Per misurare la concentrazione di teofillina o caffeina nel sangue in modo da stabilire l'appropriato dosaggio in corso di terapia e per valutare un'eventuale intossicazione.
Teofillina e Caffeina
All’inizio della terapia farmacologica e ad intervalli regolari per monitorare la concentrazione ematica del farmaco; se richiesto, per rilevare quantità potenzialmente tossiche o insufficienti del farmaco.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio o tramite la puntura del tallone (neonati). Il campione viene di solito raccolto subito prima dell'assunzione della dose successiva di farmaco, quando dovrebbe essere alla concentrazione minima.
No, nessuna.
-
Quali informazioni è possibile ottenere?
La misura della teofillina e della caffeina nel sangue viene richiesta per stabilire l’appropriato dosaggio all'inizio della terapia e nel corso del monitoraggio. La teofillina e la caffeina vengono utilizzate per facilitare e stimolare la respirazione.
La misura della concentrazione ematica di teofillina viene richiesta normalmente al livello basale, ossia prima della successiva somministrazione del farmaco, quando si presume che sia ad un livello minimo. Può anche essere richiesta qualora il clinico sospetti la presenza di effetto tossici indotti dall’assunzione di teofillina. Nel caso sia necessaria l'assunzione di alti dosaggi di teofillina, possono essere effettuati più prelievi ad intervalli di tempo regolari in modo da valutare la quantità del farmaco nel sangue, fino al raggiungimento della concentrazione terapeutica.
Diversamente dalla teofillina, il dosaggio della caffeina, di solito, non viene monitorato con questo esame. I neonati prematuri ai quali viene somministrata la caffeina sono attentamente monitorati clinicamente per gli episodi di apnea, per l’eventuale comparsa di effetti tossici e per gli effetti fisiologici della caffeina. La maggior parte dei neonati trattati risponde a dosi terapeutiche standard senza la necessità di un monitoraggio dei livelli ematici di caffeina. Il test viene perlopiù richiesto in neonati non rispondenti alla terapia e in quelli che mostrano gli effetti di tossicità da caffeina. Nei neonati il dosaggio giornaliero e l’emivita (il dimezzamento delle concentrazioni) della caffeina comportano normalmente una stabilità nei livelli ematici di caffeina; perciò non è necessario prelevare un campione allo stato basale ma può essere prelevato in qualsiasi momento della giornata.
-
Quando viene prescritto?
All'inizio della terapia con teofillina, l'esame può essere richiesto più volte per valutarne ed eventualmente variarne il dosaggio, fino al raggiungimento dell'intervallo terapeutico.
Può inoltre essere richiesto nel caso in cui il clinico sospetti la comparsa di effetti avversi e nel caso di mancata risposta alla terapia. I soggetti in trattamento per gli effetti tossici indotti dalla teofillina, possono essere sottoposti più volte al test. Infine può essere richiesto nel caso in cui un paziente in terapia con la teofillina, cambi in maniera significativa il proprio stato di salute o cominci una terapia con farmaci noti per avere possibili interazioni con il metabolismo della teofillina.I sintomi associati con la tossicità acuta da teofillina includono:
- Bassa pressione
- Tachicardia
- Irrequietezza
- Tremori
- Nausea
- Dolori addominali
- Stato confusionale
- Perdita di appetito
La misura della caffeina può invece essere richiesta nei neonati, qualora il clinico sospetti la presenza di effetti collaterali correlati ai suoi alti livelli o nel caso in cui il neonato non risponda alla terapia. I segni e sintomi associati con gli alti livelli di caffeina nei neonati possono includere:
- Difficoltà nell’assunzione e nella digestione di latte materno o artificiale
- Nervosismo
- Tremori
- Irritabilità
- Tachicardia
- Convulsioni
-
Cosa significa il risultato del test?
La concentrazione terapeutica di teofillina, se utilizzata come broncodilatatore nel trattamento dell’asma, è normalmente in un intervallo di 5-15 μg/mL (28-83 micromol/L) per gli adulti e di 5-10 μg/mL (28-55 micromol/L) per bambini e neonati. Livelli maggiori di 20 μg/mL (111 micromol/L) vengono considerati tossici anche se alcune persone possono manifestare effetti collaterali anche a concentrazioni inferiori. Nel caso in cui venga usata per il trattamento dell’apnea nei neonati prematuri, allora l’intervallo terapeutico è di 6-11 μg/mL (33-61 micromol/L).
L’intervallo terapeutico della caffeina per il trattamento dell’apnea nei neonati prematuri è più ampio, di 5-20 μg/mL (25-103 micromol/L), mentre concentrazioni superiori a 20 μg/mL (103 micromol/L) sono considerate tossiche. Infine, concentrazioni superiori a 50 μg/mL (257 micromol/L) sono considerate valori critici.
Livelli bassi di teofillina e caffeina possono indicare un mancato raggiungimento della concentrazione terapeutica e quindi la presenza di livelli troppo bassi per essere efficaci.
Se questi farmaci vengono rilevati nel sangue a concentrazioni all’interno degli intervalli terapeutici, allora dovrebbero esercitare gli effetti terapeutici desiderati in assenza di effetti collaterali. Il rischio di incorrere in effetti collaterali aumenta a concentrazioni maggiori.
-
C’è altro da sapere?
Attualmente l’uso della teofillina come broncodilatatore è diminuito ed ha lasciato campo a trattamenti per l’asma più efficaci e meno tossici.
Nei neonati, una quantità significativa di teofillina (8,5%) è metabolizzata a caffeina. Ciò si verifica meno nei bambini e negli adulti. Nel caso in cui la concentrazione di teofillina sia all’interno dei livelli terapeutici ma il neonato manifesti i segni e sintomi di tossicità, allora è necessario valutare anche le concentrazioni di caffeina. Allo stesso modo, la teofillina è uno dei metaboliti della caffeina.
-
E’ necessario riferire a tutti propri medici curanti l’assunzione di teofillina?
-
Per quanto tempo un neonato prematuro deve assumere caffeina?
-
Esistono farmaci in grado di interagire con la teofillina?
La teofillina può interagire con molti farmaci e composti. Nel caso in cui il clinico prescriva la teofillina, è importante che il paziente riferisca tutti i farmaci (acquistabili con e senza prescrizione medica) che assume usualmente, inclusi contraccettivi orali o altri prodotti erboristici come echinacea, camomilla o ginko. E’ necessario inoltre che il paziente riferisca al medico le quantità di alcol e caffeina assunti abitualmente e se è o meno un fumatore.