilizzati per la valutazione dello stato di salute complessivo del paziente e per la diagnosi differenziale con altre patologie caratterizzate da sintomi simili sono:
- Esame colturale dell’espettorato
- Colorazione di Gram
- Test AFB
- Emocromo completo
- Pannello completo di esami di chimica clinica
La malattia dei legionari può determinare variazioni anche in altri parametri ematici. Nonostante questi non vengano utilizzati per la diagnosi di legionellosi, possono essere di supporto al clinico per valutare lo stato di salute generale del paziente.
Spesso si osserva:
- Diminuzione di sodio
- Aumento di fosfato
- Aumento di VES e PCR (proteine C reattiva)
- Aumento di enzimi epatici
E talvolta:
- Sangue nell'urina
- Proteinuria
- Al microscopio su un vetrino colorato tramite colorazione di Gram, è possibile vedere la presenza di leucociti insieme a pochi batteri. Se presente, il batterio della Legionella appare come un bastoncino piccolo, pallido, gram negativo (colorato di rosa) e con forme variabili.
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È possibile testare l’acqua per la presenza di Legionella?
Si. Questi test vengono spesso effettuati per monitorare sistemi idrici complessi, per ricercare la fonte di un’epidemia di legionellosi e per monitorare l’efficacia di un trattamento anti-legionella nel caso in cui questa venga rilevata.
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Com'è possibile prevenire la contaminazione e l’infezione da Legionella?
Il rischio di contaminazione/infezione può essere diminuito ma non completamente eliminato. La Legionella infatti è un batterio molto comune, che si ritrova negli impianti idrici e che può resistere ai trattamenti con il cloro e rimanere nei sedimenti presenti nei tubi. Le vasche idromassaggio delle case e degli ambienti pubblici dovrebbero essere appropriatamente disinfettate e il pH dovrebbe essere costantemente monitorato e mantenuto a livelli adeguati. Le persone a maggior rischio di infezione dovrebbero evitare esposizioni ad alto rischio, come lo stare dentro o vicino a vasche idromassaggio.
In corso di epidemia di Legionella, l'iperclorurazione dell'acqua ospedaliera (utilizzando alti livelli di cloro) o l'innalzamento della temperatura dell'acqua calda a oltre 70 ° C, o una combinazione di entrambi i metodi, si sono dimostrati efficaci per sopprimere la crescita di Legionella.
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Coloro che hanno sintomi simil-influenzali devono essere testati per la legionellosi?
La febbre di Pontiac, ossia un’infezione da legionella caratterizzata da sintomi simil-influenzali, è di solito auto-limitante e in molti casi si risolve spontaneamente senza necessità di trattamenti terapeutici. Pertanto i test di routine non sono ritenuti necessari. I test potrebbero essere utili nei casi in cui i sintomi di legionellosi siano associati a viaggi, ricoveri in ospedale, soggiorni in case di cura o altri fattori di rischio (ad es. Fumo, età superiore a 50 anni, malattia polmonare cronica, ecc.).
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Da cosa deriva il nome “Malattia dei Legionari”?
La malattia deve il suo nome ad un incidente avvenuto nel 1976, durante il quale un numero significativo di persone presenti ad un convegno di legionari americani, sviluppò la polmonite. In seguito a questo evento venne identificato un nuovo batterio che causava questa polmonite, al quale venne dato perciò il nome di Legionella. La malattia si sviluppò in 182 persone e, di queste, 29 morirono.

