Per rilevare la presenza di livelli alti di ammonio nel sangue (iperammoniemia), i quali potrebbero essere causati da gravi patologie epatiche, insufficienza renale o malattie genetiche rare; come aiuto nella ricerca della causa di alterazioni del comportamento e degli stati di coscienza; per monitorare l’efficacia della terapia in pazienti in trattamento per l’iperammoniemia e l’eventuale comparsa di complicanze in pazienti con comorbidità, quali insufficienza epatica; come supporto nella diagnosi di encefalopatia epatica e di sindrome di Reye.
Ammonio
In pazienti, affetti o meno da malattie epatiche o da insufficienza renale, che presentano un’alterazione dello stato mentale o stanno entrando in coma; in neonati che manifestano vomito frequente e letargia, o in bambini che hanno vomito continuo e sonnolenza anormale durante il recupero da una malattia virale, come l'influenza o la varicella.
Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.
No, nessuna.
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Quali informazioni è possibile ottenere?
L’esame dell’ammonio viene principalmente utilizzato come supporto per determinare la causa dei cambiamenti delle abitudini comportamentali e degli stati di coscienza. Può essere prescritto, insieme ad altri test (come glucosio, elettroliti e marcatori di funzionalità renale ed epatica), per supportare le diagnosi di sindrome di Reye o di encefalopatia epatica.
L’ammonio può essere richiesto anche per contribuire a diagnosticare difetti genetici rari, in particolare difetti del ciclo dell’urea, e valutarne la gravità.
Alcuni medici utilizzano il test dell’ammonio per monitorare l’efficacia del trattamento dell’encefalopatia epatica, ma non c’è concordanza generale su questo utilizzo clinico. Siccome l’encefalopatia epatica può essere causata dall’accumulo di varie tossine nel sangue e nel cervello, i livelli di ammonio nel sangue correlano scarsamente con il grado di deperimento fisico.
Per maggiori informazioni sulla sindrome di Reye, encefalopatia epatica e difetti del ciclo dell'urea, consultare i link presenti nella sezione Pagine Correlate.
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Quando viene prescritto?
L'esame dell’ammonio può essere richiesto quando un paziente manifesta segni e sintomi di un livello di ammonio elevato, quali:
- Cambiamenti dello stato mentale, disorientamento
- Movimenti muscolari involontari (discinesia)
- Sonnolenza
- Cambiamenti dello stato di coscienza
- Coma
I sintomi sopracitati possono presentarsi in concomitanza o meno con le malattie epatiche o l'insufficienza renale. L’ammonio può essere richiesto nei pazienti con malattia epatica cronica, insieme con altri esami di funzionalità epatica, quando un paziente improvvisamente “entra nella spirale del peggioramento” e diventa un ammalato più grave.
L'esame dell'ammonio può essere anche prescritto su un neonato quando mostra, nei primi giorni dopo la nascita, segni e sintomi quali:
- Irritabilità
- Vomito
- Letargia
- Attacchi epilettici
Può essere eseguito quando un bambino sviluppa questi sintomi circa una settimana dopo un' infezione virale, come l'influenza o la varicella, per escludere la sindrome di Reye.
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Cosa significa il risultato del test?
Concentrazioni di ammonio nel sangue significativamente aumentate indicano che l'organismo non sta effettivamente metabolizzando ed eliminando ammonio, ma non ne indicano la causa.
In bambini e adulti, elevate concentrazioni di ammonio possono indicare un danno epatico o renale che influisce sulle capacità dell'organismo di eliminare l'urea, oltre al fatto che il cervello può essere stato coinvolto. Frequentemente, una malattia acuta o cronica agisce da innesco, aumentando i livelli di ammonio al punto che il paziente ha difficoltà ad eliminarlo.
Nei neonati, livelli estremamente alti sono associati con una carenza o un difetto ereditario degli enzimi del ciclo dell’urea, ma possono anche essere osservati nella malattia emolitica del neonato. Moderati aumenti dell’ammonio sono relativamente comuni nei neonati, nei quali le concentrazioni possono salire o scendere senza causare sintomi evidenti. (Per maggiori informazioni riguardo i difetti del ciclo dell'urea, consultare la sezione Pagine Correlate).
Aumentati livelli di ammonio associati a diminuiti livelli di glucosio possono indicare la presenza della sindrome di Reye in bambini e adolescenti sintomatici. Livelli elevati possono anche indicare un difetto enzimatico del ciclo dell’urea non diagnosticato precedentemente.
