Per determinare la presenza di un’infezione riconducibile al batterio che causa la malattia di Lyme.
Malattia di Lyme
Quando sono presenti sintomi della malattia di Lyme, specialmente a carico di soggetti che vivono in (o che hanno recentemente visitato) aree in cui è comune la presenza di zecche e che sospettano di essere stati punti.
Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. Se sono presenti segni o sintomi che suggeriscono il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (meningite), l’operatore sanitario raccoglie un campione di liquido cerebrospinale (CSF) dalla zona inferiore della schiena, usando una procedura chiamata puntura lombare o rachicentesi.
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
I test per la malattia di Lyme sono eseguiti per determinare se i segni e i sintomi presenti sono dovuti ad un’infezione causata dai batteri Borrelia burgdorferi e Borrelia mayonii. Gli esami di laboratorio rilevano due differenti classi di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione:
- Gli anticorpi IgM (immunoglobuline M) solitamente sono rilevati nel sangue circa due o tre settimana dopo l’infezione. I livelli di IgM aumentano e raggiungono il massimo all’incirca alla sesta settimana, poi iniziano a diminuire.
- Gli anticorpi IgG (immunoglobuline G) non sono rilevabili fino a diverse settimane dopo l’infezione. I livelli di IgG raggiungono il picco dopo circa quattro-sei mesi e possono rimanere alti per diversi anni.
Negli Stati Uniti il Center for Disease Control and Prevention (Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie CDC) raccomanda di utilizzare due metodi diversi (descritti in seguito) per rilevare la presenza di tali anticorpi e per confermare la diagnosi di Malattia di Lyme.
- Il test iniziale può utilizzare metodi immunoenzimatici (EIA) o immunofluorescenti (IFA) per misurare gli anticorpi IgM e/o IgG anti-Borrelia. È programmato per essere molto sensibile, in modo da rilevare il maggior numero di casi di malattia di Lyme. Tuttavia, può risultare positivo anche in presenza di infezioni causate da batteri simili a Borrelia (come accade in caso di varie malattie trasmesse da altri tipi di zecche o della sifilide) o di altre patologie quali il disturbi autoimmuni (ad es., il lupus).
- Il CDC raccomanda che ogni risultato positivo o incerto ottenuto da un test di primo livello sia seguito da un secondo test, noto come Western Blot, che rileva specifici anticorpi diretti contro diversi antigeni, a conferma dei risultati ottenuti.
Il seguente grafico illustra il procedimento consigliato:
A volte diagnosticare la malattia di Lyme può essere difficile. È possibile individuare con più facilità il momento dell’eventuale infezione nei seguenti casi: quando il soggetto in questione ha rimosso una zecca dalla propria pelle, oppure è a conoscenza di essere stato punto da una di esse, o ancora vive in un area del paese (o l’ha visitata) in cui la malattia di Lyme ha alta prevalenza. Tuttavia, la grandezza di una zecca è simile a quella della punta di uno spillo ed è possibile non notare subito la puntura. Inoltre, non tutti sviluppano l’eruzione cutanea caratteristica e i sintomi possono essere aspecifici e più simili agli stadi iniziale di un’influenza, con dolore articolare che evolve in artrite cronica e/o con i sintomi neurologici che appaiono solo dopo alcuni mesi.
Solitamente la malattia di Lyme viene diagnosticata ricercando nel sangue la presenza di anticorpi diretti contro i batteri in questione. Tuttavia, se il paziente mostra sintomi che coinvolgono il sistema nervoso centrale (meningite) allora possono essere eseguiti i test per le IgM, le IgG e il Western Blot sul liquido cerebrospinale (CSF).
In casi particolari il campione può essere sottoposto a PCR (reazione a catena della polimerasi) essendo il test più sensibile per il rilevamento dell’infezione da Borrelia. Tuttavia, tale test non è disponibile ovunque e non è stato approvato dall’FDA, né attualmente raccomandato dal CDC, per la diagnosi della malattia di Lyme.
