Le malattie cardiovascolari si verificano con maggiore frequenza in soggetti fumatori, con ipertensione, con livelli elevati di colesterolo (in particolare il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità, LDL-C), in sovrappeso, che non svolgono esercizio fisico e/o diabetici. Pertanto, le iniziative di salute pubblica per ridurre le CVD consigliano di:
- Seguire una dieta sana
- Evitare di fumare
- Limitare il consumo di alcolici
- Svolgere regolarmente esercizio fisico
- Nei pazienti con diabete, mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue
Inoltre, esistono alcuni fattori di rischio non modulabili, quali età, sesso e storia familiare:
- Il rischio di CVD aumenta con l'avanzare dell'età
- Gli uomini sono generalmente esposti ad un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache; tuttavia, il rischio nelle donne raggiunge i livelli maschili dopo la menopausa
- Il rischio di CVD aumenta in caso di storia familiare di malattie cardiovascolari premature (cardiopatie coronariche o ictus nei parenti di primo grado maschi sotto i 55 anni o femmine sotto i 65)
L'American College of Cardiology (ACC) e l'American Heart Association (AHA) hanno proposto delle linee guida per la valutazione del rischio di sviluppare CVD. L'obiettivo principale di tali raccomandazioni è quello di definire in maniera più accurata i fattori coinvolti nella determinazione del rischio di CVD, oltre ad individuare trattamenti e cambiamenti nello stile di vita per ridurre tale rischio. L'ACC e l'AHA raccomandano di utilizzare un algoritmo che stima il rischio di sviluppare CVD nei 10 anni successivi se si ha un'età compresa tra i 40 e i 79 anni e non si soffre di malattie cardiache. Sono considerati nel calcolo molti fattori, tra cui l’età, il genere, l’etnia, il colesterolo totale, l'HDL-C, il LDL-C, la pressione arteriosa, la presenza di diabete e il fumo.
Nel marzo 2019, l'ACC e l'AHA hanno pubblicato ulteriori linee guida per la valutazione del rischio di CVD, che comprendevano una revisione delle raccomandazioni, ulteriori raccomandazioni per i fattori di rischio non tradizionali come l'indice caviglia-braccio (o ankle-brachial index, ABI), il livello di proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), il consolidamento del ruolo del calcio coronarico (CAC), l'utilizzo di terapie per abbassare i livelli lipidici ed i farmaci preventivi.
L'uso del calcolo del rischio e delle linee guide ACC/AHA rimane oggetto di disputa. Secondo alcuni, l'attuale calcolo del rischio può sovrastimare il rischio effettivo, associato all'uso preventivo di statine non necessario in molti soggetti. Secondo altri, la nuova formula dell'algoritmo potrebbe comunque rappresentare una risorsa preziosa, poiché più valida rispetto ai precedenti calcoli del rischio. Le linee guida raccomandano di discutere con il medico circa le varie opzioni terapeutiche.