Come supporto nel definire la terapia per un carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) o per altri tipi di tumore
PD-L1
In seguito alla diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule o di altri tumori; in pazienti in terapia che mostrano progressione tumorale
Un campione di tessuto tumorale prelevato tramite biopsia o rimozione chirurgica
Nella maggior parte dei casi la preparazione richiesta è minima, ma può dipendere dal metodo utilizzato per prelevare il campione. In tal caso, l’operatore sanitario provvederà a fornire le opportune istruzioni prima della raccolta dei campioni
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Questo esame viene utilizzato per rilevare la presenza di PD-L1 nel tessuto tumorale, al fine di definire la terapia per il carcinoma polmonare non a piccole cellule e per altri tipi di tumore. Infatti, accertare la presenza del PD-L1 su queste cellule contribuisce a determinare se l'utilizzo di immunoterapici (inibitori di PD-1 o di PD-L1), come l'atezolizumab, il nivolumab e il pembrolizumab, può essere utile per il trattamento del tumore.
Il livello di espressione di PD-L1 può essere misurato tramite test immunoistochimici (IHC), i quali determinano se la quantità di PD-L1 espressa dal tessuto tumorale è sufficiente per definire il paziente un buon candidato alla terapia con inibitori. (Per maggiori dettagli sull'IHC, consultare la sezione "Tecniche speciali" dell'articolo sull’Anatomia Patologica).
Varianti del test PD-L1
Esistono diverse varianti del test PD-L1, che non sono interscambiabili. Il tipo di test e l’interpretazione dei risultati variano in relazione al tipo di tumore e allo specifico farmaco immunoterapico. Il PD-L1 può essere richiesto o solo raccomandato prima di iniziare il trattamento farmacologico, in relazione al tipo di tumore e al tipo di farmaco.
I test e i trattamenti sono in continua evoluzione: attualmente, il test PD-L1 può essere utilizzato come supporto nel definire la terapia per i seguenti tumori:
- Carcinoma polmonare non a piccole cellule
- Tumore alla vescica e tumori uroteliali correlati
- Adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea, o carcinoma esofageo a cellule squamose
- Carcinoma a cellule squamose della testa e del collo
- Tumore al collo dell'utero
- Tumore al seno
- Melanoma
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Quando viene prescritto?
Quando il medico vuole stabilire se un paziente con diagnosi di tumore è un buon candidato per ricevere il trattamento con inibitori di PD-L1 o PD-1.
Il test può essere richiesto prima del trattamento.
- Diagnosi “companion” (che abbina la diagnosi molecolare ai farmaci immunoterapici): per alcune combinazioni di tipologia di tumore e immunoterapia, è necessario eseguire il test prima di iniziare la terapia.
- Diagnosi complementare: per alcune combinazioni, il test è raccomandato ma non richiesto.
Talvolta, il test PD-L1 viene richiesto quando il tumore ricompare a seguito di chemioterapia o di un altro trattamento farmacologico. Inoltre, può essere prescritto quando si sta considerando l’impiego di farmaci anti-PD-L1, in pazienti con tumore alla stadio avanzato ed opzioni di trattamento limitate.
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Cosa significa il risultato del test?
I risultati del test PD-L1 sul tessuto tumorale possono essere riportati come dati qualitativi (espresso o non espresso) o quantitativi (sotto forma di uno specifico punteggio). Il referto può anche includere un'interpretazione sul significato clinico dei dati.
I soggetti risultati positivi all’espressione della proteina PD-L1 sul tessuto tumorale sono considerati buoni candidati per ricevere il farmaco immunoterapico. Tuttavia, non tutti i pazienti con sovraespressione di PD-L1 risulteranno responsivi all'immunoterapia, e la responsività può variare nel corso del tempo.
I soggetti con espressione di PD-L1 scarsa o insufficiente hanno minor probabilità di beneficiare dell’immunoterapia; in tal caso, possono essere presi in considerazione trattamenti diversi.
Un risultato negativo indica che il PD-L1 è presente in quantità insufficiente nel campione testato. Talvolta l’espressione di PD-L1 può risultare marcatamente eterogenea in porzioni differenti del tumore e, pertanto, un singolo campione bioptico può non essere rappresentativo dell’intero tumore. Può anche essere presente una variabilità spazio-temporale: ad esempio, l’espressione di PD-L1 può variare tra il tumore primario e la recidiva.
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C’è altro da sapere?
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Quanto tempo è necessario per eseguire il test?
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È possibile eseguire il test su un campione di sangue invece su una biopsia tissutale?
Per la diagnosi tumorale e per eseguire il test PD-L1 è attualmente necessaria una biopsia tissutale.
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È davvero necessario eseguire il test PD-L1 prima di iniziare la terapia?
I test sono richiesti per quelle combinazioni di tipologia tumorale e farmaci immunoterapici che necessitano di una “diagnosi companion”. Per le combinazioni che necessitano di una “diagnosi complementare” il test è raccomandato ma non richiesto. L’impiego dei farmaci immunoterapici sta rapidamente progredendo, in concomitanza alla disponibilità di quantità maggiori di dati.
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Quali sono i possibili effetti collaterali dell’immunoterapia?
Dal momento che la proteina PD-L1 può essere presente anche sulla superficie delle cellule normali dell’organismo, l'utilizzo delle immunoterapie (che potenziano la risposta immunitaria) può essere correlato alla distruzione delle cellule sane da parte del sistema immunitarie. Altri effetti collaterali comunemente riscontrati includono senso di spossatezza, perdita di appetito, nausea, tosse, eritemi cutanei e prurito. Occorre discutere con il curante in merito ai rischi e ai benefici associati ad ogni trattamento.