Per diagnosticare la febbre Dengue, in particolare in seguito a viaggi in zone tropicali o subtropicali.
Dengue
Nel caso compaia febbre alta entro due settimane da un viaggio in aree nelle quali la febbre dengue è endemica o in presenza di un’epidemia.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
No, nessuna.
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Come viene raccolto il campione per il test?
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Esiste una preparazione al test che possa assicurare la buona qualità del campione?
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Il test della febbre dengue viene utilizzato per determinare se un paziente con specifici sintomi e con una possibile recente esposizione all’agente infettivo, possa essere effettivamente stato infettato dal virus dengue. Questo tipo di infezione è di difficile diagnosi senza l’ausilio dei test di laboratorio poiché i sintomi potrebbero inizialmente far sospettare la presenza di altre malattie, come la malaria. I tipi di test disponibili sono:
- Test sierologici: questi test sono usati prevalentemente per rilevare un’infezione in corso o recente. Vengono ricercati due tipi diversi di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione: IgM o IgG. La diagnosi richiede una combinazione di test poiché il sistema immunitario produce vari livelli di anticorpi nelle varie fasi della malattia. Le IgM sono gli anticorpi prodotti per primi; pertanto il test è più efficace se effettuato dopo 7-10 giorni dopo l’esposizione. Per qualche settimana i livelli di queste immunoglobuline aumenta progressivamente e quindi decrescono. Dopo pochi mesi le IgM non sono più rilevabili. Le IgG vengono invece prodotte più lentamente in risposta all’infezione. Di solito i livelli aumentano in seguito ad un’infezione acuta, si stabilizzano e quindi permangono per lunghi periodi. I pazienti esposti al virus prima dell’infezione in atto mantengono i livelli di IgG elevati e questo può influenzare l’interpretazione dei risultati.
- Test molecolari (polymerase chain reaction, PCR): questo tipo di test rileva il materiale genetico virale nel sangue dopo 5 giorni circa dalla comparsa dei sintomi (febbre).
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Quando viene prescritto?
Il test può essere richiesto qualora un paziente presenti segni e sintomi associati con la febbre dengue in seguito a viaggi in zone tropicali o subtropicali nelle quali è presente il virus. Alcuni di questi segni e sintomi includono:
- Febbre alta improvvisa (40°C)
- Mal di testa forte e dolore retrobulbare
- Dolore alle ossa, muscoli e articolazioni
- Naso e gengive sanguinanti
- Ecchimosi
- Leucopenia (numero basso di leucociti nel sangue)
Il test viene di solito richiesto entro una o due settimane dalla comparsa dei sintomi per rilevare un’infezione acuta. Nel caso in cui venga effettuato un test sierologico, l’esame viene comunque ripetuto dopo circa due settimane dalla comparsa dei sintomi per verificare l’aumento del livello di anticorpi.
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Cosa significa il risultato del test?
Test sierologico – il test sierologico viene refertato come positivo o negativo; può essere anche refertato con indicazione del titoloanticorpale e dell’isotipo di anticorpo presente (IgG o IgM).
Un test positivo per anticorpi IgG e IgM anti-dengue in un campione di sangue prelevato nelle fasi iniziali della malattia indica una recente infezione del virus dengue. Se le IgG sono positive ma le IgM sono basse o negative, allora è verosimile che il paziente sia stato infettato dal virus in passato. Se il titolo anticorpale IgG aumenta di almeno 4 volte tra il campione iniziale e quello prelevato dopo 2 o 4 settimane, allora molto probabilmente si tratta di un’infezione recente.
Un test negativo per la ricerca di IgG e IgM può significare che il paziente non è entrato in contatto con il virus dengue e che i sintomi sono riconducibili ad altra causa. Altrimenti gli anticorpi potrebbero essere in quantità inferiore al limite di rilevabilità della metodica. In questo caso il paziente potrebbe avere effettivamente un’infezione in corso ma potrebbe essere ad uno stadio troppo precoce per poter rilevare gli anticorpi nel circolo sanguigno.
La tabella seguente riassume i risultati che possono essere visti nei test sierologici:
Risultato IgM
Risultato IgG
Possibile Interpretazione
Positivo
Negativo
Infezione in corso
Positivo
Positivo
Infezione in corso
Basso o negative o non testato
Incremento di 4 volte in 2-4 settimane
Infezione recente
Basso o negativo
Positivo
Infezione passata
Negativo
Negativo
Sintomi dovuti ad altra causa o test effettuato troppo precocemente
Test molecolare – un test PCR permette di rilevare la presenza del virus; questo non viene largamente usato ma permette di effettuare una diagnosi piuttosto attendibile. Un risultato positivo per la PCR viene considerato decisivo per la formulazione della diagnosi. Un risultato negativo invece può significare l’assenza dell’infezione o la presenza di quantità di virus non rilevabili. Questo può capitare se il test viene effettuato dopo la finestra di 5 giorni nella quale il virus è presente nel campione raccolto per il test. Nel caso in cui si sospetti un’infezione recente, è raccomandato di ripetere il test in una fase successiva.
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C’è altro da sapere?
I sintomi come eruzioni cutanee o i dolori articolari non possono essere considerati affidabili per la formulazione di una diagnosi di febbre dengue poiché compaiono solamente dopo la prima fase della malattia.
I test sierologici per la febbre dengue possono essere positivi anche in pazienti affetti da altri arbovirus, come il virus West Nile. Per la formulazione della diagnosi il clinico deve sempre tenere in considerazione non solo i risultati dei test ma anche la storia clinica del paziente e i viaggi effettuati nel periodo precedente.
Non esistono test di laboratorio in grado di predire il decorso della malattia e quindi se progredirà o meno verso una forma più grave.
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Esiste una prevenzione per la febbre dengue?
Allo stato attuale non esiste nessun vaccino che possa proteggere dalla febbre dengue. È necessario quindi limitare l’esposizione alla puntura di zanzara proteggendosi in maniera adeguata. Nel caso in cui vengano effettuati viaggi in paesi con clima tropicale, è consigliabile proteggersi con repellenti antizanzare contenenti DEET e pantaloni e magliette a maniche lunghe. Evitare di uscire all’alba e al tramonto quando le zanzare sono più attive.
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La febbre dengue è trasmissibile da persona a persona?
No, il virus non è trasmissibile da persona a persona tramite contatto o tramite le secrezioni respiratorie. Il virus si diffonde al momento in cui una zanzara punge una persona infetta e quindi una sana. In rari casi può essere trasmesso tramite trasfusioni di sangue, donazione d’organo o dalla madre al feto.
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La febbre dengue può essere contratta più di una volta?
Si. Esistono diversi sierotipi del virus dengue. L’esposizione ad un sierotipo non protegge anche dagli altri. Inoltre, una seconda infezione operata dal virus dengue può portare a manifestazioni più gravi rispetto alla precedente.

