Osmolalità
Noto anche come: Osmolalità
Nome ufficiale: Osmolalità (siero. plasma, urina, feci)
Ultima Revisione: 29.05.2019
Ultima Modifica: 18.11.2020
Revisore: Ferruccio Ceriotti
Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano
In Sintesi
Perché?
Per valutare l’equilibrio idrico ed elettrolitico dell’organismo; per approfondimenti circa la presenza di livelli di sodio bassi nel sangue (iponatriemia); per rilevare un'eventuale intossicazione da metanolo o glicoletilenico.
Quando?
In presenza di bassi livelli di sodio nel sangue; in caso di sospetta ingestione di metanolo, glicoletilenico o alcol isopropilico.
Il campione
Un campione di sangue prelevato dal braccio e/o un campione di urina estemporaneo.
La preparazione
Di norma non è necessaria alcuna preparazione; talvolta potrebbe essere richiesto il digiuno nelle sei ore precedenti il prelievo e/o la limitazione di assunzione di liquidi nelle 12-14 ore precedenti; è importante seguire le istruzioni fornite dal personale sanitario.
L'Esame
L’osmolalità è una misura del numero di particelle disciolte in un fluido. Il test dell’osmolalità riflette la concentrazione di sostanze come sodio, potassio, cloro, glucosio e urea disciolte in un campione di sangue e, talvolta, urina. Può essere stimato dalla concentrazione dei principali soluti del sangue o dell'urina.
L’equilibrio idrico dell’organismo è un processo dinamico regolato dal controllo della quantità d'acqua escreta con l’urina e dall’aumento o decremento d'acqua ingerita per mezzo del controllo della “sete”. I sensori osmotici dell’organismo percepiscono e reagiscono all’aumento e alla diminuzione della quantità d'acqua e delle particelle presenti nel circolo ematico:
- Quando aumenta l’osmolalità del sangue, indicando un decremento della quantità di acqua nell’organismo o un aumento del numero di particelle (come sodio, cloro e glucosio), l’ipotalamo secerne l’ormone antidiuretico (ADH), che stimola i reni a trattenere liquidi e quindi a produrre urina concentrata. La ritenzione dell'acqua diluisce il sangue, diminuendo così l'osmolalità e aumentando il volume e la pressione ematica. Nel caso in cui questo non sia sufficiente a ricostituire la corretta osmolalità, viene indotta la sensazione della sete, per fare in modo che il soggetto introduca maggiori quantità d'acqua.
- Al diminuire dell’osmolalità, la secrezione dell’ADH viene soppressa, i reni producono un’urina più diluita, la quantità d'acqua nell’organismo diminuisce e l’osmolalità ematica torna normale.
L’osmolalità ematica corrisponde perlopiù alla misura del sodio disciolto nel siero (la porzione liquida del sangue). Il sodio è l’elettrolita più rappresentato nel sangue e nell’urina; esso mantiene una carica elettrica neutra nell’organismo e l’equilibrio acido-base insieme a potassio, cloro e CO2 (sotto forma di bicarbonato). Il sodio è introdotto con la dieta e viene normalmente conservato ed escreto dai reni con l’urina per mantenere la sua concentrazione nel sangue all’interno di un intervallo di concentrazione definito.
Anche il glucosio e l’urea, pur non essendo elettroliti ma particelle (molecole), contribuiscono all’osmolalità. Di solito il loro contributo è minimo, ma in caso di glicemia alta (iperglicemia, tipica del diabete scompensato) o urea elevata (osservabile nell’insufficienza renale), la loro influenza può essere significativa.
L'aumento dell'osmolalità spesso è causato da avvelenamento o overdose. Alcune sostanze tossiche come metanolo, alcol isopropilico, glicoletilenico e acetone e i farmaci come l’acido acetilsalicilico (aspirina), se ingeriti in grandi quantità, possono influenzare l’osmolalità.
L’osmolalità urinaria misura principalmente le molecole di scarto urea e creatinina, che sono prodotte e rimosse dall’organismo ad una velocità relativamente costante.
L’osmolalità può essere misurata o stimata tramite i principali soluti presenti nel sangue. La differenza tra i risultati misurati e stimati è chiamata gap osmotico o gap osmolale. Per il calcolo del gap osmotico, l'osmolalità stimata viene calcolata misurando la concentrazione ematica di sodio, urea e glucosio. In alcuni casi viene inclusa anche la misura dell'etanolo. Un aumento del gap osmotico (più alto di 10) indica la presenza di altre sostanze esogene tossiche, aspirina o mannitolo.
Come e Perchè
L’osmolalità sierica viene prescritta per capire le cause di iponatriemia e valutare l'equlibro idro-elettrico del sangue, o per rilevare un'intossicazione da metanolo o glicoletilenico.
L'osmolalità può essere misurata direttamente o stimata.
Oltre all'osmolalità, può essere calcolato anche il gap osmotico, per rilevare e/o misurare le tossine eventualmente presenti nel sangue, come metanolo, glicoletilenico, alcol isopropilico o glicole propilenico.
L’osmolalità urinaria può essere prescritta insieme all’osmolalità sierica per valutare l’equilibrio idrico e per capire il motivo di una produzione aumentata o diminuita d'urina. Insieme all'osmolalità urinaria viene spesso richiesta anche la misura del sodio e della creatinina nell'urina. Talvolta può essere calcolato il gap osmotico per la valutazione della capacità dei reni di secernere acido e riassorbire bicarbonato, per determinare la presenza di molecole osmoticamente attive e per confrontarlo con il gap osmotico sierico.
Domande Frequenti
Per il calcolo del gap osmotico, devono essere eseguiti il sodio ematico, l’urea e il glucosio per ottenere l’osmolalità attesa. Alcune versioni di questo calcolo includono l’etanolo.
Ad esempio:
Calcolo dell’osmolalità sierica (l’etanolo non è sempre considerato)
2 x (Na+) + (Glucosio/18) + (Urea/6.02) + (Etanolo/3.8)
Nota: glucosio, urea ed etanolo possono essere espressi in mg/dL (milligrammi per decilitro) o in mmol/L (millimoli per litro). I numeri nell’equazione sopra riportata sono usati per convertire i mg/dL in mmol/L. Per le mmol/L, l’equazione sarà:
2 x (Na+) + (Glucosio) + (Urea) + (Etanolo)
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In questo sito
Fonti
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