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Creatina chinasi (CK)

Noto anche come: CK totale; Creatina fosfochinasi; CPK
Nome ufficiale: Creatina chinasi
Ultima Revisione: 29.01.2016
Ultima Modifica: 15.02.2018

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Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano

In Sintesi

Perché?

Per rivelare e monitorare il danno muscolare; come supporto alla diagnosi di patologie associate al danno muscolare; talvolta, per contribuire a determinare se il paziente ha avuto un infarto, anche se in questo senso è stato ampiamente rimpiazzato dalla troponina.

Quando?

In seguito ad affaticamento e dolori muscolari, e/o urina scura, che il medico sospetta essere correlati a danno muscolare; talvolta, per monitorare la risoluzione del danno muscolare o la sua persistenza; in alcuni casi per predire un ulteriore danno cardiaco dopo un infarto.

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

Questo esame misura la quantità di creatina chinasi (CK) nel sangue. La creatina chinasi è un enzima localizzato a livello cardiaco, cerebrale, del muscolo scheletrico e di altri tessuti. Quando si verifica un danno muscolare, vengono rilasciate nel sangue quantità aumentate di CK.

La piccola quantità di CK che si trova normalmente nel sangue proviene principalmente dal muscolo scheletrico. Ogni patologia che causa danno muscolare e/o interferisca con la produzione di energia muscolare o con il suo utilizzo può provocare un aumento di CK. Ad esempio, l’infiammazione muscolare, chiamata miosite, può incrementare la CK. La rabdomiolisi, una rottura del tessuto muscolare, è associata a concentrazioni di CK significativamente aumentate.

La rabdomiolisi e l’aumento di CK si possono osservare a seguito di:

  • Schiacciatura e compressione del muscolo, trauma, ustione e scossa elettrica
  • Grossi interventi chirurgici
  • Crisi epilettica
  • Esercizio fisico intenso, in particolare quando è caldo e umido e il soggetto è disidratato
  • Infezioni virali (come influenza e HIV), batteriche, fungine e parassitiche (come la malaria)
  • Presenza di un coagulo ematico (trombosi) che blocca il flusso sanguigno
  • Contatto con farmaco o tossina che interferisce con la produzione di energia muscolare o aumenta il fabbisogno energetico

Il danno muscolare, tra cui anche il danno cardiaco che si verifica durante un infarto, può provocare un aumento di CK entro poche ore. La sua concentrazione ha un picco tra le 12 e le 24 ore e ritorna normale dopo 2- 4 giorni. Se si verificano ulteriori danni, allora le concentrazioni di CK possono rimanere elevate. Ciò rende il test del CK utile per il monitoraggio del danno progressivo muscolare o cardiaco.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

Il test della creatina chinasi può essere usato per determinare l’infiammazione dei muscoli (miosite) o danni muscolari gravi e/o per diagnosticare la rabdomiolisi se il paziente mostra segni e sintomi correlati, come debolezza e dolore muscolare e urina scura. L’urina può diventare scura per la presenza di mioglobina, un’altra molecola rilasciata a seguito di danno muscolare, che può rivelarsi dannosa per i reni. La CK può essere prescritta da sola o insieme ad altri esami chimici del sangue come elettrolitiazotemia o creatinina (per valutare la funzionalità renale). Può essere richiesta anche la mioglobina urinaria.

Il paziente può presentare danno muscolare con pochi sintomi aspecifici, come debolezza, febbre e nausea, osservabili anche in corso di altre patologie. In questi casi il medico può utilizzare il test del CK come supporto per determinare il danno muscolare, in particolare se il paziente è in terapia con statine, assume alcolici, fa uso di cocaina o se è stato esposto a tossine in grado di procurare danno muscolare. Per coloro che hanno subito un trauma fisico, il test del CK può essere usato per valutare e monitorare il danno muscolare.

Il test del CK può essere prescritto se il paziente ha dolore toracico o altri sintomi che fanno sospettare la presenza di un danno cardiaco. In passato, questo esame veniva prescritto frequentemente per stabilire diagnosi di infarto; attualmente, è stato largamente sostituito dalla misura della troponina. Il CK può essere usato per predire un secondo episodio infartuale, dopo il primo.

L’esame ripetuto può essere utilizzato nel monitoraggio del danno muscolare, incluso quello cardiaco, per capire se sia risolto o meno. Se il CK è elevato e la localizzazione del danno non è chiara, il medico può richiedere gli isoenzimi del CK o il CK-MB come test di follow- up, per distinguere i tre tipi (isoenzimi) del CK: CK-MB (localizzato principalmente nel cuore), CK-MM (localizzato principalmente nel muscolo scheletrico) e CK-BB (localizzato principalmente nel cervello e nella muscolatura liscia: intestino, utero o placenta).

Domande Frequenti

Che cos’è la rabdomiolisi?

La rabdomiolisi consiste nella lesione del tessuto muscolare scheletrico Questa patologia può essere causata da gravi danni fisici, chimici o biologici ai muscoli. Alcuni esempi includono:

  • Traumi, incidenti (es. incidenti stradali, disastri come il terremoto)
  • Scossa elettrica ad alto voltaggio
  • Ustioni gravi
  • Coagulo (trombosi) che blocca i vasi
  • Tossine (es. metalli pesanti, veleno di serpente, monossido di carbonio)
  • Infezioni (es. HIV, influenza, Streptococco) —più frequente nei bambini che negli adulti
  • Malattie genetiche e metaboliche ereditarie che influenzano la capacità dei muscoli di usufruire dell’energia
  • Malattie come la distrofia muscolare e altre come il diabete scompensato, ipotiroidismo e l’ipertiroidismo
  • Alcuni farmaci e droghe

Le complicazioni possono verificarsi in seguito al rapido rilascio del contenuto cellulare nel sangue. Questo fenomeno provoca danno renale (danno renale acuto, AKI) e coagulazione intravasale disseminata (CID). Una volta diagnosticato, e in relazione all’estensione del danno, la persona affetta da rabdomiolisi può essere trattata con liquidi per via endovenosa, con altre cure di supporto e procedure usate per proteggere gli organi (es. dialisi per prevenire/limitare il danno renale).

Risorse per i Professionisti

Documenti, Documenti SIBioC e Intersocietari
Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)

Fonti

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