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E’ ormai scientificamente dimostrato che fare attività fisica apporta notevoli benefici al nostro organismo poiché, oltre a scongiurare il rischio di condizioni tipiche della vita sedentaria come l'obesità, il diabete, l'ipertensione, e tutte le patologie legate al sistema cardiocircolatorio:
Per attività fisica s’intende “qualunque sforzo esercitato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un consumo di energia superiore a quello in condizioni di riposo”.
L’attività fisica comprende sia l’esercizio fisico, inteso come attività fisica ripetitiva e programmata finalizzata al miglioramento della forma fisica e della salute, sia lo sport a sua volta inteso come attività fisica svolta in condizioni regolamentate, talora agonistiche.
Interagire con il proprio ambiente attraverso le varie forme di movimento, a tutte le età, contribuisce in modo significativo a preservare lo stato di salute inteso, come stato di benessere fisico, psichico e sociale. Esiste un legame diretto tra la quantità di attività fisica e la speranza di vita, ragione per cui le popolazioni fisicamente più attive tendono a essere più longeve di quelle inattive.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che l’inattività fisica è responsabile ogni anno in Europa di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità (Disability-adjusted life years, DALY). Si stima che siano imputabili all’inattività fisica il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei casi di diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon, con un impatto alquanto negativo in forma di costi diretti sui sistemi sanitari e di costi indiretti come congedi per malattia, inabilità al lavoro e morti precoci.
La Strategia della Regione Europea OMS per l’attività fisica 2016-2025, mira a ridurre, entro questo periodo, la prevalenza dell’insufficiente attività fisica del 10% e lo rende uno dei nove obiettivi previsti a livello mondiale dal “Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non trasmissibili 2013–2020 dell’OMS”.
L’aumento dei livelli di attività fisica è fondamentale per il raggiungimento di altri tre obiettivi mondiali entro il 2025:
Nella tabella sottostante si possono osservare gli effetti dell’esercizio fisico di aumento o riduzione del metabolismo degli zuccheri (glucidico) e dei grassi (lipidi):
GLUCIDI |
RACCOMANDAZIONI PER L'INCREMENTO PONDERALE IN GRAVIDANZA |
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↑ Ormoni contro regolatori (glucagone, catecolamine, GH, Cortisolo) |
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↑ Ormoni contro regolatori (glucagone, catecolamine, GH, cortisolo) |
↑ Degradazione dei lipidi |
↑ Gluconeogenesi (sintesi del glucosio a partire da sostanze diverse dai carboidrati) |
↓ Del grasso viscerale per effetto del GH e catecolamine |
↑ Sintesi delle proteine |
↓ Dell’apporto acidi grassi esterificati al fegato e della produzione di VLDL |
↓ Del grasso viscerale per effetto del GH e catecolamine |
↓ Trigliceridemia |
↓ Massa grassa e ↑ Massa magra |
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↑ Sensibilità insulinica e ↓ valori insulinemici |
Il Ministero della Salute ha emanato nel marzo del 2019 le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione “
In tali linee di indirizzo appaiono molto importanti le figure dei Medici di Medicina Generale e quella dei Pediatri di Libera Scelta che hanno il compito di svolgere una attività di counselling per sensibilizzare e motivare le famiglie ad uno stile di vita attivo indicando, a volte in collaborazione con il medico sportivo od il Medico Specialista, la tipologia di attività più adatta.
Si parla infatti di Attività Fisica Adattata (AFA) e di Esercizio Fisico Adattato (EFA) che in alcune Regioni sono prescritti con l’ausilio di Palestre riconosciute in cui opera personale Laureato in Scienze e tecniche dell'attività motoria adattata.
Le esperienze positive sino ad ora fatte confermano che la prescrizione dell'esercizio fisico è non solo efficace, ma anche sostenibile nell'ambito di un modello organizzativo adatto alla realtà del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Dr.ssa Silvia Mengozzi; Responsabile Farmaco-Tossicologia del Laboratorio Unico della Romagna - Cesena