Per determinare la concentrazione del colesterolo “cattivo” nel sangue, come supporto nella valutazione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (CVD).
Colesterolo non-HDL (non-HDL-C)
Come supporto allo screening, alla diagnosi ed al monitoraggio delle malattie cardiovascolari (CVD).
Screening: per identificare i soggetti con alti livelli di non-HDL-C nel sangue, che risultano quindi esposti ad un rischio maggiore di sviluppare patologie cardiovascolari, quali malattie cardiache, infarto e ictus
Diagnosi: come parte del pannello di test utilizzati per la valutazione dei pazienti con sintomi riconducibili alle malattie cardiovascolari, o come ausilio alla diagnosi di alcune patologie che interessano pancreas, fegato e tiroide
Monitoraggio: ad intervalli di tempo regolari, in pazienti con valori elevati di colesterolo totale rispetto ai precedenti o in caso di diagnosi di CVD, come pure per monitorare l'efficacia del trattamento per la riduzione dei livelli dei lipidi e/o dei cambiamenti nello stile di vita.
Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.
Solitamente è richiesto il digiuno per 9-12 ore (è permesso solo bere acqua) prima del prelievo. È importante rispettare tutte le istruzioni fornite e comunicare al momento del prelievo se si è a digiuno.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
La determinazione del colesterolo non-HDL coinvolge almeno tre componenti:
- Colesterolo totale; misura il colesterolo totale (buono e cattivo) trasportato nel sangue dalle lipoproteine
- Colesterolo HDL; misura la concentrazione del colesterolo “buono”, contenuto nelle lipoproteine ad alta densità
- Colesterolo non-HDL; corrisponde alla differenza tra il colesterolo totale e il colesterolo HDL.
Il non-HDL-C include la totalità del colesterolo veicolato dalle lipoproteine aterogene, ovvero in grado di depositarsi sulla parete delle arterie ed aumentare il rischio di CVD, come le LDL (lipoproteine a bassa densità), le VLDL (lipoproteine a bassissima densità), le IDL (lipoproteine a densità intermedia) e la lipoproteina (a).
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Quando viene prescritto?
La misura del colesterolo viene utilizzata come screening iniziale per individuare i pazienti esposti ad un rischio medio-elevato di sviluppare malattie cardiovascolari (CVD). Solitamente, a tale scopo, viene prescritto un pannello di esami noto come profilo lipidico, che comprende colesterolo totale, HDL-C, LDL-C e trigliceridi. Inoltre, il profilo lipidico può essere utilizzato per la diagnosi di malattie cardiovascolari e di alcune patologie che interessano pancreas, fegato e tiroide, così come per il monitoraggio delle malattie cardiovascolari (CVD), in particolare in pazienti con storia clinica di malattie cardiache, in presenza di risultati elevati nei test eseguiti precedentemente e/o per monitorare l’efficacia dei cambiamenti dello stile di vita e delle terapie farmacologiche prescritte per ridurre i livelli dei lipidi.
Il colesterolo non-HDL non viene richiesto routinariamente insieme al profilo lipidico. Tuttavia, la sola valutazione della colesterolemia e della frazione LDL può risultare fuorviante nella valutazione del rischio cardiovascolare, in quanto non comprende la totalità delle lipoproteine coinvolte nel processo di aterogenesi.
Il calcolo del colesterolo non-HDL può rivelarsi particolarmente utile nel determinare il rischio individuale di sviluppare malattie cardiovascolari in soggetti con obesità addominale, diabete o sindrome metabolica, che presentano trigliceridi alti, HDL-C basso e valori di LDL-C relativamente nella norma. Per questi pazienti si ritiene che il non-HDL-C possa rappresentare un ulteriore fattore da considerare nel determinare il rischio di CVD, rispetto alla valutazione tradizionale con la sola frazione LDL.
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Cosa significa il risultato del test?
Generalmente, i valori di riferimento per il non-HDL-C corrispondono ai livelli desiderabili del colesterolo LDL aumentati di 30 mg/dL.
