Come supporto per diagnosticare la causa dell’accumulo di liquido nello spazio pleurico (versamento pleurico).
Analisi del Liquido Pleurico
Se si sospetta l'accumulo di liquido nello spazio pleurico del paziente, in presenza di sintomi quali dolore toracico, tosse e/o difficoltà respiratorie; in seguito alla conferma di versamento pleurico tramite RX del torace.
Un campione di liquido pleurico prelevato tramite una procedura nota come toracentesi.
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
L’analisi del liquido pleurico è utilizzata come supporto alla diagnosi della causa di accumulo di liquido nella cavità pleurica (versamento pleurico). Il pannello di esami iniziale da eseguire include:
- Proteine, albumina, LDH
- Conta cellulare
- Aspetto del liquido
I risultati vengono confrontati con quelli ottenuti da un campione di sangue, per discriminare se il fluido in oggetto è un trasudato o un essudato.
- Trasudato; tipicamente causato da cirrosi o insufficienza cardiaca congestizia. Se il liquido è identificato come trasudato, generalmente non sono necessari ulteriori esami
- Essudato; per stabilirne la causa possono essere richiesti esami aggiuntivi, quali:
- Esami per misurare glucosio, lattato, amilasi, trigliceridi, colesterolo, creatinina, NT-proBNP e/o marcatori tumorali quali CEA a livello del liquido pleurico; attualmente, l'utilità clinica di questi esami è ancora dibattuta
- Esame microscopico del liquido pleurico; per valutare la quantità e l'aspetto di leucociti (WBC), eritrociti (RBC) e microrganismi quali batteri o funghi
- Citologia; i laboratori possono utilizzare speciali centrifughe (citocentrifughe) per concentrare le cellule del liquido sul fondo della provetta. Il campione viene poi posizionato sul vetrino, trattato con speciali coloranti e valutato per rilevare la presenza di eventuali cellule anomale, come le cellule tumorali
- Colorazione di Gram; per l’osservazione diretta di batteri o funghi al microscopio. Normalmente, non dovrebbero essere presenti microrganismi nel liquido pleurico
- Esame micotico; può includere terreni di coltura fungina e test di sensibilità
- Adenosina-deaminasi; marcatore di tubercolosi nel liquido pleurico
- Esami meno comuni sono richiesti per evidenziare malattie infettive, come i test per i virus, per i micobatteri (striscio e coltura per i batteri AFB) e per i parassiti.
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Quando viene prescritto?
L’analisi del liquido pleurico può essere prescritta se si sospetta la presenza di pleurite e/o versamento di liquido pleurico a seguito della conferma con RX del torace. Può essere prescritta quando il paziente manifesta una combinazione dei seguenti segni e sintomi:
- Dolore toracico che peggiora durante i respiri profondi
- Tosse
- Difficoltà respiratorie, respiro affannoso
- Febbre, brividi
- Affaticamento
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Cosa significa il risultato del test?
I risultati degli esami contribuiscono a distinguere tra i vari tipi di liquido pleurico e a stabilire la causa dell’accumulo di liquido. Un pannello di esami iniziale effettuato sul liquido pleurico permette di discriminare se si tratta di un trasudato o un essudato:
Caratteristiche fisiche Concentrazioni di proteine, albumina o LDH Conta cellulare Tipo di liquido Causa Aspetto limpido Basse Poche cellule Trasudato Insufficienza cardiaca congestizia o cirrosi Può presentarsi torbido Alte Aumentata Essudato Varie possibili cause, sono necessarie ulteriori indagini Se il liquido in questione è un essudato possono essere eseguiti esami aggiuntivi e le cause associate possono includere:
Caratteristiche fisiche; l’aspetto normale di un campione di liquido pleurico è generalmente paglierino e chiaro. Un aspetto anomalo può suggerire la presenza di condizioni o patologie in atto:
- Il liquido pleurico rossastro può indicare la presenza di sangue
- L'aspetto lattescente può indicare il coinvolgimento del sistema linfatico
- La torbidità può indicare la presenza di infezione e/o di globuli bianchi, oppure la perdita di liquido (linfa) dal sistema linfatico. Il drenaggio del liquido linfatico dal sistema linfatico verso il sistema venoso del torace, un trauma o il linfoma possono determinare la presenza di linfa nel liquido pleurico (chilotorace)
Esami chimici; possono essere effettuati in aggiunta alla misura delle proteine o dell’albumina, anche se la loro utilità clinica è tuttora in discussione. Alcuni esempi includono:
- Glucosio; generalmente la sua concentrazione dovrebbe essere simile a quella del glucosio ematico. Può risultare ridotto in caso di infezione ed artrite reumatoide
- Lattato; può aumentare a seguito di infezione
- Amilasi; aumenta in corso di pancreatite, rottura esofagea o neoplasia
- Trigliceridi; possono essere aumentati in caso di coinvolgimento del sistema linfatico
- Marcatori tumorali, quali il CEA; utili ad identificare il tipo di neoplasia presente
Valutazione microscopica; normalmente, il liquido pleurico è caratterizzato da quantità ridotte di globuli bianchi (WBC) ed assenza di eritrociti (RBC) e microrganismi.
