Per diagnosticare la causa (batterica o virale) di un'infezione sintomatica delle vie respiratorie a partire da un unico campione, su cui vengono ricercati contemporaneamente numerosi patogeni (batteri o virus), mediante metodi molecolari. Il test è utile anche come supporto per definire o escludere una terapia specifica per un'infezione respiratoria. Il test è infine utile anche per la sorveglianza epidemiologica di casi fra loro collegati (cosiddetto focolaio epidemico), che permette di prendere iniziative di sanità pubblica per il contenimento della diffusione.
Pannello molecolare dei patogeni delle vie respiratorie
Non è necessario sottoporre a test tutti coloro che presentano sintomi di un'infezione respiratoria (ad es., febbre elevata, mal di gola e tosse, dolori muscolari e/o articolari, ecc). Il pannello viene eseguito principalmente su pazienti gravemente malati, ricoverati in ospedale o con condizioni di rischio per una grave infezione con complicazioni o infezioni multiple (età inferiore a 2 anni o maggiore di 65 anni; infezione da HIV, presenza di malattie croniche polmonari, cardiovascolari, renali, neurologiche, autoimmuni, immunodepressione, ecc).
Il campione richiesto può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone oro-faringeo, tampone rino-faringeo) e, più raramente, delle basse vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare (BAL). Il campione delle basse vie respiratorie è da preferire nei casi di polmonite.
Il tampone nasofaringeo viene prelevato piegando la testa del paziente all’indietro ed inserendo un tampone nelle narici, fino a toccare la parete posteriore del rino-faringe (7-9 cm) dove viene lasciato per alcuni secondi e quindi ruotato alcune volte prima di disinserirlo. Non è una procedura dolorosa ma può essere fastidiosa e indurre prurito o lacrimazione. Alternativamente, è possibile utilizzare una siringa, con la quale viene inserita della soluzione salina nel naso del paziente, ed applicare una leggera aspirazione (per l'aspirato), oppure raccogliere una piccola quantità di fluido (per il lavaggio).
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il pannello dei patogeni delle vie respiratorie può essere utilizzato come supporto alla diagnosi, principalmente allo scopo di definire il patogeno in causa, una terapia adeguata oppure, al contrario, per escludere alcuni agenti patogeni in soggetti a rischio. Viene eseguito principalmente su pazienti gravemente malati, ricoverati in ospedale e/o a rischio di una grave infezione con complicazioni o di infezioni multiple (co-infezioni).
Numerosi individui con infezioni respiratorie non vengono sottoposti al test perché:
- Molte infezioni respiratorie si risolvono senza trattamento specifico con le sole terapie sintomatiche di supporto
- In alcuni casi il medico può porre diagnosi anche solo sulla base dei sintomi del paziente (soprattutto in aree e stagioni in cui si ha alta prevalenza), come accade ad esempio per l'influenza
Per le persone con malattie gravi o a rischio di complicazioni, il test può contribuire a determinare se l'infezione è dovuta ad un virus o un batterio che può essere trattato farmacologicamente.
- I pannelli possono escludere numerose malattie batteriche, riducendo l’uso di antibiotici non necessari (in quanto non efficaci contro le infezioni virali), aumentando al contempo le possibilità di ricevere una terapia antivirale all'inizio della malattia, quando è più efficace (es. influenza grave, COVID 19)
- I pannelli possono diagnosticare infezioni causate da batteri che possono richiedere un trattamento con specifici antibiotici, essendo resistenti ad altri
- Test molecolari individuali (monoplex) possono rilevare i virus influenzali (tipi e sottotipi) e il virus respiratorio sinciziale (RSV), in caso di sospetto clinico specifico, evitando in tal modo l’uso di antibiotici non necessari
Poiché i pannelli dei patogeni respiratori sono relativamente nuovi e ancora costosi da eseguire, il loro impiego è ancora argomento di discussione tra i clinici ed i laboratoristi. È opportuno eseguire ulteriori test se un patogeno non viene identificato dal pannello e/o se si sospetta che non vi sia incluso. Attualmente i pannelli vengono eseguiti solo in laboratori specializzati.
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Quando viene prescritto?