I valori di riferimento per il non-HDL-C sono:
- Inferiore a 130 mg/dL in soggetti con rischio alto di CVD
- Inferiore a 160 mg/dL in soggetti con rischio borderline-alto
- Inferiore a 190 mg/dL in soggetti con rischio basso
Generalmente, il risultato viene interpretato nel contesto del profilo lipidico come supporto nella valutazione del rischio di CVD, incluse le malattie coronariche. Livelli elevati di non-HDL-C rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
I risultati del test non-HDL-C devono essere interpretati contestualmente ad altri fattori, inclusi l'età del paziente, il sesso, la storia familiare e personale di CVD, lo stato di salute generale e lo stile di vita (ad es., l'abitudine al fumo).
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C’è altro da sapere?
Solitamente, è richiesto il digiuno per 9-12 ore (è permesso solo bere acqua) prima di sottoporsi al test del colesterolo. Il digiuno viene comunemente richiesto nel caso in cui il test comprenda la misura del LDL-C e dei trigliceridi, che risultano maggiormente influenzati dal consumo recente di alimenti.
Nel caso in cui venga misurato soltanto il colesterolo totale ed il colesterolo HDL, utilizzati per il calcolo del non-HDL-C, non è richiesto di sottoporsi al digiuno prima dell'esecuzione del test.
Occorre rispettare tutte le istruzioni fornite e comunicare al momento del prelievo se si è a digiuno.
L'analisi di laboratorio viene eseguita su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. Durante il prelievo ematico viene posizionato il laccio emostatico nella parte superiore del braccio, per favorire il reperimento della vena. Per prevenire eventuali infezioni, viene eseguita la disinfezione della zona del prelievo e successivamente inserito l'ago. Il prelievo può richiedere qualche minuto e causare un lieve fastidio legato alla puntura.
In caso di test eseguito su strumentazione Point-of-Care-Testing (POCT) o a domicilio viene prelevato un campione di sangue capillare tramite puntura del dito.
Al termine della raccolta del campione, viene applicata una garza sterile sul sito della puntura ed esercitata una leggera pressione per prevenire eventuali emorragie e consentire una rapida guarigione.
Questo tipo di prelievo è eseguito routinariamente e non comporta alcun rischio; può essere sconsigliato effettuare sport o attività fisica intensa per alcune ore dopo il prelievo.
Nel caso del test a domicilio solitamente non è richiesta alcuna restrizione circa le attività che possono essere svolte dopo l'auto-raccolta del campione.
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Qual è la differenza tra il test del colesterolo non-HDL ed i test del colesterolo LDL e VLDL?
Il colesterolo non-HDL rappresenta la somma dei diversi tipi di colesterolo “cattivo”, incluso quello trasportato dalle LDL e dalle VLDL. Pertanto, i valori del non-HDL-C consentono una stima più accurata del colesterolo "cattivo" rispetto alla sola determinazione del colesterolo LDL o VLDL.
Anche se il colesterolo non-HDL include il colesterolo LDL, in routine è preferibile utilizzare la misura di LDL-C per valutare il rischio cardiovascolare e per determinare la necessità del trattamento.
Nella maggior parte dei casi il colesterolo non-HDL, il colesterolo LDL ed il colesterolo VLDL vengono calcolati tramite equazioni o formule specifiche. Tuttavia, se necessario, è disponibile il test diretto del LDL-C per la misurazione effettiva della quantità di colesterolo LDL nel sangue.
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I risultati del test sono affidabili?
I fattori che potrebbero interferire con l’accuratezza dei risultati del test non-HDL-C includono:
- Malattia in corso; la presenza di infezioni in corso o di patologie in fase acuta
- Variabilità inter-individuale e analitica; lo stress ed altri fattori individuali possono causare lievi variazioni nei risultati del test. Inoltre, laboratori diversi che utilizzano metodi diversi possono produrre piccole variazioni nelle concentrazioni di colesterolo
- Disordini ematologici; anche se non comunemente, la presenza di alcune patologie ematiche può alterare i risultati del test
Revisore: Dr.ssa Martina Zaninotto; UOC Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliera-Universita degli Studi di Padova