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Quando viene prescritto?
Il test per la malattia di Lyme viene prescritto a pazienti che mostrano segni o sintomi che suggeriscono un’infezione da Borrelia e che vivono in (o che hanno visitato) una regione dove le zecche dei cervi sono comuni, specialmente se di recente sono stati punti da una zecca.
Alcuni segni e sintomi precoci della malattia di Lyme includono:
- una caratteristica eruzione cutanea a "occhio di bue" che si diffonde dal sito del morso
- Febbre, brividi
- Mal di testa
- Affaticamento
- Dolori muscolari e articolari
- Linfonodi ingrossati
Se non trattata, la malattia di Lyme può progredire e causare:
- Dolori muscolari e articolari intermittenti
- Torcicollo e forte mal di testa (meningite)
- Debolezza ai muscoli facciali e paralisi (paralisi di Bell)
- Debolezza e dolore alle braccia e alle gambe
- Artrite con dolori articolari e gonfiore intermittenti, soprattutto nelle articolazioni più grandi, come le ginocchia
- Vertigini o respiro corto
- Dolori lancinanti, intorpidimento o formicolio alle mani o ai piedi
- Perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno
- Infiammazione degli occhi o problemi cardiaci quali battito cardiaco irregolare(meno comuni)
Gli esami possono essere ripetuti qualche settimana dopo, quando il test di primo livello risulta negativo ma il sospetto di malattia di Lyme rimane elevato.
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Cosa significa il risultato del test?
In un adulto sano che non è mai stato infettato dai batteri Borrelia non è rilevabile alcun anticorpo specifico.
Se sia il test di primo livello che il test di conferma risultano positivi, significa che i segni e i sintomi sono probabilmente dovuti alla malattia di Lyme.
Se il risultato è positivo per gli anticorpi IgM ma negativo per gli IgG e il Western Blot, potrebbe significare che l’infezione è avvenuta molto recentemente o che il risultato è un falso positivo (cioè che appare positivo anche in assenza di malattia).
Al contrario, se il risultato è positivo per gli anticorpi IgG e il Western Blot, ma negativo per gli IgM, significa che probabilmente l’infezione è ad uno stadio avanzato o che l’infezione è pregressa.
Un risultato negativo a tutti i test significa che i sintomi sono riconducibili ad un’altra causa o che i livelli di anticorpi sono così bassi da non essere rilevabili; in questo caso il test va ripetuto dopo 2 o 3 settimane può aiutare a confermare o ad escludere la presenza di infezione.
Risultati negativi per gli anticorpi IgM e per il Western Blot ma positivi per gli IgG indicano che il soggetto in esame è guarito dalla malattia di Lyme o che gli anticorpi rilevati sono stati prodotti in risposta ad un’altra patologia (cross-reazione). Ii sintomi sono quindi riconducibili ad un’altra causa.
La seguente tabella riassume i risultati che possono essere ottenuti con il test anticorpale per la malattia di Lyme.
Anticorpi IgM
Anticorpi IgG
Western Blot
Interpretazione
Positivo
Positivo
Positivo
Verosimile presenza di malattia di Lyme
Positivo
Negativo
Negativo
IgM Falso positivo (cross-reattività anticorpale) o infezione precoce
Negativo
Positivo
Positivo
Fase tardiva o infezione pregressa
Negativo
Negativo
(normalmente non effettuato se IgG e IgM sono negativi)
Assenza dell’infezione; i segni e sintomi sono riconducibili ad altre cause o i livelli di anticorpi sono troppo bassi per essere rilevati
Negativo
Positivo
Negativo
Infezione pregressa o risultato IgG falso positivo (cross-reattività anticorpale)
Un test PCR positivo indica presenza dell’infezione da Borrelia; un test negativo può significare assenza della malattia di Lyme o che i livelli di DNA sono troppo bassi per essere rilevati.
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C’è altro da sapere?
