Per lo screening del cancro del colon.
DNA Fecale
L'U.S. Preventive Services Task Force (USPSTF) ne raccomanda l'utilizzo per lo screening del cancro del colon retto (CRC) in pazienti a rischio intermedio tra i 45 ed i 75 anni.
In Italia, il test del DNA fecale non è ancora stato inserito all’interno dei protocolli di screening.
Viene richiesta la raccolta di un campione di feci, che può essere effettuata nella propria abitazione. Generalmente, viene fornito un dispositivo di prelievo per la raccolta, che dovrà essere successivamente inviato al laboratorio per l'analisi.
No, nessuna. Tuttavia, in caso di problematiche che possono alterare il campione (ad esempio diarrea), occorre aspettare che la condizione si risolva prima di raccogliere il campione.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Questo test viene utilizzato come esame di screening precoce dei polipi intestinali e del cancro del colon, rilevando la presenza di tracce di sangue nelle feci e di alcune mutazioni genetiche nelle cellule raccolte nel materiale fecale. La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il suo utilizzo per lo screening del cancro del colon retto (CRC) in soggetti a rischio intermedio tra i 50 e gli 84 anni. La possibilità di individuare il cancro precocemente consente di iniziare immediatamente il trattamento, aumentando la probabilità di ottenere risultati migliori.
Questo test non è raccomandato per soggetti con storia clinica di adenomi del colon (un tipo specifico di polipo), malattie infiammatorie intestinali o aumentato rischio di sviluppare cancro al colon. Nel caso di pazienti con rischio aumentato o alto rischio di cancro al colon, la colonscopia è considerato l'esame d'elezione per lo screening in quanto maggiormente accurato e completo.
Le linee guida della US Multi-Society Task Force on Colorectal Cancer indicano il test del DNA fecale come test di livello 2, in quanto presenta alcuni svantaggi rispetto ai test raccomandati di livello 1, ovvero la colonscopia e l'esame immunochimico fecale (FIT) annuale. Per maggiori informazioni riguardo le diverse opzioni di screening, consultare l'articolo sul Tumore al colon.
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Quando viene prescritto?
L'U.S. Preventive Services Task Force (USPSTF) raccomanda l'utilizzo del test del DNA fecale ogni 1-3 anni per lo screening del cancro del colon. Lo screening può essere anticipato per i soggetti esposti ad un rischio aumentato di sviluppare il cancro al colon. Fattori di rischio che influiscono sulla frequenza dello screening includono la storia personale di CRC o polipi pre-cancerosi e la storia familiare di tumore al colon, specifiche malattie genetiche familiari, malattie infiammatorie intestinali (MICI) ed altre condizioni cliniche.
In Italia, il test del DNA fecale non è ancora stato inserito all’interno dei protocolli di screening. Secondo le linee guida esistenti, il test di screening per il cancro del colon è la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT). Il riscontro di risultati positivi in questo test dovrebbe essere seguito da una colonscopia diagnostica, una metodica che consente di visualizzare completamente il colon ed il retto e di rimuovere eventuali polipi; tuttavia, questa procedura risulta essere invasiva e costosa e, seppure raramente, può dar luogo a complicanze.
La ricerca del sangue occulto nelle feci presenta una bassa specificità, con la conseguenza che circa 3 colonscopie su 4 di quelle eseguite su pazienti con FOBT positiva risultano negative. Secondo i dati riportati dall'Osservatorio delle malattie rare (O.M.A.R), l'utilizzo del test sul DNA fecale, insieme a quello dell’emoglobina fecale, in seguito ad una FOBT positiva, permetterebbe di evitare circa il 30% delle colonscopie che risultano negative. Inoltre, oltre a migliorare la diagnostica del FOBT, il test del DNA fecale permette di individuare la tipologia dell’alterazione del DNA ed informazioni quali-quantitative sui livelli di rischio evolutivo sia di lesioni precancerose sia della stessa storia naturale del tumore individuato.
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Cosa significa il risultato del test?
DNA fecale
- Un risultato negativo nell'indagine che riguarda le alterazioni genetiche associate al cancro del colon indica che molto probabilmente il paziente non è affetto da cancro del colon
- Se il test è positivo, allora è probabile che il cancro sia presente; in questo caso è necessario un appropriato follow-up (vedi sotto)
Test immunochimico fecale (FIT)
- Un risultato negativo indica che non è stata rilevata emoglobina nelle feci al momento del test
- Un risultato positivo è indicativo di un sanguinamento anomalo del tratto gastrointestinale. Questa perdita di sangue potrebbe essere dovuta a cancro del colon, ulcere, polipi o emorroidi
Test di follow-up per risultati positivi: il test del DNA fecale è un test di screening. Il riscontro di risultati positivi per la presenza di tracce di sangue e/o di alterazioni del DNA richiede l'esecuzione di test di follow-up che, solitamente, coinvolgono l'utilizzo di esami di diagnostica per immagini per la visualizzazione del colon e del retto. Tipicamente, viene raccomandata la colonscopia poiché consente di visualizzare completamente il colon e di rimuovere eventuali polipi pre-cancerosi o aree cancerose presenti.
Test di follow-up per risultati negativi: Se il test del DNA fecale risulta negativo, è comunque opportuno sottoporsi allo screening del cancro al colon ad intervalli regolari. Le linee guida raccomandano di ripetere il test del DNA fecale circa ogni tre anni.
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C'è altro da sapere?
Il test del DNA fecale può generare una ridotta quantità di risultati falsamente positivi e negativi.
