Come supporto alla diagnosi ed al monitoraggio dei tumori carcinoidi e di altri tumori di origine neuroendocrina; per stabilire la prognosi e per valutare l'efficacia del trattamento.
Cromogranina A
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
Può essere richiesto il prelievo a digiuno e di interrompere l'assunzione di determinati farmaci. É importante seguire le istruzioni fornite dal personale sanitario e non interrompere l'assunzione di farmaci se non indicato dal clinico.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
La determinazione della Cromogranina A è utilizzata come marcatore tumorale. Questo esame può essere richiesto in combinazione od in alternativa alla determinazione del 5-HIAA come ausilio nella diagnosi dei tumori carcinoidi. Inoltre, può essere utile nella diagnosi di altri tumori neuroendocrini e come ausilio prognostico.
La misura della CgA viene utilizzata anche nel monitoraggio dell'efficacia del trattamento del tumore già diagnosticato e per rilevare la presenza di eventuali recidive.
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Quando viene prescritto?
La determinazione della Cromogranina A da sola o in associazione ad altri esami viene prescritta quando si sospetta che il paziente abbia un tumore carcinoide, un feocromocitoma o altri tipi di tumore neuroendocrino.
Alcuni segni e sintomi associati includono:
- Vampate di calore al viso ed al collo (improvviso arrossamento)
- Diarrea, nausea, vomito, dolore addominale e segni di blocco intestinale
- Accelerazione del battito cardiaco
- Respiro sibilante, tosse, difficoltà respiratorie
L'esame può essere prescritto periodicamente per valutare l'efficacia del trattamento e per evidenziare una recidiva.
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Cosa significa il risultato del test?
La concentrazione di Cromogranina A nel sangue è normalmente bassa. Una persona asintomatica e con livelli normali di CgA verosimilmente non è affetta da un tumore neuroendocrino. Tuttavia, è probabile che le concentrazioni di CgA siano nella norma pur in presenza del tumore.
Concentrazioni aumentate in un paziente sintomatico possono indicare la presenza del tumore, ma non danno informazioni circa la tipologia né la localizzazione. Per queste informazioni è necessario localizzare il tumore, eseguire un prelievo di tessuto (biopsia) e farlo esaminare da un anatomopatologo. Di solito il riscontro di valori di CgA alterati comporta la necessità di approfondimenti diagnostici tramite metodiche di diagnostica per immagini volte a localizzare il tumore, se presente.
Non tutti i pazienti con tumori neuroendocrini presentano i segni e i sintomi tipici. Alcuni tumori neuroendocrini non producono gli ormoni associati o li producono solo in maniera intermittente.
La concentrazione di CgA è proporzionale all'estensione della massa tumorale. Se la concentrazione di CgA è elevata prima dell'inizio del trattamento e diminuisce in seguito al trattamento stesso, è probabile che il trattamento sia stato efficace. Se durante il monitoraggio la concentrazione di CgA aumenta, è probabile la presenza di una recidiva.
Inoltre, i livelli di CgA possono essere impiegati come ausilio prognostico nei pazienti affetti da tumori neuroendocrini. Infatti, in alcune tipologie di tumori neuroendocrini il riscontro di concentrazioni elevate di CgA suggerisce una prognosi sfavorevole. Tuttavia, numerosi altri fattori possono influenzare la prognosi; pertanto, la CgA da sola non è sufficiente per prevedere il decorso della malattia.
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C’è altro da sapere?
Attualmente, nessun metodo analitico per la determinazione della CgA è stato approvato dalla Food & Drug Administration (ente governativo statunitense che regolamenta l'immissione sul mercato di prodotti tra cui farmaci e dispositivi per la diagnostica in vitro). I diversi metodi analitici disponibili in commercio sono differenti e portano a risultati non comparabili tra di loro, di conseguenza il paziente che deve sottoporsi al monitoraggio deve sempre rivolgersi allo stesso laboratorio.
Può essere richiesto di sottoporsi al digiuno per 9-12 ore (è permesso solo bere acqua) prima dell'esecuzione del test.
Inoltre, alcuni farmaci possono interferire con i livelli di CgA; pertanto, il clinico può richiedere di interromperne l'assunzione prima del prelievo di sangue.
La determinazione della Cromogranina A viene eseguita su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. Durante il prelievo ematico viene posizionato il laccio emostatico nella parte superiore del braccio, per favorire il reperimento della vena. Per prevenire eventuali infezioni, viene eseguita la disinfezione della zona del prelievo e successivamente inserito l'ago. Il prelievo può richiedere qualche minuto e causare un lieve fastidio legato alla puntura.
Al termine della raccolta del campione viene applicata una garza sterile sul sito della puntura ed esercitata una leggera pressione per prevenire eventuali emorragie e consentire una rapida guarigione. Non sono previste restrizioni circa le attività che possono essere svolte dopo la raccolta dei campioni.
Nel caso in cui sia stato richiesto di interrompere l’assunzione di determinati farmaci, è importante seguire le indicazioni fornite dal clinico circa le tempistiche correlate alla ripresa dell’assunzione.
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Oltre al tumore neuroendocrino, quali altre cause possono aumentare i livelli di CgA?
La concentrazione di CgA può aumentare anche in presenza di altre patologie o condizioni cliniche, come le malattie epatiche, le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), la pancreatite, la bronchite cronica, l’insufficienza renale e lo stress. L’eventuale presenza di queste patologie deve essere presa pertanto in considerazione nell'interpretazione dei risultati.
La CgA può aumentare anche in pazienti in terapia con inibitori della pompa protonica o antagonisti dei recettori H2 dell'istamina, che sono farmaci antiacidi per lo stomaco. Altri farmaci che possono alterare i livelli di CgA sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, utilizzati per il trattamento della depressione. Talvolta, può essere richiesto di interrompere l'assunzione di tali farmaci per garantire risultati affidabili al test della CgA. É importante seguire le istruzioni fornite dal personale sanitario e non interrompere l'assunzione dei farmaci se non indicato dal clinico.
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Come può il clinico localizzare il tumore carcinoide o neuroendocrino?
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Come può il clinico stabilire se si tratti di un tumore benigno o maligno?
Per questo tipo di valutazione è necessario rimuovere chirurgicamente il tumore o eseguire una biopsia del tessuto tumorale, il quale dovrà essere analizzato microscopicamente da un anatomopatologo al fine di formulare la diagnosi.