Test delle particelle lipoproteiche a bassa densità (LDL-P)
Noto anche come: Numero di particelle LDL; Test delle particelle NMR
Nome ufficiale: Test delle particelle lipoproteiche a bassa densità
Ultima Revisione: 26.10.2020
Ultima Modifica: 26.10.2020

In Sintesi
Perché?
Come supporto nella determinazione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (CVD).
Quando?
In pazienti con storia personale e/o familiare di CVD in età precoce; quando il risultato dell'esame del colesterolo LDL (LDL-C) cade nell'intervallo di riferimento, ma permane il sospetto che il paziente sia esposto ad un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiache; talvolta, come supporto al monitoraggio dell'efficacia del trattamento per la riduzione dei livelli lipidici e/o dei cambiamenti nello stile di vita.
Il campione
Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.
La preparazione
Solitamente è richiesto il digiuno per 9-12 ore (è permesso solo bere acqua) prima del prelievo. Occorre eseguire tutte le istruzioni fornite e comunicare se si è a digiuno o meno.
L'Esame
Le lipoproteine sono particelle deputate al trasporto dei lipidi in tutto l’organismo. Ogni particella lipoproteica trasporta una combinazione di proteine, vitamine, colesterolo, trigliceridi e molecole fosfolipidiche. La composizione delle particelle lipoproteiche varia durante la loro circolazione nel sangue. La rimozione di alcune molecole e l’aggiunta di altre determina la presenza di un ampio spettro di particelle lipoproteiche, caratterizzate da quantità variabili di colesterolo.
Le particelle lipoproteiche a bassa densità (LDL-P) sono un prodotto del trasporto lipidico e permangono in circolo per periodi di tempo prolungati. Durante la loro circolazione nel sangue, le LDL-P possono depositarsi sulle pareti dei vasi e formare placche che ostruiscono i vasi sanguigni, portando ad un aumentato rischio di problemi di salute, incluse patologie cardiache e ictus. Alte concentrazioni di LDL-P sono considerate nocive per l'organismo perché aumentano la probabilità di deposizione sulla parete dell'arteria e di formazione delle placche.
I test lipidici tradizionali misurano la quantità di colesterolo LDL (LDL-C) presente nel circolo ematico, ma non valutano il numero di particelle LDL (LDL-P). Il test delle LDL-P può essere prescritto per ottenere una misura più accurata delle LDL, a causa del contenuto variabile di colesterolo all'interno di ogni lipoproteina a bassa densità (LDL). Vari studi hanno dimostrato che le LDL-P sono un indicatore del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari migliore rispetto al LDL-C. Secondo gli esperti, l'aumento delle LDL-P potrebbe contribuire al verificarsi di episodi infartuali, anche in pazienti con valori di colesterolo totale e LDL-C non particolarmente elevati.
Come e Perchè
Il test delle particelle lipoproteiche a bassa densità (LDL-P) misura il numero di particelle LDL nel sangue. Può essere eseguito come supporto nel determinare il rischio individuale di sviluppare una patologia cardiovascolare in pazienti con storia familiare e personale di malattie cardiachein giovane età, in particolare con valori di colesterolo totale e LDL-C non particolarmente elevati.
Per molte persone, il test LDL-C è un buon indicatore del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, ma esistono casi di soggetti con valori normali di LDL-C esposti ad un rischio maggiore di sviluppare tali malattie. Allo stesso modo, individui con condizioni croniche, come il diabete, risultano esposti ad un rischio maggiore di sviluppare CVD anche se il loro valore di LDL-C è nella norma. Per questi pazienti si ritiene che il numero di particelle LDL potrebbe rappresentare un ulteriore fattore da considerare nel determinare il rischio di sviluppare una patologia cardiaca. In questi casi, il test delle LDL-P può essere utilizzato per ottenere un'ulteriore valutazione del rischio di CVD del paziente.
Inoltre, le LDL-P possono essere prescritte per monitorare l'efficacia del trattamento.
Attenzione:
Il test per le sottofrazioni delle lipoproteine a bassa densità viene solitamente prescritto insieme al test delle LDL-P; tuttavia, i risultati di tale test non possono essere utilizzati per stabilire il trattamento appropriato.
Per determinare le sottofrazioni delle lipoproteine vengono utilizzate diverse metodologie, incluse l’ultracentrifugazione, l’elettroforesi su gel di poliacrilammide in gradiente e la spettroscopia NMR. Questi metodi non sono standardizzati e non concordano sulla definizione di sottofrazioni grandi e piccole. Nessuna delle metodologie utilizzate per determinare le sottofrazioni delle LDL ha ricevuto l'autorizzazione della Food and Drug Administration (FDA).
La National Lipid Association (NLA) statunitense ha definito il termine "LDL grandi e soffici" come potenzialmente fuorviante, poiché tutte le lipoproteine a bassa densità (LDL) sono in grado di formare placche aterosclerotiche. È importante sottolineare che i pazienti con ipercolesterolemia familiare, caratterizzati dall'insorgenza di malattie cardiovascolari in età precoce, presentano LDL "grandi e soffici".
I dati disponibili non supportano l'utilizzo del test delle sottofrazioni in routine; tuttavia, le sottofrazioni delle LDL sono attualmente utilizzate in ambito clinico. Nessuna società medica ha approvato l'utilizzo del test delle sottofrazioni lipoproteiche. La National Lipid Association, il National Academic of Clinical Biochemistry, l'American College of Cardiology e l'American Heart Association hanno pubblicato linee guida che non raccomandano l'utilizzo delle sottofrazioni delle LDL. Le linee guida riportano la mancanza di sufficienti evidenze a supporto dell'utilizzo del test come valido ausilio diagnostico o per stabilire il trattamento appropriato.
Domande Frequenti
Le LDL-P possono essere modificate adottando una dieta povera di grassi saturi, perdendo peso e svolgendo regolare esercizio fisico. Anche l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti come le statine e di inibitori della PCSK9 possono diminuire significativamente la quantità di LDL-P.
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