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Ultima Revisione: 06.11.2016 Ultima Modifica: 18.01.2018
Le tecnologie moderne permettono l’esecuzione di numerosi test su un’enorme quantità e varietà di campioni raccolti/prelevati dall’organismo umano. Nonostante nella maggior parte dei casi venga richiesto un campione di sangue, molti esami possono essere eseguiti su urine, saliva, espettorato, feci, liquido seminale e altri fluidi corporei.
Molti campioni possono essere ottenuti semplicemente raccogliendo fluidi normalmente eliminati dall’organismo. Altri sono veloci e semplici da prelevare poiché contenuti in orifizi facilmente raggiungibili. In alcuni casi invece, la raccolta del campione richiede un piccolo intervento medico e un’anestesia.
Nelle pagine seguenti è possibile trovare informazioni riguardo a:
Alcuni campioni, come quelli di urine, feci ed escreato/espettorato, vengono normalmente eliminati dall’organismo, mentre altri come il liquido seminale possono essere raccolti dal paziente. La raccolta di alcuni campioni da parte di bambini o pazienti con alcune limitazioni fisiche può comunque richiedere assistenza. In genere la raccolta di questo tipo di campioni non è dolorosa, anche se talvolta può generare fastidio o imbarazzo per la particolare natura di alcuni campioni considerati rifiuti corporei o comunque riguardanti la sfera intima del paziente.
In alcuni casi la raccolta può essere effettuata presso la propria abitazione o direttamente nell’ambulatorio medico, ospedale ecc… , per poi essere portati/inviati al laboratorio. In ogni caso vengono messe in atto delle procedure volte a minimizzare la manipolazione del campione da parte del paziente e anche l’imbarazzo che la raccolta di questo tipo di campioni potrebbe generare. Spesso vengono forniti foglietti di istruzioni riguardanti le modalità di raccolta, in genere con una descrizione piuttosto dettagliata; questi sono un utile supporto alle persone che, talvolta in forte imbarazzo, potrebbero sentirsi a disagio nel formulare domande al personale sanitario riguardanti la propria sfera privata.
Di seguito sono elencati degli esempi di campioni che potrebbero essere prelevati dal paziente stesso. È di cruciale importanza attenersi alle istruzioni fornite riguardanti le modalità di raccolta e conservazione del campione; pertanto è bene assicurarsi di aver compreso bene tutte le istruzioni prima di procedere alla raccolta.
il paziente deve eiaculare direttamente dentro il contenitore sterile, evitando l’utilizzo di lubrificanti, profilattici o altro materiale potenzialmente contaminato. In genere è necessario astenersi dalle attività sessuali per almeno due giorni prima della raccolta ma per non più di 7 giorni. Il campione non deve essere refrigerato, ma deve essere mantenuto ad una temperatura il più possibile vicina a quella corporea, ed essere consegnato al laboratorio entro 60 minuti.
Alcuni campioni sono raccolti semplicemente tramite il raschiamento dell’area infetta con un tampone, procedura facilmente eseguibile in maniera ambulatoriale o anche al letto del paziente. Il campione può essere poi spedito al laboratorio o essere utilizzato per l’esecuzione di test POCT (point-of-care), così detti “al letto del paziente”. In questo modo vengono ottenuti campioni faringei, nasali, vaginali e di ferite superficiali per l’esecuzione di esami colturali. Sebbene possa essere talvolta fastidioso, questo metodo di raccolta è in genere veloce, poco doloroso e privo di effetti collaterali.
tramite l’utilizzo di un tampone di cotone passato sulla parete vaginale, è possibile prelevare un campione di secrezioni vaginali; le cellule della cervice per l’esecuzione del Pap Test vengono invece ottenute tramite un tampone in grado di effettuare un lieve raschiamento. Altrimenti, può essere prelevato un campione di tessuto endometriale tramite l’inserimento nell’utero di un sottile tubo cavo e flessibile, con una procedura che può comportare una sensazione di fastidio o leggeri crampi. Durante questo tipo di procedure le pazienti possono avvertire un senso di fastidio e talvolta anche di disagio emotivo, che deve essere comunicato al personale sanitario.
Alcuni campioni possono essere prelevati solo tramite la rottura dei rivestimenti protettivi dell’organismo (ad esempio la pelle). Il prelievo del sangue è una procedura minimamente invasiva che può essere effettuata da infermieri, medici e personale sanitario adeguatamente formato. Il prelievo di tessuti richiede invece delle procedure maggiormente invasive, con l’utilizzo anche di un locale anestetico.
In base alla natura del campione da prelevare ed alla metodica utilizzata, queste procedure possono essere anche dolorose. Avere maggiori informazioni riguardo la procedura alla quale sarà sottoposto, può aiutare il paziente ad affrontare meglio l’ansia e le preoccupazioni che possono scaturire. Per maggiori dettagli si rimanda alla pagina “Come fare fronte alla paura, al disagio ed all'ansia da test”.
I campioni di sangue possono essere prelevati dai vasi (capillari, vene e talvolta arterie) da personale adeguatamente formato. Questi campioni vengono ottenuti tramite la puntura di un ago e l’aspirazione del sangue attraverso l’ago dentro specifiche provette. Talvolta ad esempio, nei test per la misura della glicemia, può essere sufficiente la puntura di un dito e la conseguente raccolta di una sola goccia di sangue. Il prelievo di sangue in genere dura solo pochi minuti e provoca solo un senso di puntura non appena viene inserito l’ago o viene punto il dito con la lancetta.
Spesso lo stesso test può essere effettuato su più tipologie di campioni. Per esempio, il glucosio può essere misurato sia nel sangue (glicemia) che nelle urine(glicosuria). Tuttavia, la scelta dei campioni sui quali eseguire i test è guidata dal motivo dell’esame: la glicemia viene spesso misurata nell’ambito della diagnosi e monitoraggio dei pazienti diabetici, mentre la glicosuria viene richiesta nel caso in cui si sospetti la presenza di infezioni del tratto urinario o di patologie renali. Talvolta lo stesso test può essere effettuato indifferentemente su vari campioni (come il test di screening dell’HIV sul sangue, urine e fluidi orali) mentre altre volte viene richiesto un particolare tipo di campioni.
Fonti utilizzate nella revisione corrente
KidsHealth. A Directory of Medical Tests. Available online at http://kidshealth.org/parent/general/sick/labtest2
Accessed December 2015.
Fonti utilizzate nelle precedenti revisioni
Pagana K, Pagana T. Mosby's Manual of Diagnostic and Laboratory Tests. 3rd Edition, St. Louis: Mosby Elsevier; 2006.
Accessed October 2008.
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