Per valutare la funzionalità della ghiandola tiroidea e come supporto alla diagnosi dei disordini tiroidei in presenza di sintomi correlati; per monitorare l’efficacia del trattamento dei disordini tiroidei e l'eventuale necessità di variazione del dosaggio dei farmaci.
Marcatori di Funzionalità Tiroidea
In presenza di segni e sintomi di ipo- o iper-tiroidismo, riconducibili a patologie riguardanti la tiroide; in presenza di gozzo (aumento del volume tiroideo) o noduli tiroidei (masse anomale, solide o a contenuto liquido, che si formano all'interno della ghiandola tiroidea).
Un campione di sangue venoso prelevato da un braccio.
No, nessuna; tuttavia, poiché alcuni farmaci (prescritti e da banco) ed integratori possono interferire con il risultato del test, occorre informare il medico in merito alla loro assunzione.
I pazienti in terapia con l'ormone tiroideo per il trattamento di patologie della tiroide dovrebbero eseguire il prelievo di sangue prima di assumere la dose giornaliera del farmaco. La presenza di patologie acute può interferire con i risultati del test; pertanto, non è raccomandato sottoporsi all'esame ai soggetti ospedalizzati o non in salute.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
I marcatori di funzionalità tiroidea vengono utilizzati nella valutazione della funzionalità tiroidea e come supporto alla diagnosi di ipotiroidismo e/o ipertiroidismo riconducibili alla presenza di vari disordini della tiroide.
Solitamente, il test d'elezione per rilevare la presenza di disordini della tiroide è il test del TSH. Se i livelli di TSH sono alterati, allora viene richiesto il test di misura del T4 libero e, talvolta, anche del T3 libero. Spesso, i laboratori eseguono questi test di follow-up in maniera automatica, con una modalità cosiddetta “riflessa”, ossia che prevede l’esecuzione di ulteriori esami qualora i primi risultino alterati. I test riflessi vengono eseguiti sullo stesso campione inviato al laboratorio per effettuare il primo test richiesto.
Alternativamente, il clinico può richiedere direttamente l’esecuzione di tutto il pannello di esami.
Inoltre, il test può essere eseguito in pazienti che hanno ricevuto diagnosi di patologia tiroidea, al fine di monitorare l’efficacia del trattamento. La scelta degli esami da eseguire dipende dalla patologia di cui è affetto il soggetto. I test comunemente prescritti a tale scopo includono:
- TSH; utilizzato per il monitoraggio di pazienti affetti da ipo- o iper- tiroidismo
- T4 libero e, talvolta, T3 totale; utilizzati per il monitoraggio di pazienti sottoposti a trattamento per l'ipertiroidismo. Nel caso di pazienti affetti da ipertiroidismo causato dalla malattia di Graves, può essere utilizzata la misura del TRAb (anticorpo anti-recettore della tireotropina)
- Tireoglobulina; utilizzata per il monitoraggio dei pazienti in trattamento per il cancro alla tiroide
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Quando viene prescritto?
Questi test possono essere richiesti in presenza di segni e sintomi indicativi di patologie che influenzano la tiroide. La maggior parte dei sintomi comunemente manifestati in presenza di patologie tiroidee risultano aspecifici, ovvero riscontrabili anche in numerose altre patologie o condizioni cliniche. I marcatori di funzionalità tiroidea possono essere eseguiti insieme ad altri test per la valutazione di pazienti con sintomi aspecifici, quali affaticamento, depressione o problemi di infertilità.
La tabella sottostante fornisce alcuni esempi di sintomi associati alle patologie tiroidee:
PATOLOGIE TIROIDEE POSSIBILI SINTOMI Ipoattività della tiroide (ipotiroidismo); tiroidite di Hashimoto Astenia, bradicardia, aumento di peso, secchezza della pelle, costipazione, aumentata sensibilità al freddo, diradamento dei capelli, irregolarità del ciclo mestruale, sanguinamenti eccessivi, infertilità
Iperattività della tiroide (ipertiroidismo); malattia di Graves Tachicardia, inspiegabile perdita di peso, irritabilità, ansia, insonnia, movimenti intestinali frequenti, tremore delle mani, astenia, sudorazione eccessiva, debolezza muscolare Noduli tiroidei Presenza di una massa anomala (solida o a contenuto liquido) localizzata nel collo, sintomi di ipo- e iper- tiroidismo, raucedine, dolore Gozzo Aumento del volume della ghiandola tiroidea, sintomi di ipo- e iper- tiroidismo, raucedine, difficoltà nella deglutizione, dolore Cancro alla tiroide Presenza di un nodulo localizzato nel collo, gonfiore al collo, raucedine, dolore, difficoltà nella deglutizione
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Cosa significa il risultato del test?
