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Immunofenotipo

Noto anche come: Immunofenotipo tramite citometria a flusso; immunoistochimica; immunotipizzazione
Nome ufficiale: Immunofenotipo
Ultima Revisione: 25.05.2020
Ultima Modifica: 08.07.2020

Revisore:

Dr. Giorgio da Rin; Ospedale San Martino di Genova

Sabrina Buoro; Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII, Bergamo

In Sintesi

Perché?

Come supporto alla diagnosi di leucemia o linfoma e per stabilire il trattamento terapeutico; come supporto per determinare la prognosi; per ricercare e caratterizzare eventuali cellule cancerose rimaste alla fine di un ciclo terapeutico o in seguito a ricaduta.

Quando?

In presenza di segni e sintomi riconducibili alla leucemia o al linfoma; nel caso in cui sia necessario caratterizzare il tipo di leucemia o linfoma, identificare le opzioni terapeutiche o predire il decorso della patologia; talvolta per valutare l’efficacia di un trattamento o rilevare eventuali ricadute.

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio; talvolta il clinico può anche prelevare un campione di midollo osseo o un campione di tessuto, ad esempio un linfonodo, tramite biopsia tissutale o agoaspirato. É possibile utilizzare anche altri fluidi biologici, che possono essere raccolti in un contenitore o tramite l’inserimento di una ago in una cavità corporea, seguito dall’aspirazione di una porzione del fluido presente.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

L’immunofenotipo rileva la presenza o l’assenza di specifici antigeni espressi dai globuli bianchi o leucociti (WBC). Questi antigeni sono proteine presenti sulla superficie o all’interno dei WBC. Nei WBC normali sono presenti gruppi di antigeni caratteristici degli specifici tipi di cellule e dello stadio di maturazione cellulare. In presenza di leucemia o linfoma sono presenti dei quadri antigenici alterati ma caratteristici per ciascun tipo di patologia e sottoclasse. Queste caratteristiche permettono la formulazione di una diagnosi accurata, la classificazione di queste cellule tumorali del sangue e la determinazione della prognosi.

La leucemia e il linfoma originano da un singolo leucocita anomalo che comincia a moltiplicarsi in maniera clonale. Questi cloni di linfociti o cellule mieloidi anomali non sono in grado di combattere le infezioni o svolgere le altre funzioni dei leucociti normali. Queste cellule anomale non vengono eliminate ad una velocità normale e tendono ad accumularsi nel midollo osseo, nei linfonodi ed in altri tessuti. La crescita incontrollata delle cellule tumorali nel midollo osseo inibisce la produzione dei normali globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Talvolta, queste cellule possono anche riversarsi nel torrente circolatorio. L'aumento del numero di cellule anomale all'interno dei linfonodi determina aumento della dimensione degli stessi. Talvolta i linfomi coinvolgono anche il sangue e/o il midollo osseo.

L’emocromo e la conta differenziale effettuata su un campione di sangue di pazienti con linfoma o leucemia può evidenziare un aumento del numero di globuli bianchi e la prevalenza di uno specifico tipo. Questi test però non possono evidenziare la clonalità di queste cellule, pertanto, occorrono esami aggiuntivi per confermare la diagnosi di leucemia o linfoma e stabilirne il tipo. 

L’immunofenotipo delle cellule del sangue, del midollo osseo o di altri tessuti permette di ottenere molteplici informazioni, utili ad identificare il tipo di leucemia o linfoma e, laddove possibile, a valutarne l’aggressività o la possibile responsività alla terapia. L’identificazione dei differenti tipi di leucemia o linfoma è possibile grazie all’identificazione di pattern antigenici (la presenza o l’assenza di specifici antigeni) associati a determinati tipi di leucemia/linfoma.

La maggior parte degli antigeni rilevati tramite l’immunofenotipo vengono denominati con la sigla CD (cluster of differentiation o cluster of designation) seguita da un numero. Questo tipo di denominazione è basata su una convenzione internazionale per l’identificazione di questi antigeni. Nonostante siano stati identificati centinaia di antigeni CD, nella routine ne viene utilizzato solo un piccolo numero.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

L’immunofenotipo viene utilizzato principalmente come supporto alla diagnosi, alla classificazione dei tumori del sangue (leucemie e linfomi) ed alla scelta dei trattamenti terapeutici. L’immunofenotipo può essere richiesto come esame di approfondimento in seguito al riscontro di un aumentato numero di linfociti, della presenza di cellule immature nel sangue periferico e della diminuzione/aumento del numero di cellule tramite emocromo e conta differenziale.
L’immunofenotipo può essere effettuato anche per:

  • Predire l'aggressività del tumore
  • Valutare l'eventuale responsività del tumore al trattamento
  • Determinare l'efficacia dell'approccio terapeutico alla leucemia o al linfoma 
  • Ricercare eventuali cellule cancerose rimaste alla fine di un ciclo terapeutico (malattia residua) o ricomparse dopo il successo del trattamento (ricaduta) 

Meno frequentemente, il test può essere utilizzato per altri scopi.

Domande Frequenti

Esiste una motivazione nella scelta di un particolare tipo di campione (sangue, midollo osseo o tessuto) per l’esecuzione del test?

Il campione testato deve essere rappresentativo del tipo di cancro presente o del quale si sospetti la presenza. Nel caso in cui sia possibile rilevare le cellule anomale direttamente in circolo, viene utilizzato preferenzialmente il campione di sangue, per la sua facilità di prelievo e la scarsa invasività. Tuttavia, le cellule del linfoma possono non essere presenti nel circolo sanguigno e pertanto il test può richiedere altre metodiche di campionamento.

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

Seiter, K. (2018 July 17, Updated). Acute Lymphoblastic Leukemia (ALL). Medscape Hematology. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/207631-overview. Accessed January 2020.

Kanwar, V. et. al. (2019 January 3, Updated). Pediatric Acute Lymphoblastic Leukemia. Medscape Pediatrics: General Medicine. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/990113-overview. Accessed January 2020.

(2018 March 12). Acute Lymphoblastic Leukemia. NCCN Clinical Practice Guidelines in Oncology. Available online at https://www.nccn.org/professionals/physician_gls/pdf/all.pdf. Accessed January 2020.

Lamb, A. et. al. (2019 January, Updated).Acute Lymphoblastic Leukemia – ALL. ARUP Consult. Available online at https://arupconsult.com/content/acute-lymphoblastic-leukemia. Accessed January 2020.

(2018 October 17, Revised). Tests for Acute Lymphocytic Leukemia (ALL). American Cancer Society. Available online at https://www.cancer.org/cancer/acute-lymphocytic-leukemia/detection-diagnosis-staging/how-diagnosed.html. Accessed January 2020.

(2016 February 3, Revised). How Is Childhood Leukemia Diagnosed? American Cancer Society. Available online at https://www.cancer.org/cancer/leukemia-in-children/detection-diagnosis-staging/how-diagnosed.html. Accessed January 2020.

(© 2015). Blood Tests. Leukemia & Lymphoma Society. Available online at https://www.lls.org/managing-your-cancer/lab-and-imaging-tests/blood-tests#Immunophenotyping. Accessed January 2020.

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