Per rilevare la presenza di infiammazione intestinale; come supporto all'identificazione di una malattia infiammatoria intestinale; per discriminare tra malattie intestinali infiammatorie e non infiammatorie; per monitorare l'attività clinica delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI).
Lattoferrina
In presenza di sintomi quali diarrea acquosa o emorragica e crampi addominali, con o senza febbre, che persistono per alcuni giorni.
Un campione di feci raccolto in un contenitore sterile.
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
La lattoferrina fecale viene utilizzata per rilevare la presenza di infiammazione a livello intestinale, associata, ad esempio, ad alcune infezioni batteriche e, nei soggetti affetti da MICI, all'attività e alla gravità della patologia. Può essere prescritta per discriminare tra malattie intestinali infiammatorie (MICI) e non infiammatorie, e per monitorare l'attività delle MICI.
L'esame può essere richiesto per contribuire a stabilire la causa di diarrea, acquosa o emorragica, persistente. Può essere prescritto insieme ad altri esami eseguiti su campioni di feci, quali coprocoltura, per individuare un'eventuale infezione batterica, esame di ovuli e parassiti (O&P), calprotectina fecale e/o sangue occulto nelle feci.
Se si sospetta la presenza di infiammazione possono essere prescritti anche esami del sangue che rilevano lo stato infiammatorio, quali VES (velocità di eritrosedimentazione) e/o PCR (proteina C-reattiva). Questi esami contribuiscono a stabilire la causa dei sintomi e ad escludere patologie con sintomatologia simile. In relazione alla causa che si sospetta essere alla base della patologia, è possibile eseguire ulteriori esami su sangue e feci.
Nei pazienti con diagnosi di MICI, la lattoferrina contribuisce a monitorare l'attività clinica della malattia e a valutarne la gravità. Ad esempio, nei pazienti con concentrazioni moderatamente elevate di lattoferrina, il test può essere ripetuto dopo diverse settimane per verificare se la concentrazione è ancora moderatamente elevata, aumentata o si è normalizzata.
Il test della lattoferrina può essere prescritto per determinare la necessità di eseguire un'endoscopia nei soggetti con sospetta MICI. Per confermare la diagnosi di MICI è solitamente richiesta l'esecuzione di un'endoscopia (colonscopia o sigmoidoscopia), per esaminare l'intestino e prelevare un piccolo campione di tessuto (biopsia), il quale verrà successivamente analizzato per rilevare l'eventuale presenza di infiammazione ed alterazioni nelle strutture tissutali. Questo esame risulta estremamente invasivo; pertanto, non viene eseguito in assenza di infiammazione.
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Quando viene prescritto?
La lattoferrina può essere prescritta in presenza di sintomi riconducibili ad una malattia infiammatoria intestinale o per distinguere tra MICI e malattia intestinale non infiammatoria.
I segni e sintomi di infiammazione intestinale variano da persona a persona e nel tempo. Alcuni esempi includono:
- Diarrea acquosa o emorragica
- Dolori addominali e crampi
- Febbre
- Perdita di peso
- Sanguinamento rettale
- Debolezza
Il test della lattoferrina può essere prescritto per determinare la necessità di eseguire un'endoscopia (colonscopia o sigmoidoscopia).
Nei pazienti con diagnosi di MICI, la lattoferrina viene richiesta se si sospetta una riacutizzazione, sia per confermare l'attività clinica della malattia che per valutarne la gravità.
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Cosa significa il risultato del test?
Se le concentrazioni di lattoferrina nelle feci sono elevate, allora è probabile che sia presente ed attiva un'infiammazione dell'apparato digerente; tuttavia, non sono indicative della sede o della causa della condizione. Generalmente, il livello di lattoferrina tende ad aumentare con la gravità dell'infiammazione. In tal caso, può essere necessario eseguire un'endoscopia (colonscopia o sigmoidoscopia) come esame di follow-up.
Livelli aumentati di lattoferrina possono essere osservati sia in corso di MICI che di altre condizioni infiammatorie, quali infezioni batteriche intestinali, infezioni parassitarie e tumore al colon.
All'esordio delle MICI, le concentrazioni di lattoferrina possono risultare estremamente elevate.
Un basso livello di lattoferrina indica che probabilmente il disturbo intestinale è di natura non infiammatoria. Alcuni esempi includono diarrea causata da infezioni virali del tratto gastrointestinale e sindrome dell'intestino irritabile (SII). Al contrario della MICI, la SII non causa infiammazione; i sintomi più comunemente manifestati includono dolore addominale e crampi, spasmi ed episodi di diarrea e/o costipazione. Nei soggetti con livelli ridotti di lattoferrina è improbabile che sia necessario eseguire un'endoscopia.
Livello moderati di lattoferrina possono essere osservati in pazienti con MICI meno attiva. Il risultato indica che probabilmente è presente un certo grado di infiammazione. Se i livelli di lattoferrina risultano aumentati nei test ripetuti alcune settimane successive, è possibile che la condizione stia peggiorando.
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C’è altro da sapere?
La lattoferrina è correlata alla ricerca della calprotectina fecale. Entrambe queste sostanze vengono rilasciate dai globuli bianchi nelle feci in seguito alla presenza di infiammazione intestinale. La calprotectina fecale si è dimostrata più affidabile rispetto al dosaggio della lattoferrina, pertanto viene richiesta con maggiore frequenza. Solitamente viene prescritto solo uno dei due test, non entrambi.
I bambini alimentati con allattamento al seno potrebbero riportare risultati falsamente positivi a seguito della presenza di lattoferrina nel latte materno.
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Il test della lattoferrina dovrebbe essere eseguito insieme alla calprotectina?
La calprotectina fecale si è dimostrata più affidabile rispetto al dosaggio della lattoferrina, pertanto viene richiesta con maggiore frequenza. Solitamente viene prescritto solo uno dei due test, non entrambi. Infatti, le evidenze attuali suggeriscono che non vi sia alcun beneficio significativo associato all'esecuzione di entrambi i test, poiché sia la lattoferrina che la calprotectina rilevano la presenza di infiammazione intestinale.
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É possibile ridurre i livelli di lattoferrina?
La lattoferrina viene rilasciata in seguito ad infiammazione intestinale e non è influenzata da variazioni nello stile di vita. Se il suo rilascio è secondario ad a un'infezione, probabilmente i suoi livelli si normalizzeranno dopo la risoluzione della stessa; se è dovuto ad una malattia infiammatoria intestinale, allora i suoi livelli aumenteranno e diminuiranno contestualmente all'attività della malattia.
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Quanto tempo è necessario per l’esecuzione del test?