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I ricercatori dell’Università di Stanford, guidati dalla Prof.ssa Carolyn Bertozzi, hanno sviluppato, seppur ancora in via sperimentale, un nuovo test di screening per l’HIV, eseguibile su campioni di saliva.
La diagnosi precoce riveste, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitense, un ruolo fondamentale nella lotta alla diffusione dell’HIV. La consapevolezza della sieropositività infatti, consente di intraprendere la terapia antiretrovirale nelle fasi iniziali dell’infezione così da abbattere subito la carica virale e, di conseguenza, diminuire il rischio di trasmissione e di complicanze HIV-correlate, come la polmonite o la tubercolosi.
Nonostante l’importanza dello screening, la resistenza dei pazienti a sottoporsi a prelievi ematici per la raccolta del campione rappresenta una limitazione importante alla sua diffusione. L’uso di un test eseguibile su campioni di saliva migliora la disponibilità da parte del paziente, oltre a diminuire il rischio di contagio per gli operatori sanitari. Tuttavia, i test su saliva attualmente in commercio sono dotati di scarsa sensibilità. Il nuovo test proposto dai ricercatori statunitensi, promette di essere di più semplice esecuzione e minore invasività rispetto ai test ematici, senza però rinunciare alla qualità in termini di sensibilità. Sebbene le prove condotte fino ad ora non siano sufficienti a verificare le reali prestazioni (sensibilità e specificità) del test, i risultati ottenuti sono incoraggianti. Prima dell’approvazione e dell’utilizzo clinico saranno tuttavia necessari ulteriori studi su casistiche più ampie di quelle condotte.
Gli sviluppatori sperano che il nuovo test possa contribuire ad aumentare il numero di esami di screening per l’HIV eseguiti nella popolazione a rischio, così da migliorare la diagnosi ed il trattamento delle persone sieropositive. Nonostante le ottime specifiche di qualità raggiunte ormai dai test ematici, la presenza di un test eseguibile su un campione di saliva dotato di prestazioni paragonabili, potrebbe aumentare il numero di esami di screening effettuati grazie alla sua minore invasività (maggiore collaborazione da parte del paziente) e maggiore semplicità nell’esecuzione.
Ma come funziona il test? In risposta all’ingresso di HIV nell’organismo, il sistema immunitario produce anticorpi in grado di combattere l’infezione. La quantità di anticorpi presenti nella saliva è inferiore rispetto a quelli rilevabili nel circolo ematico, rendendo così il test ematico un candidato migliore in termini di sensibilità. Il nuovo test si è tuttavia dimostrato capace di rilevare piccole concentrazioni di anticorpi anti-HIV nella saliva dei pazienti, sfruttando la capacità delle immunoglobuline di riconoscere specifici antigeni (come l’HIV) e le potenzialità della biologia molecolare come metodo di rilevazione altamente versatile e sensibile. Questa metodica consente quindi di rilevare gli anticorpi anti-HIV nella saliva con prestazioni migliori in termini di sensibilità, rispetto agli attuali test disponibili.
I ricercatori della Stanford University che, insieme ai colleghi dell’Alameda County Public Health Laboratory, hanno condotto gli studi preliminari sul nuovo test, sostengono che esso sia da 1.000 a 10.000 volte più sensibile rispetto agli altri test eseguiti su campioni di saliva e sia pertanto in grado di rilevare l’infezione da HIV più precocemente rispetto ai metodi attualmente in commercio.
Gli studi preliminari eseguiti su 22 persone sieropositive per HIV e 22 persone sieronegative, hanno mostrato come il test sia stato in grado di classificarli tutti correttamente, senza falsi negativi o falsi positivi. Inoltre, 6 campioni di saliva su 8 classificati come indeterminati (non chiaramente positivi o negativi) dai test attualmente in commercio, sono stati correttamente classificati come positivi per HIV dal nuovo test.
Il test promette quindi di fornire uno strumento semplice e auspicabilmente di maggiore diffusione per la diagnosi precoce di HIV, con vantaggi importanti in termini di prevenzione e contenimento della malattia. I ricercatori sperano di confermare i risultati in studi in grado di arruolare un maggior numero di pazienti e campioni.
Articolo originale “On the Horizon: A Better HIV Saliva Test” – labtetstonline.org
Traduzione e adattamento a cura di: Margherita Berardi; LabTestsOnline Italia
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