L'obiettivo del test anticorpale è di stabilire se il paziente sia stato infettato da SARS-CoV-2, mentre non può essere utilizzato per rilevare la presenza di infezione in corso. Il test viene comunemente prescritto per:
- Analizzare soggetti con sintomi persistenti di COVID-19; nel caso in cui il paziente manifesti sintomi riconducibili a COVID-19 per diverse settimane, è possibile che i test antigenici o molecolari non siano più in grado di rilevare la presenza di infezione in corso. In tal caso, è possibile eseguire il test anticorpale come supporto alla diagnostica di laboratorio per i pazienti che si sono sottoposti al test RT-PCR in fasi avanzate della malattia e che sono risultati negativi
- Analizzare soggetti che manifestano complicanze tardive di COVID-19; in alcuni casi, le complicanze associate a COVID-19 possono svilupparsi alcune settimane dopo l'infezione. Se si sospetta la manifestazione di sintomi tardivi, è possibile eseguire il test anticorpale per rilevare un'infezione pregressa
- Valutazione epidemiologica; gli esami sierologici possono fornire informazioni utili per approfondire la conoscenza del virus, ad esempio definendo la percentuale della popolazione che ha contratto l'infezione da COVID-19 o determinando l'associazione tra infezione pregressa e rischio di contrarre nuovamente l'infezione.
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ente di riferimento in ambito infettivologico con sede ad Atlanta negli Stati Uniti, raccomanda di non utilizzare il test sierologico per dimostrare l'immunità verso il virus o la risposta alla vaccinazione. Inoltre, le linee guida sottolineano l'inappropriatezza di utilizzare i risultati dei test anticorpali per prendere decisioni circa l'ammissione delle persone nelle scuole o nei centri di aggregazione, o il rientro sul posto di lavoro.