- Conta delle cellule totali; l’incremento dei WBC può essere osservato in corso di infezioni ed altre cause di pleurite. L’aumento dei RBC può indicare la presenza di traumi, tumori o infarto polmonare
- Conta differenziale dei WBC; consente di determinare la percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi. L'aumento dei neutrofili può essere osservato in seguito ad infezioni batteriche; l'incremento dei linfociti in seguito a tumori e tubercolosi
- Citologia; il campione viene sottoposto a centrifugazione, trattato con speciali colorazioni ed esaminato al microscopio per valutare la presenza di eventuali cellule anomale; soprattutto se si sospetta la presenza di mesotelioma o tumore metastatico. Il riscontro di cellule anomale, quali cellule tumorali o cellule del sangue immature, può indicare la forma tumorale coinvolta.
Esami di malattie infettive:
- Colorazione di Gram; non dovrebbero essere presenti microrganismi nel liquido pleurico
- Coltura batterica e test di sensibilità; se sono presenti batteri, il test di suscettibilità può essere effettuato per individuare la corretta terapia antimicrobica da prescrivere. Se non sono presenti batteri, non è comunque possibile escludere l’infezione; essi potrebbero essere presenti in numero ridotto oppure la loro crescita può risultare inibita da una terapia antibiotica effettuata in precedenza
- Esame micotico; se la coltura è positiva, è possibile effettuare il test di sensibilità per identificare il/i fungo/i causa dell'infezione
- Adenosina-deaminasi; un livello marcatamente elevato nel liquido pleurico in presenza di sintomi riconducibili alla tubercolosi indica la probabile presenza di infezione da Mycobacterium tuberculosis. Il sospetto è rafforzato in pazienti che vivono in aree con alta prevalenza della tubercolosi (per maggiori informazioni a riguardo, consultare l'articolo sul test dell'Adenosina Deaminasi).
Altri test meno comunemente utilizzati per le malattie infettive permettono di identificare, come causa dell’accumulo di liquido, un’infezione virale, da micobatteri (come i micobatteri che causano la tubercolosi) o da parassiti.
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C’è altro da sapere?
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In cosa consiste la toracentesi?
La toracentesi consiste nella raccolta del liquido pleurico dalla cavità pleurica tramite l'utilizzo di una siringa. Il paziente deve trovarsi in posizione seduta con le braccia sollevate. Viene applicato un anestetico locale e successivamente inserito l’ago nella cavità pleurica per aspirare il campione. Può essere utilizzata una guida ecografica per facilitare la procedura. È importante non muoversi durante tutta la procedura. Raramente, la toracentesi comporta effetti collaterali. Tuttavia, alcune delle complicanze potenzialmente associate includono pneumotorace, nel caso in cui l'ago perfori il polmone, con conseguente accumulo di aria nello spazio pleurico e collasso polmonare, emorragie, infezioni, edema polmonare, lesioni epatiche o spleniche, nel caso in cui il fegato o alla milza vengano erroneamente perforate dall’ago durante la procedura.
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Ci sono altre ragioni per sottoporsi a toracentesi?
Sì; talvolta viene eseguita per drenare un eccesso di liquido pleurico e rilevare la pressione nei polmoni. É possibile utilizzare un catetere per drenare grandi quantità di liquido e gli accumuli ricorrenti dello stesso.
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Il versamento pleurico può risolversi spontaneamente?
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Il versamento pleurico è pericoloso?
Il versamento pleurico può rivelarsi grave se il liquido in eccesso esercita una pressione a livello polmonare, con conseguenti difficoltà respiratorie. L’accumulo di liquido nello spazio pleurico non è mai fisiologico e deve essere valutato per determinarne la causa. Inoltre, le cause del versamento possono essere gravi e richiedere un approccio terapeutico specifico. Alcuni esempi di cause includono: insufficienza cardiaca, polmonite ed altre infezioni, tumore, ostruzione dell'arteria polmonare (embolia polmonare) e patologie epatiche.


Revisori: Dr.ssa Fiamma Balboni, IFCA - Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza, Firenze / Dr. Gaetano Bernardi, Istituto Neurologico C. Besta, Milano