Il pannello, più o meno esteso, viene eseguito principalmente su pazienti gravemente malati, esposti ad un rischio maggiore di sviluppare complicazioni (immunocompromessi, pazienti in chemioterapia, dopo trapianto di midollo osseo, disordini ematologici, ecc) o che manifestano segni e sintomi associati ad un'infezione delle vie respiratorie inferiori, soprattutto se prolungati e che non si risolvono spontaneamente. Segni e sintomi possono includere:
- Febbre elevata
- Tosse
- Naso chiuso o che cola
- Mal di gola
- Mal di testa
- Debolezza, affaticamento
- Dolori muscolari o articolari
- Difficoltà di respirazione: respirazione rapida e superficiale, con sensazione di avere “il fiato corto”
- Scarso appetito
- In alcuni casi, diarrea e vomito
Una delle strategie proposte in pazienti a rischio, allo scopo di ridurre la somministrazione di antibiotici a largo spettro, è l’uso di terapie mirate il prima possibile, effettuando test diagnostici migliori e più rapidi. L’adeguatezza della terapia antibiotica iniziale è infatti il fattore chiave per una migliore prognosi, tuttavia le tecniche tradizionali richiedono almeno 2 giorni per il risultato. I batteri multiresistenti implicati nelle polmoniti sono MRSA, P. aeruginosa, Acinetobacter baumannii, Streptococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae e varie Enterobacteriaceae.
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Cosa significa il risultato del test?
Il clinico deve effettuare una corretta interpretazione dei risultati in associazione con i segni, i sintomi e la storia clinica del paziente. In realtà i test molecolari rapidi dovrebbero essere complementari e non rimpiazzare i metodi tradizionali, in particolare per quanto riguarda le polmoniti gravi.
Un risultato positivo indica che il patogeno rilevato è la probabile causa dei sintomi del paziente. Se c'è più di un risultato positivo, è probabile che sia presente una coinfezione. E’ fondamentale segnalare che:
- I pannelli rilevano la presenza di materiale genetico di agenti patogeni, che non corrisponde necessariamente alla presenza di un patogeno vitale. É infatti possibile che un risultato positivo rifletta la presenza di patogeni morti, che potrebbero non essere la causa della malattia in atto. Talvolta, se il risultato del test è positivo per più patogeni, può significare che uno di questi si trova ancora nel tratto respiratorio ma che non è necessariamente la causa dei sintomi attuali
- Raramente, un risultato può essere positivo in assenza del patogeno (falso positivo). Ciò si realizza in caso di problemi tecnici, come ad esempio contaminazione del campione nel corso della lavorazione. In questo caso è opportuno che il test, se il risultato è incompatibile con i dati clinici e radiologici, venga ripetuto
Un risultato negativo indica che i patogeni testati non sono stati rilevati e che i segni e i sintomi potrebbero essere causati da un virus o da un batterio non incluso nel pannello, o da altre condizioni (falso negativo): errato prelievo, errata conservazione del campione, errori di manipolazione, altri problemi tecnici, concentrazione dei patogeni inferiori al limite di rilevazione del test in caso di utilizzo di alcuni farmaci, ecc.In questi casi, se i risultati sono negativi ed i sintomi persistono e/o se il sospetto di infezione rimane alto, è opportuno eseguire altri test come supporto per stabilire una diagnosi.
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C’è altro da sapere?
Se il clinico ha un forte sospetto sulla causa dell'infezione può richiedere, al posto di un pannello, il test per uno specifico patogeno (pannello monoplex). Alcuni esempi includono:
- Test per la pertosse (causata dall'infezione di Bordetella pertussis), da eseguire se il paziente mostra sintomi sospetti e/o è in corso un'epidemia;
- Test per l'RSV e l'influenza, eseguiti in neonati con sintomi associati in stagioni ad alta prevalenza;
- Test per la Legionella, in caso di viaggi in zone a rischio;
- Test per SARS-CoV-2 (Test Coronavirus COVID 19)
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É possibile effettuare il test per l'influenza o per la ricerca dello pneumococco nello studio del medico?
Solitamente no, in quanto i test molecolari richiedono attrezzature e competenze specialistiche. Può essere eseguito il test immunologico rapido per la ricerca dell’antigene dell’Influenza, che, se necessario, soprattutto se negativo, in presenza di sintomi importanti, andrebbe confermato in laboratorio con successivi esami, in quanto è meno sensibili dei test molecolari. Nel sospetto di polmonite da pneumococco è possibile effettuare il test rapido per la ricerca dell’antigene nelle urine.
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Quali sono gli esami tradizionali per rilevare le infezioni delle vie respiratorie?
Gli esami tradizionali sono rappresentati da colture batteriche in specifici terreni con tecniche di base standard: colorazione di Gram, coltura semiquantitativa dei campioni respiratori, seguita da identificazione batterica mediante card o MALDI-TOF (Matrix Assisted Laser Desorption Ionization Time Of Flight) e test di sensibilità agli antibiotici, che forniscono un risultato completo in 2-3 giorni. La crescita virale in colture cellulari avviene ancora più lentamente ed i test molecolari in virologia sono ormai di prima scelta.
