Come supporto alla diagnosi di epatite autoimmune e per la diagnosi differenziale tra l’epatite autoimmune ed altre cause di danno epatico.
Anti-LKM1
Nel caso in cui il paziente sia affetto da epatite che il clinico sospetti essere di tipo autoimmune.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
No, nessuna.
-
Come viene raccolto il campione per il test?
-
Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
-
Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test per la ricerca degli anticorpi anti-microsomi epatici e renali (anti-LKM1 o anti-CYP2D6) viene in primo luogo usato, insieme ai test per la ricerca degli anticorpi anti-muscolo liscio (ASMA) e anti-nuleco (ANA), come supporto alla diagnosi di epatite autoimmune e per la differenziazione del tipo 1 o tipo 2.
Questi test possono essere eseguiti come test di approfondimento in seguito al riscontro di valori alterati di altri test riguardanti la funzionalità epatica, come un aumento dell’alanina aminotransferasi (ALT), dell’aspartato aminotransferasi (AST) o della bilirubina. La presenza di epatiti di origine virale può essere esclusa anche con la misura delle immunoglobuline, poichè queste possono essere aumentate nell’epatite autoimmuni e/o nell’epatite B e/o nell’epatite C. -
Quando viene prescritto?
Il test anti-LKM1 può essere richiesto nel caso in cui il clinico voglia accertare la causa di una malattia epatica. Può essere richiesto insieme ad altri test, come la ricerca degli ANA e ASMA. Di solito vengono richiesti nel caso in cui il paziente riferisca senso di fatica e debolezza e abbia itterizia e un’alterazione dei valori di riferimento dei test epatici di routine.
I sintomi associati all’epatite autoimmune possono includere anche:
- Prurito
- Fegato ingrossato
- Dolore articolare
- Dolori addominali
- Presenza di vasi sanguigni anomali sulla pelle (angioma stellato)
- Nausea e vomito
- Urine scure
- Perdita d’appetito
- Feci pallide o color argilla
- Dolore muscolare (mialgia)
- Nelle donne amenorrea (mancanza del ciclo mestruale)
- Eruzioni cutanee
- Accumulo di liquidi (edema)
Molti di questi sintomi non sono specifici per l’epatite autoimmune ma sono riconducibili ad altre cause di insufficienza epatica o ad altre patologie.
-
Cosa significa il risultato del test?
La presenza di grandi quantità di anti-LKM1 indica che molto probabilmente il paziente è affetto da epatite autoimmune di tipo 2, ma il risultato non ha valore diagnostico. Pertanto è necessario eseguire una biopsia epatica per valutare il tipo di danno e confermare la diagnosi.
Nel caso in cui il test anti-LKM1 sia negativo ma siano positivi i test ASMA e ANA, allora è probabile che il paziente sia affetto da epatite autoimmune di tipo 1.
Se entrambe sono negative, allora è verosimile che i sintomi siano riconducibili ad altre cause. Tuttavia, la patologia non può essere esclusa con certezza. Non tutte le persone affette da epatite autoimmuni producono gli anti-LKM1 o gli ASMA; possono infatti essere prodotti anche altri autoanticorpi che però sono rari e pertanto vengono testati raramente. -
C’è altro da sapere?
I livelli di anti-LKM1 non sono fortemente correlati con la gravità dei sintomi o con la prognosi e possono variare nel corso della malattia.
Le persone affette da epatite autoimmune di tipo 2 possono avere anche altri disordini autoimmuni, come il diabete o la tiroidite.
I pazienti affetti da epatite C cronica talvolta sviluppano un tipo diverso di anticorpi anti-LKM1 che non sono rilevabili con i test di routine per la ricerca degli anti-LKM1 e che di solito non vengono ricercati.
Spesso i test ANA e ASMA vengono effettuati insieme poiché questi sono marcatori di processi associati con molte patologie autoimmuni, compresa l’epatite autoimmune di tipo 1.
-
Chiunque abbia un danno epatico dovrebbe effettuare un test per la ricerca degli autoanticorpi anti-LKM1?
-
È possibile eliminare gli anti-LKM1?
No. I livelli dell’anticorpo possono variare nel tempo ma una volta che l’autoanticorpo si è formato, sarà presente nel paziente per tutto il resto della sua vita.
-
La stessa persona può avere l’epatite dovuta a più cause differenti?
Si. Ad esempio l’epatite autoimmune può coesistere con l’epatite virale di tipo B o C e peggiorare in consumatori abituali di alcol (abuso). Poiché il trattamento per l’epatite dipende dalla sua causa, per il clinico è molto importante chiarire le cause dell’epatite e le eventuali patologie concomitanti.
-
Quanto velocemente progredisce l’epatite autoimmune?
La gravità e il decorso dell’epatite autoimmune è veramente difficile da predire. Potrebbe essere di tipo acuto o cronico. Alcune persone non presentano sintomi o hanno solo sintomi lievi e la diagnosi viene effettuata solo in seguito all’alterazione dei normali marcatori epatici valutati in corso di esami di controllo di routine. Le persone affette da epatite autoimmune di tipo 2 presentano di solito sintomi più gravi ma sono generalmente trattabili con terapia appropriate. L’utilizzo di approcci terapeutici mirati limita il danno epatico. Per maggiori informazioni è necessario consultare il proprio medico curante.
-
Se il target degli anti-LKM1 è il CYP450 2D6, perché si chiamano anti-microsomi epatici di tipo 1?
Questo anticorpo è stato scoperto utilizzando tessuti di fegato (Liver) e rene (Kidney); da qui il nome anti-LKM1. Tuttavia, la proteina specifica di questi tessuti identificata come target degli autoanticorpi è stata poi scoperta essere il citocromo P450 2D6 (CYP2D6). Questa proteina è un importante enzima che metabolizza circa il 25% dei farmaci e delle sostanze tossiche che entrano nell’organismo. È presente principalmente nel fegato e nei reni, in strutture note con il nome di microsomi.