Quando il sistema a feedback che regola l'attività della tiroide non funziona in maniera appropriata a causa di vari disordini tiroidei, si verifica un aumento o una diminuzione della produzione degli ormoni tiroidei.
- Quando i livelli di TSH aumentano, la tiroide produce e rilascia quantità eccessive di T4 e T3, con conseguente manifestazione di sintomi di ipertiroidismo
- Quando diminuisce la produzione degli ormoni tiroidei, il paziente può sviluppare sintomi associati all'ipotiroidismo
I risultati dei test non sono di per sé diagnostici, ma possono indirizzare il clinico verso ulteriori test da effettuare al fine di identificare la causa di una carenza o un eccesso di ormoni tiroidei e dei disordini tiroidei. Ad esempio, la malattia di Graves rappresenta la causa più comune di ipertiroidismo e la tiroidite di Hashimoto di ipotiroidismo. (Per maggiori informazioni, consultare l'articolo Patologie della tiroide).
Gli intervalli di riferimento per gli ormoni tiroidei differiscono in base all'età e allo stato di salute del paziente, oltre che al laboratorio che esegue l'analisi.
La tabella seguente riassume alcuni esempi dei risultati ottenibili da questi esami e la loro possibile interpretazione.
TSH fT4 fT3 DIAGNOSI PIÙ PROBABILE Normale Normale Normale Funzionalità tiroidea normale ("eutiroide") Normale o basso Normale o basso Basso Presenza di patologie che interessano la tiroide, che funziona normalmente (sindrome del malato eutiroideo) Aumentato Normale Normale Ipotiroidismo subclinico1: in pazienti in trattamento per ipotiroidismo che non ricevono quantità sufficienti di ormone tiroideo Aumentato Basso Normale o basso Ipotiroidismo dovuto ad un'alterazione della ghiandola tiroidea (Ipotiroidismo primario) Normale o basso Aumentato Aumentato Ipertiroidismo causato dall'alterato funzionamento dell'ipofisi (ipertiroidismo centrale) o del recettore degli ormoni tiroidei (sindrome da resistenza agli ormoni tiroidei) Basso Normale Normale Ipertiroidismo subclinico2: in pazienti in trattamento per ipertiroidismo che ricevono quantità eccessive di ormone tiroideo Basso Normale Aumentato Ipertiroidismo riconducibile ad una produzione eccessiva di ormone T3 da parte della ghiandola tiroidea (raro, noto come tossicosi T3) Basso Aumentato Aumentato Ipertiroidismo dovuto alla produzione eccessiva di ormoni tiroidei da parte della ghiandola tiroidea (ipertiroidismo primario) Basso Basso Basso Ipotiroidismo causato dall'alterato funzionamento dell'ipotalamo o dell'ipofisi, coinvolti nella regolazione della tiroide (ipotiroidismo centrale) NOTA: I RISULTATI DI LABORATORIO DEVONO ESSERE CORRELATI CON LA CLINICA DEL PAZIENTE
1La diagnosi di ipotiroidismo subclinico viene stabilita in presenza di concentrazioni elevate di TSH e di T4 libero normale su test periodici ripetuti per settimane o mesi. Gli adulti con ipotiroidismo subclinico possono risultare asintomatici o manifestare lievi sintomi di ipotiroidismo. Tuttavia, l'ipotiroidismo subclinico in età adulta espone ad un rischio aumentato di sviluppare patologie cardiovascolari, livelli elevati di colesterolo LDL e ridotte capacità cognitive.
2La diagnosi di ipertiroidismo subclinico viene stabilita in presenza di concentrazioni di TSH e di livelli di T4 e T3 liberi normali su test periodici ripetuti per settimane o mesi. Gli adulti con ipertiroidismo subclinico possono risultare asintomatici o manifestare lievi sintomi di ipertiroidismo. Tuttavia, l'ipertiroidismo subclinico espone ad un rischio aumentato di sviluppare fibrillazione atriale ed osteoporosi.
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C’è altro da sapere?
In passato era molto comune richiedere questi esami all’interno di un “pannello tiroideo”. Recentemente, allo scopo di diminuire la quantità di esami non necessari, c’è una sempre maggior tendenza a richiedere gli esami in maniera sequenziale, con iniziali test di screening seguiti, se necessario, da esami successivi di approfondimento. Nel caso dei test della tiroide, viene per prima cosa misurato il TSH. Qualora questo fornisca risultati anomali e nel caso in cui permanga il sospetto clinico, vengono richiesti gli altri esami relativi alla funzionalità tiroidea.
