Il test viene effettuato per determinare i livelli di sirolimus nel sangue al fine di stabilire il dosaggio terapeutico, mantenere il corretto dosaggio e/o rilevare i livelli tossici.
Sirolimus
All’inizio della terapia con sirolimus e ogni qualvolta la dose del farmaco venga cambiata; ad intervalli di tempo regolari per monitorare i livelli del farmaco e qualora si sospetti una carenza o un eccesso del farmaco.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
No; il campione di solito viene prelevato 12 ore dopo l’ultima dose del farmaco e immediatamente prima della successiva o diversamente se prescritto dal medico specialista.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test del sirolimus viene utilizzato per il monitoraggio dei livelli di farmaco nel sangue di pazienti in terapia immunosoppressiva per prevenire il rigetto in seguito a trapianto di rene. Il test viene utilizzato per verificare che la concentrazione di farmaco nel sangue rimanga all’interno della finestra terapeutica e sia inferiore rispetto alla concentrazione tossica. Il trattamento con sirolimus richiede un attento monitoraggio poiché la finestra di concentrazione all’interno della quale il farmaco è efficace senza essere tossico è molto stretta.
Nel caso in cui vengano assunti contemporaneamente sirolimus e ciclosporina (o tacrolimus) allora è necessario monitorare i livelli di tutti i farmaci.
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Quando viene prescritto?
Il test del sirolimus viene richiesto frequentemente all’inizio della terapia, quando il farmaco deve raggiungere la concentrazione all'equilibrio (steady state). Questo farmaco ha un’emivita (il tempo necessario al farmaco per essere eliminato dall’organismo ad una quota pari al 50%) lunga, perciò la sua concentrazione richiede un po’ di tempo per raggiungere lo stato di equilibrio nel sangue. Non appena il dosaggio del farmaco viene ottimizzato per il paziente ed è ben tollerato, la frequenza del monitoraggio può diminuire.
Il test dovrebbe essere effettuato ogni qualvolta vi sia una variazione nel dosaggio del farmaco o in altri farmaci presi in associazione, o nel caso in cui siano presenti sintomi indicativi di effetti collaterali, tossicità o rigetto.
In alcuni pazienti, anche nel caso in cui il sirolimus venga assunto in maniera adeguata, possono svilupparsi degli effetti collaterali come la presenza di infezioni e di lentezza nella guarigione. Altri effetti collaterali includono:
- Costipazione
- Diarrea
- Febbre
- Mal di testa
- Ipertensione
- Aumento dei livelli di grassi nel sangue
- Insonnia
- Nausea
- Fotosensibilità
- Aumento di peso
Nel caso in cui uno o più di questi sintomi persistano o diventino gravi, è necessario informare il proprio medico curante.
Inoltre potrebbero manifestarsi altri segni e sintomi che richiedono un intervento medico immediato, come:
- Tosse e fiato corto
- Dolore toracico
- Aumento della frequenza cardiaca
- Pallore
- Sanguinamento insolito o ecchimosi
- Pelle squamosa, rossa, gonfia, screpolata
- Orticaria, eruzioni cutanee, prurito
- Difficoltà nella deglutizione
- Gonfiore del viso, della gola, della lingua, delle labbra, degli occhi, delle mani, dei piedi, delle caviglie e delle gambe
- Raucedine
Il monitoraggio pertanto è necessario per tutto il periodo durante il quale il paziente assume sirolimus.
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Cosa significa il risultato del test?
Livelli elevati del farmaco, superiori a quelli stabiliti per l’intervallo terapeutico, potrebbero determinare lo sviluppo dei sintomi associati alla tossicità dello stesso. Livelli troppo bassi invece potrebbero determinare il rigetto dell’organo trapiantato. In rapporto ai risultati ottenuti, il clinico può definire il dosaggio appropriato per ciascun paziente (personalizzazione della terapia).
