Come supporto nel determinare la causa di un eccessivo sanguinamento e/o nel diagnosticare una disfunzione piastrinica; per monitorare la funzionalità piastrinica; per monitorare la presenza e l’efficacia di un farmaco anti-aggregante.
Funzionalità Piastrinica
Quando al paziente si formano facilmente ecchimosi o va incontro a sanguinamenti eccessivi o prolungati; quando è in cura con farmaci che possono alterare la funzionalità piastrinica; prima di o durante certi tipi di interventi chirurgici.
Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.
E’ possibile che venga richiesto al paziente di smettere di prendere farmaci che influiscono sul risultato di questi esami, come aspirina, anti-infiammatori non-steroidei (FANS), o altri prodotti da banco che contengono questi farmaci. I FANS più utilizzati sono l’ibuprofene, il naproxene e gli inibitori della COX-2. E’ bene però non smettere di prendere farmaci, senza prima discuterne col medico.
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Come viene raccolto il campione per il test?
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Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
E’ probabile che venga richiesto al paziente di smettere di prendere che influiscono sul risultato di questi esami, come aspirina, anti-infiammatori non-steroidei (FANS), o altri prodotti da banco che contengono questi farmaci. I FANS più utilizzati sono l’ibuprofene, il naproxene e gli inibitori della COX-2. E’ bene però non smettere di prendere farmaci, senza prima discuterne col medico.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Vari test di funzionalità piastrinica sono usati nella valutazione della capacità delle piastrine di aggregarsi e di formare un coagulo. Essi possono essere usati per varie ragioni. Esempi di alcune situazioni in cui possono essere usati, sono:
- Per identificare e come supporto nella diagnosi di disfunzione piastrinica in coloro con una storia di eccessivo sanguinamento. E’ in quest’area che i test di funzionalità piastrinica sono più usati. Essi possono essere usati come screening per la disfunzionalità e, insieme ad altri test per i disordini dell’emostasi come l’aggregometria piastrinica, come supporto nella diagnosi di disfunzioni piastriniche ereditate o acquisite. La malattia di von Willebrand, ad esempio, è la più comune forma di patologia associata alla disfunzione piastrinica. La diminuita produzione o il mal funzionamento del fattore di von Willebrand (FVW) risulta in una ridotta aderenza piastrinica al sito di danneggiamento del vaso e in un’aumentata perdita di sangue.
- Per monitorare la funzionalità piastrinica durante un intervento chirurgico complesso, inclusi gli interventi di bypass cardiopolmonare, il cateterismo cardiaco, il trapianto di fegato e la chirurgia dei traumi. Ad esempio, a coloro che si sottopongono a bypass cardiopolmonare vengono somministrati anticoagulanti per ridurre la formazione di coaguli, il che da luogo ad un aumentato rischio di sanguinamento. Allo stesso tempo, il bypass cardiaco e la circolazione meccanica del sangue attiva un gran numero di piastrine e ne causa la disfunzionalità. Il monitoraggio del numero di piastrine nel sangue (conta piastrinica) durante la chirurgia vascolare può inoltre aiutare il medico a mantenere il delicato equilibrio tra sanguinamento e coagulazione.
- Per lo screening del rischio pre-operatorio per determinare se è oprobabile che il paziente abbia un sanguinamento eccessivo durante una procedura invasiva. Questi test includono, ad esempio, le persone con storie di sanguinamenti o coloro che fanno uso di farmaci che inibiscono la formazione di coaguli, come l’aspirina e gli antinfiammatori non steroidei (FANS). I medici di solito valutano la persona per i fattori di rischio conosciuti e si basano sulla storia clinica del paziente e su altri test della coagulazione come PT e PTT per determinare il rischio totale di sanguinamento eccessivo. Non c’è un unico test di funzionalità piastrinica che possa predire in modo definitivo se le persone siano a rischio sanguinamento durante l’intervento.
- Per monitorare la terapia anti- aggregantesomministrata ad alcune persone dopo ictus e infarti per inibire la formazione di coaguli. Ad oggi, la maggior parte delle terapie anti- aggreganti non sono monitorate in routine con i test di funzionalità piastrinica. Più terapie anti- aggreganti vengono messe a punto, più metodi di monitoraggio verranno sviluppati per monitorarle.
- Per determinare la resistenza all’aspirina. L’aspirinetta viene somministrata come terapia antiaggregante alle persone che hanno avuto eventicradiovascolari, come infarti o ictus. Alcune persone in terapia manifestano comunque altri incidenti cardiovascolari, cosa che fa pensare ad una resistenza all’aspirinetta. Al momento, la resistenza all’aspirinetta è qualcosa di vago, non c’è una linea di consenso sulla sua definizione, su quante persone ne siano affette o su come misurarla. Gli esperti si domandano inoltre se testarla possa essere predittivo di che cosa accade all’interno della persona, se la resistenza è persistente o transitoria, e se è associato a resistenza ad altri farmaci, come il clopidogrel. Manca inoltre una linea di consenso su come cambiare la terapia per risolvere il problema. Alcuni medici non raccomandano di testare il paziente per la resistenza all’aspirinetta al momento e/o concepiscono questo esame solo a scopo di ricerca. La maggior parte concorda sul fatto che deve essere fatto ancora molto lavoro per determinarne la rilevanza clinica. Pochi medici cercano di identificare la resistenza all’aspirinetta nei pazienti prescrivendo uno o più test di funzionalità piastrinica.
