Per rilevare i portatori di infezioni di un ceppo di Staphylococcus aureus Meticillino Resistente (MRSA).
Screening MRSA
Un tampone nasale; occasionalmente un tampone prelevato in corrispondenza del sito di infezione di una ferita o di una lesione cutanea.
No, nessuna.
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Come viene raccolto il campione per il test?
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Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
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Quali informazioni è possibile ottenere?
La ricerca dei ceppi di Staphyilococcus aureus Meticillino Resistenti (MRSA) non riguarda la ricerca di altri agenti patogeni. È usato principalmente per identificare lo stato di portatore di MRSA in una persona asintomatica. A livello comunitario, lo screening può esser usato per aiutare a determinare la fonte di un’epidemia e a livello nazionale può essere usato per valutare le caratteristiche genetiche di un ceppo MRSA identificato.
I test disponibili per l’identificazione del ceppo MRSA sono l’esame colturale o quello molecolare, che rileva il materiale genetico dell’agente patogeno (DNA) e ne identifica il gene in grado di conferire la resistenza agli antibiotici. L’esecuzione del test prevede la raccolta di un tampone nasale tramite l’inserimento dello stesso nelle narici della persona asintomatica e la crescita in coltura (il campione viene posto in un terreno di crescita, incubato e quindi esaminato per la rilevazione delle caratteristiche colonie MRSA). Il tampone può essere prelevato anche in corrispondenza di una sede di infezione cutanea di una persona precedentemente trattata per la presenza di un’infezione operata da un ceppo MRSA. Lo screening MRSA permette di rilevare la presenza o l’assenza del ceppo in 1-2 giorni.
I metodi molecolari sono in grado di rilevare la presenza di un ceppo MRSA nel giro di qualche ora, rendendo possibile un trattamento immediato, se necessario. Per questo test viene utilizzato un campione raccolto tramite le stesse procedure del precedente ma testato per rilevare la presenza di un marcatore genetico relativo allo S. aureus e uno relativo al gene mecA in grado di conferire la resistenza alla meticillina, oxaciclina, nafcillina, dicloxacillina e altri antibiotici simili.
Alcuni ospedali hanno adottato misure per controllare la diffusione di MRSA attraverso lo screening di quei pazienti che si pensa possano essere a rischio di essere portatori. Nel caso in cui in una comunità si sviluppi un’epidemia di MRSA, possono essere sottoposti a screening tutti gli operatori sanitari, i familiari e vicini al fine di identificare la sorgente dell’infezione e limitare la diffusione. In casi particolari, come negli ospedali, possono essere sottoposti a screening un gran numero di persone al fine di valutare la diffusione del batterio in quella specifica popolazione.
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Quando viene prescritto?
Il test può essere richiesto nel caso in cui il clinico, il personale ospedaliero o un ente di sorveglianza sanitaria vogliano valutare una potenziale colonizzazione di MRSA in un individuo, nei suoi familiari e/o in gruppi di persone nella comunità per verificare la fonte d’infezione da MRSA.
Quando in un gruppo ristretto di persone si verifica un numero aumentato di infezioni possono essere sottoposti a screening MRSA tutti i componenti di quel gruppo, come ad esempio gruppi una squadra di calcio, i residenti di una casa di cura, gli operatori sanitari, ecc.
Occasionalmente, il test può essere eseguito su un campione ottenuto da un soggetto trattato per un’infezione da MRSA o per sepsi da MRSA al fine di valutare l’efficacia del trattamento effettuato.
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Cosa significa il risultato del test?
Se la ricerca per MRSA (sia essa l’esame colturale o molecolare) è positiva, allora il paziente è un portatore del ceppo MRSA, il quale è situato nella sede sottoposta a test (in genere le narici).
Se l’esame colturale da una ferita di una persona trattata per MRSA fornisce un risultato positivo, allora il batterio è ancora presente nonostante la terapia.
Se la coltura del tampone nasale o del sito di una ferita è negativa, allora i ceppi MRSA non sono presenti o lo sono in quantità troppo piccola per essere rilevata.
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C’è altro da sapere?
La rilevazione di un ceppo MRSA tramite l’esame colturale permette l’esecuzione di ulteriori test di approfondimento, volti all’identificazione del tipo e del sottotipo del ceppo di S. aureus presente. Sebbene questo tipo di informazioni non venga utilizzata per guidare le scelte terapeutiche, è un’importante elemento per la tracciabilità della diffusione dell’infezione e per la caratterizzazione delle tossine e di altri fattori legati alla virulenza del batterio isolato.
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È possibile contrarre l’infezione da MRSA più di una volta?
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È possibile essere portatore di MRSA e non saperlo?
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Com’è possibile proteggersi dall’infezione di MRSA?
È necessario lavare le mani frequentemente e mantenere ben coperta e pulita una ferita tramite l’utilizzo di bende e cerotti.
È buona regola inoltre evitare la condivisione di oggetti per l’igiene personale, come asciugamani, sapone, rasoi, o attrezzature sportive, e lavare i vestiti utilizzati per fare sport dopo ogni allenamento.