Nel caso in cui il paziente assuma contestualmente altri immunosoppressori o altri farmaci, allora è necessario che ne discuta con il proprio medico curante e con lo specialista in modo da essere sicuro dell’assenza di eventuali interazioni trai farmaci assunti.
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C’è altro da sapere?
I livelli di sirolimus nel sangue potrebbero essere influenzati da farmaci o alimenti in grado di influenzarne il metabolismo. Pertanto, il medico curante deve essere informato riguardo a qualsiasi altro farmaco o integratore assunto contestualmente a sirolimus. Alcuni esempi di farmaci che possono aumentare la concentrazione ematica del sirolimus sono: farmaci antimicotici, claritromicina, eritromicina, isoniazide, inibitori delle proteasi, e chinidina.
I farmaci che invece possono diminuire la concentrazione di sirolimus sono (per esempio): carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifampicina e nafcillina. L’assunzione di succo di pompelmo e dell’erba di San Giovanni (iperico) e altri preparati erboristici, devono essere evitati in corso di assunzione di sirolimus.
I pazienti in terapia con sirolimus non devono variare il dosaggio o la posologia del farmaco senza consultare il proprio medico. Il sirolimus deve essere assunto in corrispondenza dei pasti. Le donne in terapia con sirolimus devono evitare gravidanze fino alla fine della terapia. Le donne che stanno valutando una gravidanza devono parlare con il proprio medico curante dei rischi associati.
Il sirolimus non deve essere utilizzato con alcuni farmaci che indeboliscono il sistema immunitario ed aumentano il rischio di infezione. Questi includono alcuni anticorpi monoclonali come natalizumab e rituximab. Infine, i pazienti in terapia con sirolimus devono consultare il proprio medico curante prima di effettuare dei vaccini.
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Quali altri esami potrebbero essere richiesti in corso di monitoraggio del sirolimus?
Per valutare la funzionalità dell’organo trapiantato e la quantità di leucociti presenti nel sangue, possono essere richiesti ulteriori esami. È noto infatti che il sirolimus può diminuire la conta piastrinica, incrementare i livelli di grassi nel sangue e, nel caso in cui venga assunto per lunghi periodi come immunosoppressore, può anche influenzare la funzionalità renale.
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Per quanto tempo deve essere assunto il sirolimus?
I pazienti riceventi un trapianto d’organo devono assumere gli immunosoppressori – incluso il sirolimus o altri farmaci, spesso in combinazione – per tutto il corso della loro vita. È necessario rivolgersi al proprio medico per la valutazione della miglior terapia adatta a ciascun paziente; questa può anche variare nel corso della vita.
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Chi richiede il test del sirolimus?
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Dove viene effettuato il test del sirolimus?
Il test può essere effettuato nell’ospedale locale o essere mandato in un laboratorio di riferimento. Poiché diversi laboratori utilizzano metodi diversi, questi avranno anche diversi valori di riferimento. È meglio quindi effettuare il test sempre nello stesso laboratorio così da poter valutare l’andamento nel corso del tempo.
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Il sirolimus viene somministrato anche a pazienti che ricevono il trapianto di altri organi o con altre patologie?
Talvolta viene utilizzato nel trattamento della psoriasi ma non dovrebbe essere utilizzato in pazienti sottoposti a trapianto di fegato o polmoni poiché potrebbe causare effetti collaterali anche molto gravi. L'EMA (European Medicines Agency) ha approvato l'utilizzo del sirolimus per il trattamento della linfoangioleiomiomatosi, una malattia rara e progressiva che colpisce i polmoni, i reni e il sistema linfatico.
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È necessario comunicare al proprio medico curante l’assunzione di sirolimus?
Si. È molto importante informare il proprio medico curante sia per le eventuali interazioni con altri farmaci che per l’azione immunosoppressiva del sirolimus. Questo farmaco può influenzare le capacità del paziente di guarire e sottoporsi a vaccini e può aumentare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro (come quello della pelle oil linfoma).