Il test di funzionalità piastrinica può includere uno o più dei seguenti esami:
- Tempo di chiusura
- Viscoelastometria
- Tempo di sanguinamento
- Aggregometria piastrinica
- Citometria a flusso
Alcuni altri test che possono essere eseguiti insieme a o a seguito dei test di funzionalità piastrinica per valutare le patologie piastriniche, sono: esame emocromocitometrico, conta piastrinica, PT, PTT e fattore von Willebrand.
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Quando viene prescritto?
Uno o più test di questi test sono prescritti ogni volta che il medico voglia valutare la funzionalità piatrinica. Ciò può avvenire quando:
- Prima di un intervento chirurgico o di una procedura invasiva
- Quando il paziente sperimenta sintomi di disfunzione piastrinica, come sanguinamento eccessivo; ciò include facilità nella formazione di ecchimosi, frequenti sanguinamenti del naso, mestruazioni molto abbondanti, gengive sanguinanti, eccessivi sanguinamenti dal dentista, ecc.
- Durante gli interventi chirurgici, specialemente durante le procedure prolungate
- Quando il paziente è in terapia con farmaci che hanno un effetto sulla funzionalità piastrinica
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Cosa significa il risultato del test?
L’interpretazione dei risultati dei vari tipi di funzionalità piastrinica dipende dal perchè i test sono eseguiti.
Nell’indagare le cause di un sanguinamento eccessivo o di un potenziale sanguinamento durante un intervento chirurgico, risultati anomali possono indicare la presenza di una patologia piastrinica. Esami ulteriori, come i test sui disordini dell’emostasi o la valutazione clinica, sono spesso necessari per identificare malattie ereditarie o acquisite come causa di disfunzione.
Esempi di patologie ereditarie della funzionalità piastrinica sono:
- Malattia di von Willebrand, con diminuita produzione o disfunsione del fattore von Willebrand provoca una ridotta aderenza piatrinica ai vasi sanguigni danneggiati ed un’ aumentata perdita di sangue
- Trombastenia di Glanzmann, che limita la capacità di aggregazione delle piastrine
- Sindrome di Bernard-Soulier, caratterizzata da ridotta adesione piastrinica
- Patologie da accumulo, possono sfavorire la capacità delle piastrine di rilasciare sostanza che promuovano l’aggregazione
Le disfunzioni piastriniche acquisite, cioè quelle che non sono ereditate, possono essere dovute a malattie croniche, come:
- Insufficienza renale (uremia)
- Sindrome mielodisplastica (SMD)
Alcune patologie piastriniche acquisite che sono temporanee, includono:
- Diminuita funzionalità dovuta a farmaci come aspirina e antinfiammatori non steroidei
- Funzionalità anomala dopo un intervento chirurgico lungo, ad esempio di bypass cardiaco
Quando il paziente sta prendendo dei farmaci anti- aggreganti, come l’aspirina, il risultato del test riflette la risposta piastrinica alla terapia.
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C’è altro da sapere?
Il test di funzionalità piastrinica non riflette perfettamente il processo di coagulazione nell’organismo (in vivo). Un individuo con un test di funzionalità piastrinica normale può sperimentare sanguinamenti eccessivi o formazione inappropriata di coaguli durante e dopo un intervento chirurgico.
La maggior parte dei campioni prelevati per i test di funzionalità piastrinica sono stabili solo per poco tempo. La scelta del test è spesso limitata a cosa è disponibile sul posto.
Ci sono diversi farmaci che possono interferire sul risultato dei test di funzionalità piastrinica, tra cui:
- Aspirina e componenti conenti aspirina (salicitati)
- Antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene e altri farmaci da banco contenti FANS.
- Antidepressivi triciclici
- Antistaminici
- Alcuni antibiotici
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Tutti dovrebbero fare i test di funzionalità piastrinica?
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Il medico può scegliere tra diversi test di funzionalità piastrinica?
Di solito, un ospedale o un laboratorio può offrire uno o più test ma non tutti. Questi esami valutano la stessa cosa, ovvero la funzionalità piastrinica, in differenti modi. Dal momento che la funzionalità piastrinica deve essere valutata velocemente, il medico sceglierà tra quelli disponibili. Raramente, se il medico vuole avvalersi di uno dei test in modo particolare, allora sceglierà di mandare il paziente in un luogo dove il tale test venga eseguito (clinica, ospedale, anche di altre città).
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La funzionalità piastrinica può cambiare nel tempo?
Potrebbe. Mentre alcune patologie associate alla disfunzione piastrinica sono ereditate, altre sono acquisite e possono sopraggiungere in ogni momento della vita. La disfunzionalità piastrinica è dovuta a patologie croniche che possono essere persistenti ma, di solito, gestibili. La disfunzione dovuta a farmaci si risolvono con la sospensione della terapia.
