Screening MRSA
Noto anche come: Screening MRSA
Nome ufficiale: Screening Staphylococcus aureus Meticillino-Resistente
Ultima Revisione: 24.01.2017
Ultima Modifica: 10.01.2018
Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano
In Sintesi
Il campione
Un tampone nasale ottenuto tramite l’inserimento e la rotazione di un tampone in ciascuna narice; occasionalmente, un tampone prelevato in corrispondenza del sito di infezione di una ferita o di una lesione cutanea.
La preparazione
No, nessuna.
L'Esame
Gli MRSA sono particolari ceppi di Staphyilococcus aureus, batteri resistenti all’antibiotico meticillina ed a antibiotici affini ai “ß-lattamici” come l’oxacillina, la penicillina, l’amoxicillina e la cefalosporina, utilizzati routinariamente nella cura delle infezioni stafilococciche. Questo insieme di test rileva la presenza di ceppi di Staphyilococcus aureus Meticillino Resistenti ( MRSA).
Lo Staphyilococcus aureus spesso colonizza la pelle e le vie aeree superiori del 25-30% della popolazione senza causare dolore o sintomi. Tuttavia, la presenza di lesioni cutanee dovute ad una ferita o ad interventi chirurgici, o anche la compromissione del sistema immunitario, può determinare l’instaurarsi di un’infezione ad opera dello stafilococco residente.
L’uso diffuso di terapie antibiotiche negli ultimi decenni ha aumentato la diffusione di ceppi di Staphyilococcus aureus meticillino resistenti. Le infezioni operate da questi batteri possono causare infezioni della pelle anche molto gravi e malattie potenzialmente letali come la polmonite, o infezioni sistemiche o nei siti di operazioni chirurgiche. Secondo i dati riportati dal Centers for Desease Control and Prevention (CDC) statunitense, meno del 2% della popolazione portatrice di Staphyilococcus aureus sarebbe portatore di un ceppo MRSA.
I ceppi MRSA possono diffondersi sia in ambiente ospedaliero che exrtra-ospedaliero. In ambito ospedaliero la diffusione del ceppo MRSA può avvenire tramite il contatto di persone infette o portatrici con presidi medici o superfici presenti in ospedali o infermerie. Nell’ambiente extra- ospedaliero invece il ceppo MRSA può diffondersi tramite la condivisione di oggetti per la cura personale, il contatto in ambito sportivo o la frequentazione di posti nei quali si vive o si lavora a stretto contatto con altre persone, tale da facilitare il contatto della pelle.
Molti ospedali hanno adottato misure per tentare di sradicare i ceppi MRSA e per limitare la diffusione di MRSA da persona a persona. Ad esempio, alcuni ospedali hanno istituito lo screening obbligatorio per tutti i degenti dei reparti di terapia intensiva. Il riscontro positivo in uno dei pazienti ricoverati ne determina l’isolamento per prevenire la diffusione e/o l’inserimento in specifici protocolli di bonifica tramite l’utilizzo di unguenti nasali antibiotici e salviette antimicrobiche specifiche utilizzate giornalmente. Uno studio volto alla comparazione dei protocolli di prevenzione però ha mostrato che questo tipo di approccio non è utile quanto la pratica di sottoporre tutti i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva ai protocolli di bonifica, indipendentemente dal risultato del test di screening. Il risultato è che molto probabilmente la politica ospedaliera tenderà a diminuire i test di screening per MRSA nei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva e ad aumentare le procedure di bonifica in tutti i pazienti ammessi a quei reparti.
Come e Perchè
La ricerca dei ceppi di Staphyilococcus aureus Meticillino Resistenti (MRSA) non riguarda la ricerca di altri agenti patogeni. È usato principalmente per identificare lo stato di portatore di MRSA in una persona asintomatica. A livello comunitario, lo screening può esser usato per aiutare a determinare la fonte di un’epidemia e a livello nazionale può essere usato per valutare le caratteristiche genetiche di un ceppo MRSA identificato.
I test disponibili per l’identificazione del ceppo MRSA sono l’esame colturale o quello molecolare, che rileva il materiale genetico dell’agente patogeno (DNA) e ne identifica il gene in grado di conferire la resistenza agli antibiotici. L’esecuzione del test prevede la raccolta di un tampone nasale tramite l’inserimento dello stesso nelle narici della persona asintomatica e la crescita in coltura (il campione viene posto in un terreno di crescita, incubato e quindi esaminato per la rilevazione delle caratteristiche colonie MRSA). Il tampone può essere prelevato anche in corrispondenza di una sede di infezione cutanea di una persona precedentemente trattata per la presenza di un’infezione operata da un ceppo MRSA. Lo screening MRSA permette di rilevare la presenza o l’assenza del ceppo in 1-2 giorni.
I metodi molecolari sono in grado di rilevare la presenza di un ceppo MRSA nel giro di qualche ora, rendendo possibile un trattamento immediato, se necessario. Per questo test viene utilizzato un campione raccolto tramite le stesse procedure del precedente ma testato per rilevare la presenza di un marcatore genetico relativo allo S. aureus e uno relativo al gene mecA in grado di conferire la resistenza alla meticillina, oxaciclina, nafcillina, dicloxacillina e altri antibiotici simili.
Alcuni ospedali hanno adottato misure per controllare la diffusione di MRSA attraverso lo screening di quei pazienti che si pensa possano essere a rischio di essere portatori. Nel caso in cui in una comunità si sviluppi un’epidemia di MRSA, possono essere sottoposti a screening tutti gli operatori sanitari, i familiari e vicini al fine di identificare la sorgente dell’infezione e limitare la diffusione. In casi particolari, come negli ospedali, possono essere sottoposti a screening un gran numero di persone al fine di valutare la diffusione del batterio in quella specifica popolazione.
Domande Frequenti
Sì, il trattamento di un’infezione da MRSA, seppur efficace, non esclude la possibilità di contrarre nuovamente l’infezione.
Pagine Correlate
Fonti
Susan S. Huang, et al. Targeted versus Universal Decolonization to Prevent ICU Infection. NEJM 368;24. June 13, 2103.
MayoClinic.com. MRSA infection. Available online at http://www.mayoclinic.com/health/mrsa/DS00735 through http://www.mayoclinic.com. Accessed July 2013.
KidsHealth.org. MRSA. Available online at http://kidshealth.org/parent/infections/bacterial_viral/mrsa.html throughhttp://kidshealth.org. Accessed July 2013.
FamilyDoctor.org. Methicillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA). Available online at http://familydoctor.org/familydoctor/en/diseases-conditions/methicillin-resistant-staphylococcus-aureus-mrsa.html throughhttp://familydoctor.org. Accessed July 2013.
Centers for Disease Control and Prevention. Methicillin-resistant Staphylococcus Aureus (MRSA) Infections. Available online at http://www.cdc.gov/mrsa/ through http://www.cdc.gov. Accessed July 2013.