Livelli normali di ammonio possono indicare che i sintomi sono riconducibili a cause diverse dall'eccesso di ammonio, ma non escludono l'encefalopatia epatica. Altri prodotti di scarto contribuiscono a modificazioni delle capacità mentali e della coscienza, e le concentrazioni di ammonio nel cervello possono essere più alte di quelle nel sangue. Questo può rendere difficoltosa la correlazione dei sintomi con i livelli di ammonio nel sangue.
Un decremento della concentrazione dell’ammonio può essere osservato in alcuni casi di ipertensione, come quella essenziale (alta pressione dovuta a cause sconosciute) o maligna (pressione sanguigna molto alta che sopraggiunge all'improvviso e rapidamente).
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C’è altro da sapere?
Concentrazioni aumentate di ammonio possono anche essere osservate in:
- Emorragie gastrointestinali – cellule del sangue sono emolizzate nell’intestino, rilasciando proteine
- Sforzo muscolare – i muscoli producono ammonio quando attivi e lo assorbono a riposo
- Uso di laccio emostatico – i livelli di ammonio possono essere aumentati nel campione di sangue raccolto
- Elevato apporto proteico - una dieta ad alto contenuto di proteine può innescare l'accumulo di ammonio in alcuni pazienti
- Prematurità - in rari casi, livelli di ammonio molto elevati possono essere osservati in bambini prematuri con difficoltà respiratorie
- Uso di sostanze come: alcol, barbiturici, diuretici, chemioterapici ad alto dosaggio, acido valproico e narcotici
- Fumatori
Diminuiti livelli di ammonio possono essere osservati durante l’uso di alcuni antibiotici (come la neomicina e il metronidazolo).
La misura dell'ammonio può essere influenzata da numerose sostanze e farmaci. Pertanto, può essere richiesto di astenersi dal fumare o assumere alcol prima di sottoporsi al prelievo, in quanto potrebbero aumentare i livelli di ammonio nel sangue.
Potrebbe essere necessario interrompere l'assunzione di determinati farmaci, previo consiglio medico, per un certo periodo di tempo prima di eseguire il test. Alcuni esempi di farmaci che possono interferire con i livelli di ammonio includono:
- Barbiturici, prescritti per prevenire e controllare le convulsioni o per il trattamento di ansia, spasmi muscolari o insonnia
- Diuretici, che favoriscono l'eliminazione di liquidi a livello renale
- Narcotici, inclusi i farmaci analgesici oppioidi.
Il test dell'ammonio viene eseguito su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. Durante il prelievo ematico, viene posizionato il laccio emostatico nella parte superiore del braccio, per favorire il reperimento della vena. Per prevenire eventuali infezioni, viene eseguita la disinfezione della zona del prelievo e successivamente inserito l'ago. Il prelievo può richiedere qualche minuto e causare un lieve fastidio legato alla puntura.
I test dell’ammonio possono anche essere eseguiti su sangue arterioso, ma questo metodo è poco utilizzato. Secondo alcuni la misura dell’ammonio arterioso è considerata più utile clinicamente di quella del sangue venoso, ma su questo punto non c’è consenso.
Al termine della raccolta del campione, viene applicata una garza sterile sul sito della puntura ed esercitata una leggera pressione per prevenire eventuali emorragie e consentire una rapida guarigione.
Non sono previste particolari restrizioni circa le attività che possono essere svolte dopo la raccolta del campione.
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Il test dell’ammonio è usato per determinare o monitorare l’avvelenamento da ammoniaca?
No, non è considerato clinicamente utile. In molti casi, l’ammoniaca agisce localmente, bruciando o irritando tutto ciò con cui viene a contatto ma, come riportato dall’associazione americana Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR), essa non agisce di solito come un veleno sistemico. L’ammoniaca commerciale concentrata, in una forma liquida o di vapore, causa avvelenamenti più gravi dell’ammoniaca domestica liquida che è più diluita, ma entrambe possono causare danno agli occhi, alla pelle, alle vie respiratorie, alla bocca, alla gola e allo stomaco, se ingeriti.
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Quando la concentrazione di ammonio da alta torna alla normalità, può aumentare nuovamente?
Dipende dal motivo per il quale era aumentata la prima volta. Se la causa era temporanea, la concentrazione di ammonio dovrebbe rimanere normale. Se il soggetto è affetto da patologia cronica, allora è possibile che la concentrazione di ammonio aumenti nuovamente e che lo stato di salute del paziente vada monitorato. È necessario confrontarsi con il medico per ogni decisione clinica.
Revisore: Federica de Liso; Laboratorio Analisi - Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Milano (MI)