Una volta contratta la malattia di Lyme, una quantità nota di anticorpi IgG anti-Borrelia rimarrà nel sangue per il resto della vita dell’individuo.
Borrelia appartiene ad una classe di batteri definita spirochete. Altre malattie causate da spirochete, come la sifilide e la leptospirosi, possono dare risultati falsi positivi, così come altre patologie quali l’infezione da HIV, la mononucleosi e una grande varietà di disordini autoimmuni.
Se il paziente non mostra segni e sintomi tipici della malattia di Lyme né punture di zecche e non ha recentemente visitato regioni in cui la malattia di Lyme ha alta prevalenza, è opportuno procedere all’esclusione di altre cause prima di sospettare la presenza della malattia di Lyme.
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Dove è possibile trovare maggiori informazioni riguardo il trattamento della malattia di Lyme?
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Come evitare di contrarre la malattia?
Occorre evitare il contatto con il suolo, le foglie e la vegetazione quando si frequentano boschi o giardini all’interno di aree infestate dalle zecche. È consigliabile indossare scarpe chiuse e vestiti chiari, utilizzare la Permetrina o un repellente per gli insetti che contenga il 20-30% di DEET, controllare frequentemente pelle e vestiti e, se presenti, rimuovere prontamente le zecche.Anche gli animali come i cani, i gatti, i cavalli e le mucche possono essere infettati dalle zecche dei cervi: è opportuno controllare spesso la testa, il collo, le orecchie e tra le zampe degli animali domestici, oltre ad utilizzare un repellente per le zecche prescritto dal veterinario.
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Come riconoscere i sintomi in assenza di eruzione cutanea?
L’eruzione cutanea appare nel 75% dei soggetti infetti. Può presentarsi con il classico “occhio di bue”, ma può essere anche a macchie o rossa e può essere confusa con il segno lasciato dall’edera velenosa, dalle punture di ragno o dalla tigna.Dal momento della puntura, l’eruzione può apparire in un arco di tempo che va dai pochi giorni ad alcune settimane, per poi scomparire velocemente. Se possibile, si consiglia di scattare una foto da mostrare al medico, poiché al momento della visita l’eruzione potrebbe non essere più visibile.
Altri sintomi della malattia di Lyme includono affaticamento, brividi, febbre, mal di testa, dolori articolari e muscolari e ingrossamento dei linfonodi. Rivolgersi ad un medico per controllare la presenza di questi sintomi, nel caso in cui non siano imputabili ad altre cause.
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È consigliabile eseguire il test per la malattia di Lyme in assenza di sintomi?
Non è raccomandabile sottoporre al test soggetti che non mostrano sintomi, dal momento che, in questa circostanza, il test mostra un’alta incidenza di falsi positivi. Questo risulta vero anche nel caso di individui punti da una zecca dei cervi, conosciuta anche come zecca dalle zampe nere. Occorre specificare che non tutte le punture di zecche causano un'infezione e che non tutte le zecche sono infette da Borrelia. Comunque, anche nel caso lo siano, in genere occorrono tra le 24 e le 72 ore (dal momento della puntura) per trasmettere il batterio all’uomo. Per questo motivo, se la zecca viene rimossa subito il rischio di contrarre la malattia di Lyme diminuisce. I soggetti che, una volta punti, dovessero sviluppare uno qualunque dei sintomi caratteristici( o ne avessero il dubbio) è opportuno rivolgersi al proprio medico.
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Cos’è la Sindrome da Post-Trattamento (PTLDS)?
In una piccola percentuale di persone trattate per la malattia di Lyme con un ciclo di 2-4 settimane di antibiotici è stata riscontrata la sindrome della malattia di Lyme post-trattamento (PTLDS), che consiste in affaticamento e dolore articolare e muscolare persistente, a volte per più di 6 mesi. Sono in corso varie ricerche per comprendere meglio la causa di questa sindrome. Le persone devono essere consapevoli del fatto che se i loro sintomi persistono dopo il trattamento, è opportuno contattare il proprio medico per capire come gestirli.