I livelli di T4 totale e T3 totale e/o TSH possono variare ed essere influenzati da:
- Aumento, diminuzione o variazioni (ereditarie o acquisite) delle proteine che legano T4 e T3 (nel caso della misura degli ormoni totali, non in quella dei liberi, in quanto questi ultimi misurano la frazione degli ormoni non legati alle proteine)
- Gravidanza
- Estrogeni o altri farmaci
- Patologie epatiche
- Patologie sistemiche
- Raramente, resistenza agli ormoni tiroidei
L'esame viene eseguito su un campione di sangue venoso prelevato da un braccio, in ospedale o ambulatorialmente.
Non è necessaria alcuna preparazione particolare; tuttavia, poiché alcuni farmaci (prescritti e da banco) ed integratori possono interferire con il risultato del test, occorre informare il medico in merito alla loro assunzione.
L'analisi di laboratorio viene eseguita su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. Durante il prelievo ematico, viene posizionato il laccio emostatico nella parte superiore del braccio e, per prevenire eventuali infezioni, viene eseguita l’antisepsi della zona del prelievo prima dell'inserimento dell'ago. Il prelievo può richiedere qualche minuto e causare un lieve fastidio legato alla puntura.
Al termine della raccolta del campione, viene applicata una garza sterile sul sito della puntura per prevenire eventuali emorragie.
Dopo il prelievo, è possibile svolgere normali attività come guidare; tuttavia, può essere consigliato di evitare di praticare sport o attività fisica intensa per alcune ore.
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Quali patologie sono associate a ipo- o ipertiroidismo?
Le cause più comuni di disfunzioni tiroidee sono correlate alle patologie autoimmuni. La malattia di Graves causa ipertiroidismo e la tiroidite di Hashimoto causa ipotiroidismo. Sia l'ipo- che l’ipertiroidismo possono essere causati da tiroidite, cancro alla tiroide ed eccessiva o carente produzione di TSH.
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Quali altri test possono essere richiesti oltre al TSH, T3 e T4?
I test effettuati sul sangue, oltre a quelli sopracitati, includono:
- Anticorpi anti-tiroide; utili per identificare le patologie autoimmuni e differenziarle da altre patologie della tiroide (ad es. malattia di Graves, tiroidite di Hashimoto). Alcuni esempi includono:
- Anticorpi anti-perossidasi tiroidea (TPOAb)
- Anticorpi anti-recettore della tireotropina (TRAb)
- Anticorpi anti-tireoglobulina (TgAb)
- Calcitonina; contribuisce a rilevare la produzione di quantità eccessive di calcitonina in corso di iperplasia delle cellule C e di carcinoma midollare della tiroide
- Tireoglobulina (Tg); per monitorare il trattamento del cancro alla tiroide e l'eventuale presenza di recidive
- Globulina legante la tiroxina (TGB); per valutare i pazienti con valori anomali di T4 e T3
Inoltre, possono essere eseguiti esami di diagnostica per immagini come supporto alla diagnosi.
- Anticorpi anti-tiroide; utili per identificare le patologie autoimmuni e differenziarle da altre patologie della tiroide (ad es. malattia di Graves, tiroidite di Hashimoto). Alcuni esempi includono:
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Cos’è il reverse-T3 (rT3)?
Il reverse-T3 (RT3 o REVT3) è una forma biologicamente inattiva del T3. Normalmente, quando il T4 viene convertito in T3, viene formata una certa percentuale di rT3. Sotto stress, come in corso di malattie gravi, l’organismo può produrre grandi quantità di rT3 e, pur in assenza di patologie tiroidee, i livelli degli ormoni tiroidei possono essere al di fuori degli intervalli di riferimento. Pertanto, viene in genere raccomandato di non effettuare i test per la tiroide fintanto che il paziente permane in ospedale, se ricoverato per una malattia acuta. L’utilizzo dell’rT3 è dibattuto e non viene più richiesto.
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Quali farmaci possono influenzare il pannello di funzionalità tiroidea?
Numerosi farmaci (prescritti e da banco) ed integratori possono interferire con il risultato del test; occorre informare il medico in merito alla loro assunzione.
Ad esempio, la biotina (vitamina B7) può interferire con alcuni esami di laboratorio, alterandone i risultati; il medico può richiedere di interromperne l'assunzione prima di sottoporsi al prelievo per i marcatori di funzionalità tiroidea.
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Quanto tempo è necessario per eseguire il test?







