Per ricercare le mutazioni genetiche associate alla Fibrosi Cistica (FC); come sostegno alla diagnosi di FC; per rilevare lo stato di portatore della mutazione associata alla FC e valutare il rischio di trasmettere la patologia alla prole.
Mutazioni del gene della Fibrosi Cistica
Un campione di sangue prelevato dal tallone di un neonato e posto su carta da filtro o un prelievo di sangue venoso prelevato dal braccio per i bambini e gli adulti. Talvolta un tampone buccale o campioni prenatali (liquido amniotico o villi coriali).
No, nessuna.
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Come viene raccolto il campione per il test?
Tramite un prelievo di sangue ottenuto pungendo il tallone del neonato e raccogliendone una goccia (spot) su di un pezzo di carta assorbente; per i bambini e gli adulti tramite un prelievo di sangue venoso dal braccio. Può essere anche raccolto un tampone buccale, ottenuto sfregando l’interno delle guance. Nel caso in cui debbano essere effettuati test prenatali, può essere raccolto un campione di liquido amniotico tramite amniocentesi o un campione di villi coriali.
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Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test per la ricerca delle mutazioni del gene della FC può essere usato nell’ambito dello screening neonatale, come sostegno alla diagnosi in caso di sospetto clinico o per rilevare lo stato di portatore.
Può essere usato per confermare la diagnosi di FC in un paziente sintomatico con Tripsinogeno Immunoreattivo (IRT) elevato o positivo al Test del sudore.Il test può essere usato per stabilire lo stato di portatore in futuri genitori e quindi per determinare il rischio di trasmettere la patologia alla prole.
L’American College of Obstetricians and Gynecologists raccomanda di eseguire lo screening in tutte le donne in età fertile che progettino la gravidanza, e secondo le seguenti fasi:
- La madre viene testata per prima, se non è portatrice i figli potrebbero essere portatori da parte del padre.Utilizzando questa logica il padre non viene testato.
- Se la madre risulta essere portatrice, l’ACOG raccomanda l’esecuzione del test anche nel padre.
In qualsiasi caso di positività al test o in presenza di anamnesi familiare positiva per la patologia, alla coppia viene consigliato di sottoporsi ad una consulenza genetica.
Il test può essere anche essere usato nell’ambito della diagnosi prenatale, nel caso in cui i genitori siano già stati identificati come portatori. Il DNA ottenuto tramite amniocentesi e prelievo dei villi coriali, sebbene siano procedure invasive, può essere usato per esaminare il feto alla ricerca delle mutazioni parentali.
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Quando viene prescritto?
Il test per la ricerca delle mutazioni del gene della fibrosi cistica può essere richiesto:
- In genitori a rischio che stiano progettando una gravidanza
- Durante il primo trimestre di gravidanza o nel corso della visita prenatale
- In caso di anamnesi familiare positiva per la fibrosi cistica
- Nell’ambito dello screening neonatale
- In caso di positività ai test di screening come il test del sudore o il test del tripsinogeno immunoreattivo
- In presenza di segni e sintomi come
- Sudore salato
- Infezioni respiratorie ricorrenti (come bronchite o polmonite)
- Affanno
- Diarrea persistente
- Feci mucose e maleodoranti
- Malnutrizione ecarenza vitaminica
- Infertilità maschile.
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Cosa significa il risultato del test?
Il test deve essere interpretato in accordo con i segni e sintomi del paziente, l’anamnesi clinica e familiare e il risultato di altri test di laboratorio.
Nel caso in cui vengano identificate due mutazioni, una in ciascuna copia del gene, può essere effettuata diagnosi di fibrosi cistica. Il risultato del test non può tuttavia fornire indicazioni di carattere prognostico poiché la stessa mutazione può comportare evoluzioni differenti in persone differenti.
Se il test rileva la presenza di una singola mutazione o è negativo ma il paziente è sintomatico, devono essere eseguiti ulteriori esami come la ricerca di mutazioni meno frequenti, il test del sudore e/o altri esami di laboratorio volti a verificare le funzionalità degli organi coinvolti. Il paziente potrebbe avere una forma rara di FC, una malattia polmonare o pancreatica o altre patologie diverse dalla FC.
Se dal test risulta una sola mutazione identificata e il paziente è asintomatico, allora è possibile che si tratti di un portatore della mutazione della FC. L’identificazione della stato di portatore può comportare anche la richiesta da parte dei fratelli del paziente esaminato di conoscere il proprio stato.
Se il test risulta negativo per le mutazioni e il paziente è asintomatico, è possibile che il paziente non abbia la patologia e non sia portatore. Esiste tuttavia un lieve rischio che alcune persone possano essere portatrici di una mutazione rara non identificata con il pannello standard.
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C’è altro da sapere?
La diagnosi precoce di fibrosi cistica consente ai pazienti di rivolgersi quanto prima a centri di riferimento per la patologia al fine di ottenere cure specifiche e monitoraggi approfonditi. L’inizio precoce dei trattamenti, come l’assunzione di enzimi supplementari per via orale e di vitamine liposolubili, l’abitudine alla pulizia accurata delle vie respiratorie dal muco e la conoscenza dei sintomi precoci delle infezioni respiratorie, può migliorare la qualità della vita del paziente e limitare le complicanze.
Il clinico ha a disposizione molteplici approcci per lo screening e la diagnosi della fibrosi cistica, e anche la ricerca delle mutazioni può richiedere una serie di fasi. Talvolta il clinico può scegliere di richiedere il pannello standard in grado di rilevare 23 delle mutazioni più comuni. La negatività al test in presenza di sospetto clinico può indurre il clinico a richiedere l’esecuzione del test utilizzando il pannello esteso; in alternativa il laboratorio può scegliere di eseguire direttamente il pannello esteso in caso di risultato negativo al test di screening.
Sulla base dell’anamnesi familiare del paziente, il clinico può decidere di eseguire subito il pannello esteso. La negatività al test eseguito tramite il pannello esteso può comportare la necessità di procedere con il sequenziamento dell’intero gene, alla ricerca di mutazioni più rare.
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Il test per le mutazioni della fibrosi cistica può identificare altre malattie genetiche?
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Il test per le mutazioni della fibrosi cistica può identificare tutte le cause di fibrosi cistica?
No, dal momento che sono state identificate più di 2000 diverse mutazioni del gene CTFR ma che solo alcune sono comuni. Sia che venga utilizzato il pannello standard di 23 mutazioni che quello esteso di più di 100, non è possibile identificare tutte le possibili mutazioni se non sequenziando l’intero gene.
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L’origine etnica può influenzare il rischio di essere un portatore?
Si. Generalmente la frequenza dei portatori è più alta nei Caucasici e negli ebrei Ashkenazi e più bassa in altre etnie. Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists, il rischio di essere portatori sulla base delle origini è il seguente:
- Caucasici: 1 a 25
- Ebrei Ashkenazi: 1 a 24
- Ispanici: 1 a 58
- Afroamericani: 1 a 61
- Asiatci: 1 a 94
Tuttavia,alcune famiglie potrebbero avere un rischio aumentato per la presenza di particolari mutazioni presenti all’interno della famiglia.
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Lo screening neonatale per la fibrosi cistica viene offerto gratuitamente? Come si può richiedere?
In Italia, lo screening per la Fibrosi Cistica è stato introdotto già da molti anni, grazie all’articolo 6 della legge quadro 5 febbraio 1992, n. 104. Quindi questi test vengono offerti gratuitamente a tutti i nuovi nati in Italia in tutte le strutture pubbliche e private.