Risultati falsi negativi: il sanguinamento, soprattutto dei polipi intestinali o delle aree cancerose, può essere intermittente. Pertanto, il sangue può non essere uniformemente distribuito nelle feci ed essere presente o meno nel campione prelevato
Il test del DNA fecale rileva la presenza di mutazioni in specifici geni, tuttavia esistono alcuni casi di cancro del colon che non presentano tali alterazioni; in tal caso, il test non sarà in grado di rilevare la presenza di neoplasia.
Risultati falsi positivi: in assenza di polipi o di aree cancerose, un risultato falsamente positivo può essere dovuto a sanguinamenti di altra origine, come quelli dovuto alla presenza di emorroidi, ulcere o malattie infiammatorie intestinali.
Non è necessario seguire restrizioni dietetiche né interrompere l'assunzione di farmaci prima di sottoporsi al test. Inoltre, non è prevista la preparazione dell’intestino con l’uso di lassativi, né alcuna anestesia o sedazione. É opportuno evitare la raccolta del campione in caso di diarrea, sanguinamento rettale (ad esempio in presenza di emorroidi) o durante il ciclo mestruale. Occorre seguire attentamente le indicazioni del personale sanitario riguardo l'appropriatezza della raccolta (non contaminata da urina) ed i tempi di invio al laboratorio, in quanto è opportuno analizzare il campione entro tempistiche specifiche.
Le feci devono essere raccolte in un contenitore pulito, evitando la contaminazione con urine e acqua. Dopo la raccolta, il campione viene trasferito in provette contenenti un liquido di conservazione.
Dopo la raccolta del campione, il contenitore deve essere inviato presso il laboratorio per l'analisi. Non sono previste restrizioni circa le attività che possono essere svolte dopo la raccolta del campione.
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É possibile eseguire il test presso il domicilio?
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Oltre ai test delle feci, esistono altri test per lo screening del cancro al colon?
Sì, esistono altri esami di diagnostica per immagini che possono essere utilizzati per rilevare la presenza di polipi o di cancro al colon. Occorre discutere con il medico riguardo le opzioni di screening a cui è possibile sottoporsi alternativamente al test del DNA fecale o della ricerca del sangue occulto nelle feci:
- Colonscopia; è un esame più approfondito del retto e dell’intero colon che prevede l’utilizzo di un tubo flessibile dotato di telecamera. Permette anche la rimozione dei polipi che possono così essere analizzati dagli anatomopatologi per indagarne l'eventuale cancerogenicità. L’esecuzione di questa procedura viene raccomandata come esame di secondo livello. É una procedura invasiva e costosa che richiede una preparazione complessa. Nei pazienti con test del DNA fecale positivo, occorre eseguire una colonscopia diagnostica per il cancro del colon
- Sigmoidoscopia; si tratta di un esame che permette l’esplorazione del sigma e del retto (l'ultima parte dell'intestino, dove si localizza il 70% dei tumori del colon) tramite una sonda flessibile dotata di telecamera. Nel caso in cui vengano trovati dei polipi, questi possono essere rimossi durante la procedura in modo da essere esaminati dagli anatomopatologi. Questo metodo di screening viene utilizzato in alcune regioni italiane al posto della ricerca del sangue occulto nelle feci e viene eseguito una sola volta all’età di 58-60 anni
- Colonscopia CT (virtuale); è una procedura meno invasiva della colonscopia che utilizza la tomografia computerizzata per visualizzare l’intero colon
- Videocapsula; si tratta di una procedura che utilizza una capsula contenente una telecamera che deve essere inghiottita ed è in grado di trasmettere le immagini acquisite durante il suo percorso nel canale digerente. È una metodica di recente introduzione ed al momento disponibile solo in alcune aree d'Italia
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Quali altri esami di screening sono disponibili?
Esistono altri due test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, che non sono però in grado di rilevare la presenza di mutazioni genetiche nel DNA. Se uno di questi test viene utilizzato come esame di screening, occorre ripetere l'esame annualmente.
- Test immunochimico fecale (FIT) non combinato con il test del DNA fecale. Rispetto ai test al guaiaco sono preferibili per la ricerca del sangue occulto nelle feci poiché sufficientemente sensibili da garantire la rappresentatività anche con la raccolta di un singolo campione
- I test al guaiaco (gFOBT, FOBT). Tipicamente, gFOBT viene eseguito su campioni fecali multipli raccolti in giorni differenti per rilevare più efficientemente un eventuale sanguinamento intermittente. Inoltre, occorre evitare particolari alimenti e farmaci nei giorni precedenti la raccolta del campione
Tutti e tre i test richiedono la raccolta di un campione di feci, che può essere effettuata nella propria abitazione. La seguente tabelle riassume le principali differenze tra i test:
ESAMI DI SCREENING DEL TUMORE AL COLON SU CAMPIONI DI FECI Nome del test Frequenza di screening Caratteristiche del test DNA fecale 1-3 anni - Nessuna restrizione nella dieta o nell'assunzione di farmaci
- Richiede la raccolta di un singolo campione
- Richiede la prescrizione medica
FIT Annualmente - Nessuna restrizione nella dieta o nell'assunzione di farmaci
- Richiede la raccolta di un singolo campione
- Eseguito nell'ambito dello screening del cancro del colon
FOBT Annualmente - Può essere richiesta la sospensione di alcuni farmaci ed alimenti
- Richiede la raccolta di campioni multipli
- Eseguito nell'ambito dello screening del cancro del colon







