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La Biotina, nota anche come vitamina B7, vitamina H o Coenzima R, è una sostanza nutritiva richiesta dall'organismo in piccole quantità (micronutriente). E' un coenzima necessario al metabolismo di grassi, proteine e carboidrati e che quindi aiuta l'organismo a convertire il cibo in energia. La biotina svolge anche un ruolo nella produzione degli ormoni. Nelle persone adulte è raccomandata l'assunzione di circa 30 microgrammi (µg) al giorno di biotina. E' contenuta in alimenti come carne, pesce, uova, cereali, legumi e alcune verdure come patate dolci, spinaci e broccoli.
La biotina è contenuta in moltissimi integratori alimentari multivitaminici e può essere usata per scopi specifici in campo medico. Ne viene ad esempio raccomandata l'assunzione alle donne in gravidanza, per favorire il corretto sviluppo fetale. Inoltre può essere prescritta in presenza di particolari patologie come la carenza di biotinidasi o l'alopecia (una patologia autoimmune responsabile della perdita di capelli). Alcuni studi suggeriscono l'utilità della biotina (con dosaggi fino a 300 mg al giorno) nel trattamento di patologie a carico del sistema nervoso come la sclerosi multipla, pur permanendo nella comunità scientifica diverse perplessità per questo uso. Più recentemente, la biotina è stata introdotta in prodotti per la cura di capelli, pelle e unghie. Per questi motivi negli ultimi anni abbiamo assistito al progressivo aumento dell'assunzione di biotina (anche senza prescrizione o suggerimento medico) sotto varie forme, visti anche i suoi supposti benefici in vari ambiti, senza apparenti effetti collaterali.
Visto il progressivo aumento del numero di individui che assumono anche alte dosi di biotina al quale stiamo assistendo negli ultimi anni, i professionisti della medicina di laboratorio hanno cominciato a valutare e segnalare le possibili interferenze di questa sostanza sui risultati di laboratorio. L'FDA statunitense (Food and Drug Administration) ha recentemente pubblicato un documento contenente alcune raccomandazioni circa l'uso della biotina, poiché potrebbe "interferire in maniera significativa con alcuni esami di laboratorio, alterandone i risultati" e "generare un aumento del numero di eventi avversi correlati all'interferenza della biotina con gli esami di laboratorio".
La Società Italiana di Biochimica Clinica ha di recente elaborato un documento per sottolineare il problema fornendo ai Laboratoristi Italiani informazioni circa l’esistenza della questione e suggerendo i comportamenti corretti da seguire.
Alla luce di quanto descritto, tu, cosa puoi fare?
La biotina è presente in quantità sufficienti da interferire con alcuni esami di laboratorio in molti integratori venduti comunemente senza la necessità di una prescrizione medica. Le etichette presenti sulle confezioni possono riferirsi alla biotina in molti modi differenti, come:
Inoltre, le etichette possono riportare la concentrazione di biotina in modi differenti: possono riportare i milligrammi (mg) o i microgrammi (µg o mcg). Un milligrammo corrisponde a 1000 microgrammi; pertanto 3 mg o 3000 mcg (µg), ad esempio, sono la stessa quantità.
E' importante conoscere la composizione degli integratori assunti. Tuttavia non è sempre facile capire se un prodotto contiene biotina o no. In caso di dubbi è bene rivolgersi al medico curante o al farmacista per avere chiarimenti.
Biotin Education for Health Professionals
Abbott Core Laboratory: Why are Physicians and Laboratories worried about Biotin?
Biotin and Laboratory Testing: Recognizing Interferences and Preventing Misdiagnosis: Webinar for Health Professionals (September 2017)
The Unintended Consequences of Biotin Supplementation: Spurious Immunoassay Results Lead to Misdiagnoses, Bench Matters (December 2016)
Beware Biotin Supplementation, CLN Stat (December 2016)
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