Esistono inoltre test per i singoli virus o batteri, costituiti da test immunologici rapidi per la ricerca di antigeni, per i quali talvolta sono necessari più campioni.
Nonostante l'utilità di questi esami, per alcuni batteri e virus la crescita in coltura risulta difficoltosa e nella maggior parte dei laboratori clinici le colture virali non sono disponibili tra le analisi di routine. Inoltre, questi test richiedono tempistiche maggiori per ottenere risultati rispetto ai test immunologici, che risultano però meno sensibili dei metodi molecolari nel rilevare le infezioni. Ad esempio, esistono dei test rapidi per la ricerca degli antigeni urinari di Legionella e Streptococco pneumoniae, che sono positivi in caso di alta concentrazione dei batteri nelle urine. Test immunologici per l'influenza e l'RSV possono essere eseguiti durante le stagioni influenzali, anche se risultano meno sensibili dei test molecolari più recenti.
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Quali altri test di laboratorio potrebbero essere richiesti?
Talvolta è opportuno eseguire, in associazione ai pannelli, test quali colture batteriche di espettorato, emocolture, colorazioni di Gram e colture virali, come supporto per confermare la diagnosi e definire la terapia adeguata, anche attraverso i risultati dell’antibiogramma, che identifica verso quali antibiotici il batterio è più sensibile. Non esistono pannelli in grado di rilevare tutte le resistenze batteriche: l’antibiogramma tradizionale rimane il “gold standard”. Si deve tuttavia tener conto del fatto che i metodi colturali hanno tempi più lunghi (generalmente maggiori di 48 ore) e sono influenzati dalla terapia antibiotica. Le emocolture sono positive solo in presenza di batteri in circolo (20% dei casi). In generale inoltre i metodi colturali classici hanno una sensibilità molto limitata per alcuni patogeni “fastidiosi”.
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Per quale motivo il clinico dovrebbe richiedere degli esami aggiuntivi?
Ulteriori test possono essere effettuati per confermare un risultato positivo impiegando una metodica diversa oppure per eseguire test di sensibilità agli antibiotici (antibiogramma) quando l'infezione è causata da batteri. In caso di test molecolari negativi, in presenza di sintomi importanti, è comunque necessario effettuare i test tradizionali.
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É possibile avere un'infezione respiratoria se si risulta negativi ai test?
Molto raramente ed in casi particolari, illustrati nella sezione “Cosa significa il risultato del test?”. I test molecolari sono infatti molto affidabili in termini di sensibilità (intorno al 95%) e specificità (intorno al 99%). Esempi in cui può verificarsi questa eventualità sono:
- Il test non rileva il ceppo virale o batterico causa dell'infezione
- Il campione prelevato non contiene una quantità sufficiente di materiale genetico da essere rilevata
- Il patogeno in questione è un nuovo ceppo che il test non è in grado di rilevare
- Il campione non è stato raccolto correttamente
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Come si può prevenire un'infezione respiratoria?
Si può prevenire una infezione respiratoria utilizzando precauzioni, quali: evitare il contatto ravvicinato con persone malate, lavarsi le mani frequentemente ed accuratamente con acqua e sapone o usare un disinfettante per le mani con almeno il 70% di alcol, pulire e disinfettare le superfici che vengono toccate spesso e da molte persone (pomelli delle porte, giocattoli, ecc).
Alcune malattie infettive presentano la caratteristica di poter essere prevenute. Il principale intervento più sicuro in Sanità Pubblica, per la prevenzione primaria delle malattie infettive, è rappresentato dalla vaccinazione, con l’obiettivo di conferire uno stato di protezione ai soggetti sani che, per condizioni epidemiologiche, di salute, occupazionali o comportamentali, sono esposti al pericolo di contrarre determinate infezioni. L’ulteriore obiettivo è quello di ottenere la riduzione e, se possibile, l’eradicazione di alcune malattie infettive.
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda, come principale mezzo di prevenzione, la vaccinazione annuale contro l'influenza per tutti i bambini sopra i 6 mesi. In Italia il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale ha introdotto nei soggetti con età maggiore di 65 anni e nei soggetti a rischio il vaccino anti-pneumococcico coniugato, seguito da una dose di vaccino polisaccaridico, che era già previsto per i neonati. Il vaccino anti-influenza era già previsto per i soggetti con età maggiore di 65 anni. É diventato anche obbligatorio il vaccino anti-Haemophilus influenzae tipo b, di cui sono consigliate 3 dosi nel primo anno di vita (per i nati dal 2001).




Revisore: Dr.ssa Paola Pauri - medico, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Microbiologia