Per la valutazione del rischio di sviluppare la malattia coronarica (CAD).
Test per le Sottofrazioni delle LDL
In presenza di anamnesi personale o familiare positiva per CAD giovanile; nel caso in cui nonostante il test del colesterolo LDL (LDL-C) rientri nell’intervallo di riferimento, il clinico sospetti la presenza di un rischio aumentato per lo sviluppo di patologie cardiovascolari; talvolta per monitorare l’efficacia del trattamento ipolipemico e/o di cambiamenti nello stile di vita.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
È richiesto un digiuno di 9-12 ore prima dell’esecuzione del test; è permessa solo l’assunzione di acqua. È importante seguire tutte le istruzioni fornite dal personale sanitario.
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Come viene raccolto il campione per il test?
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Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test per le sottofrazioni delle lipoproteine a bassa densità (particelle LDL o LDL-P) misura le LDL sulla base della loro quantità, dimensione, densità e/o carica elettrica. Questo test è in grado di fornire molte informazioni riguardanti il rischio cardiovascolare di un individuo in modo particolare nelle persone con anamnesi personale o familiare positiva per patologie cardiovascolari (CVD) in giovane età, in modo particolare se associate a livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL (LDL-C) non significativamente elevati.
Il test delle LDL-P viene richiesto nell’ambito del profilo lipidico.
Sebbene per la maggior parte delle persone la quantità di LDL-C rappresenti un buon marcatore di rischio cardiovascolare, è stato visto che alcune persone, nonostante la presenza di livelli di LDL-C nella norma, presentano un rischio comunque aumentato. Allo stesso modo, alcune persone affette da patologie croniche come il diabete, possono avere un rischio aumentato nonostante la presenza di valori di LDL-C nella norma. Per questa categoria di pazienti viene pertanto raccomandata l’esecuzione del test LDL-P per la misura del numero e/o delle dimensioni delle particelle di LDL al fine di ottenere maggiori informazioni riguardo il loro rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.
Il test LDL-P può talvolta essere richiesto anche per il monitoraggio dell’efficacia della terapia indicata dalla diminuzione del numero delle particelle LDL piccole e dense (sdLDL).
Mentre il test delle LDL-P viene già utilizzato nella pratica clinica, i test relativi alle sottofrazioni delle VLDL e delle HDL è ancora in corso di studio. Questo perché il colesterolo LDL è stato identificato da tempo come fattore di rischio cardiovascolare ed è pertanto stato studiato in maniera più approfondita. -
Quando viene prescritto?
Il test per le sottofrazioni delle lipoproteine a bassa densità (LDL-P) può essere prescritto come parte di una valutazione generale del rischio cardiaco per un soggetto con una storia personale o familiare di CAD precoce, specialmente quando non sono presenti i tipici fattori di rischio cardiaco, quali colesterolo elevato LDL-C elevato, trigliceridi elevati, HDL basso, fumo, obesità, inattività, diabete e/o ipertensione.
Il test per le sottofrazioni delle LDL può essere prescritto dal clinico, insieme ad altri test per i lipidi, per monitorare l’efficacia del trattamento in un paziente con quantità elevate di particelle LDL piccole e dense (sdLDL) e che è sottoposto a terapia ipolipemizzante ed a variazioni nello stile di vita.
Sebbene non sia generalmente raccomandato come test di screening, alcuni clinici prescrivono il test per le sottofrazioni delle lipoproteine, insieme ad una serie di altri test per il rischio cardiaco, per cercare di determinare il rischio complessivo per un paziente di sviluppare CAD.
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Cosa significa il risultato del test?
Il risultato del test LDL-P dipende dal metodo utilizzato per l’esecuzione del test, così come dai livelli di colesterolo totale, LDL-C, VLDL e HDL-C del paziente. Poiché diversi metodi sono in grado di dividere diverse sottofrazioni sulla base di caratteristiche chimico-fisiche differenti (numero, dimensioni, densità e/o carica elettrica), i risultati di test eseguiti in laboratori diversi e con metodi diversi possono non essere comparabili.
Generalmente il risultato viene interpretato nel contesto di un profilo lipidico e del rischio associato:- Se il paziente possiede principalmente particelle LDL piccole e dense (sdLDL) e livelli elevati di LDL-P, questo risultato va sommato al rischio di sviluppare CAD associato con il valore di LDL totale.
- La presenza esclusiva di particelle LDL larghe e soffici, con LDL-P basse, non determina rischio aggiuntivo.
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C’è altro da sapere?
E’ importante ricordare che il test per le sottofrazioni delle lipoproteine (ed il test per altri fattori lipidici e di rischio cardiaco) non ha valore diagnostico. Esso cerca di valutare il rischio statistico di sviluppare CAD per un paziente, ma non può predire lo sviluppo o la gravità della CAD in un particolare paziente.
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È possibile modificare le sottofrazioni delle lipoproteine e diminuire la quantità di LDL-P?
Sebbene sia coinvolta una componente genetica, le sottofrazioni delle lipoproteine possono essere modificate adottando una dieta povera di grassi saturi, perdendo peso e facendo regolarmente esercizio fisico. Anche l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti può influenzare la distribuzione delle sottofrazioni.
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Quanto tempo è necessario per avere i risultati di questo test?