Per stabilire se sono presenti difetti o anomalie delle proteine del complemento, tali da favorire l’insorgere di infezioni o aumentare l’attività autoimmunitaria; per monitorare l’attività e la terapia di patologie autoimmuni e di patologie correlate con l’attività del complemento (Le carenze del complemento comprendono l'1%-10% di tutte le immunodeficienze primarie).
Complemento
In presenza di infezioni microbiche ricorrenti (tipicamente batteriche), di infiammazione o edema senza apparente ragione o in presenza di sintomi associati a patologie autoimmuni; come supporto al monitoraggio di una condizione acuta o cronica riguardante alterazioni del sistema del complemento.
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
Le proteine testate più frequentemente per stabilire se una malattia o una particolare condizione di un paziente sono causate del tutto o in parte da deficit o anomalie del sistema del complemento, sono le proteine C3 e C4. Nel caso in cui il clinico voglia indagare l’attività complessiva della via classica di attivazione del complemento, può essere prescritta la misura dell’attività totale del complemento (CH50). Inoltre, per accertare eventuali deficit, possono essere richiesti ulteriori test riguardanti altre proteine del sistema del complemento.
La misura del complemento può essere richiesta:
- Come supporto alla diagnosi della causa di infezioni microbiche ricorrenti (come quelle causate da Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitides, Neisseria gonorrhea), di angioedema o d'infiammazione.
- Come supporto alla diagnosi e al monitoraggio di malattie autoimmuni acute e croniche, come il Lupus e l’artrite reumatoide.
- Nel monitoraggio delle malattie correlate a immunocomplessi come glomerulo-nefriti (un disordine renale), malattia da siero e vasculiti (infiammazione dei vasi sanguigni).
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Quando viene prescritto?
La misura del complemento può essere richiesta in presenza di infiammazione o edema senza cause apparenti o di sintomi di una malattia autoimmune come il Lupus. Può anche essere richiesto nel caso in cui il clinico sospetti una patologia riconducibile alla presenza di immunocomplessi e voglia accertare lo stato del sistema del complemento.
Nel caso in cui l’attività totale del complemento (CH50, nota talvolta come CH100) risulti alterata, può essere richiesta la misura dei singoli componenti del complemento, per l’identificazione delle proteine diminuite o anomale. I livelli di C3 e C4 sono gli esami richiesti più frequentemente, ma, nel caso in cui si sospettino altri tipi di deficit, può essere richiesta anche la misura di altri fattori, come ad esempio l’inibitore del C1. Spesso la misura del C3 e del C4 viene richiesta insieme, poiché è importante anche la determinazione del rapporto tra questi due elementi.
In seguito alla diagnosi di una condizione acuta o cronica, la misura del complemento può essere utilizzata per avere un’idea approssimativa della gravità della patologia (assumendo che la gravità sia legata ad una diminuzione dei livelli del complemento). La misura del complemento può essere anche richiesta occasionalmente, nel caso in cui il clinico voglia monitorare l’attività di una patologia a carico del complemento.
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Cosa significa il risultato del test?
I livelli del complemento possono diminuire per la presenza di un deficit ereditario (condizione relativamente rara) o di un aumentato consumo. Il deficit ereditario di una delle proteine del complemento di norma provoca una maggior frequenza di infezioni microbiche. La diminuzione dei livelli del complemento è spesso associata anche ad un maggior rischio di sviluppare disordini autoimmuni. Nel lupus in genere sono diminuiti i livelli sia del C3 che del C4, mentre in corso di setticemia e di infezioni causate da funghi o parassiti, come la malaria, sono diminuiti solo i livelli di C3.
Se il deficit è causato da una patologia acuta o cronica sottostante, i livelli di complemento ritornano di solito alla normalità non appena la patologia stessa viene risolta.
La diminuzione dei livelli del complemento può essere osservata in presenza di:
- Infezioni microbiche ricorrenti (per lo più batteriche)
- Malattie autoimmuni, compresi lupus e artrite reumatoide
- Angioedema ereditario
- Angiodema acquisito
- Vari tipi di malattie renali, comprese: glomerulo nefrite, nefrite da lupus, nefrite membranosa, nefropatia da IgA
- Cirrosi
- Epatite
- Malnutrizione
- Setticemia
- Malattia da siero (malattia da immunocomplessi)
In corso di infiammazione cronica o acuta, i livelli delle proteine del complemento sono di solito aumentati, insieme a quelli di proteine non correlate, dette di fase acuta. Tutte queste rientrano nella normalità in seguito alla risoluzione della patologia. Tuttavia, in questo caso, in confronto alla Proteina C reattiva largamente richiesta, le proteine del complemento vengono misurate raramente; pertanto la rilevanza della loro misura in questa situazione non viene discussa.
Livelli aumentati dell’attività del complemento possono essere riscontrati in corso di:
- Cancro (leucemia, linfoma di Hodgkin, sarcoma)
- Colite ulcerosa
- Tiroidite
- Infarto acuto del miocardio
- Sarcoidosi
- Artrite reumatoide giovanile
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C'è altro da sapere?
L’aumento o la diminuzione dei livelli del complemento non sono in grado di diagnosticare la patologia responsabile dei sintomi, ma forniscono indicazioni riguardo il coinvolgimento del sistema immunitario.
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Quali sono le altre componenti del sistema immunitario innato?
Includono:
- Il sistema fagocitario (leucociti, compresi neutrofili e monociti/macrofagi) la cui funzione è di ingerire e digerire i microrganismi estranei
- I mediatori dell’infiammazione prodotti da vari tipi di cellule, come i basofili, i mastociti e gli eosinofili
- Le cellule Natural Killer (NK), linfociti specializzati in grado di uccidere alcune cellule tumorali, microorganismi e cellule infettate dai virus
- Citochine e proteine della fase acuta, che sono un gruppo di proteine solubili che possono causare cambiamenti nella crescita di molte cellule, compresi i globuli bianchi che le producono.