È importante che le persone che intendono recarsi in aree nelle quali la malaria è considerata endemica, si rivolgano con buon anticipo al proprio medico curante per essere informati circa i rischi e le manovre preventive da adottare. Il rischio all’esposizione della malaria deve essere valutato in base alle aree visitate ed il periodo nel quale verrà effettuato il viaggio, in modo tale da prendere le precauzioni necessarie prima, durante e dopo il viaggio. Anche le persone che abbiano già avuto la malaria possono essere reinfettate. Allo stesso modo, le persone originarie di zone endemiche sono a rischio nel caso in cui tornino nel paese di origine.
La valutazione del rischio considera il paese visitato e anche le aree specifiche nelle quali la persona ha intenzione di recarsi, il periodo dell’anno, le attività svolte, la lunghezza della permanenza, la storia clinica personale. Per ogni paese deve essere valutata la presenza delle specie di Plasmodium prevalenti oltre al livello e la diffusione della resistenza ai farmaci.
Attualmente non esistono vaccini antimalarici, sebbene siano in fase di studio. Le persone che si recano in aree considerate endemiche devono adottare misure preventive di tipo farmacologico e comportamentale, così da limitare il rischio di infezione. Tra queste persone, sono incluse anche quelle immigrate che tornano nel paese di origine per visitare parenti e amici.
È raccomandato l’utilizzo di repellenti cutanei con DEET (dietiltoluamide; un insetto repellente tra i più efficaci) e la copertura della pelle specialmente negli orari di maggiore attività degli insetti (il tramonto e la notte), l’utilizzo di zanzariere per dormire, in particolare in alloggi non dotati di aria condizionata o altri schermi. È necessario indossare camicie a maniche lunghe e pantaloni chiari, larghi e lunghi. Chi è ad alto rischio può utilizzare vestiti e reti impregnati di permetrina.
Prima della partenza è raccomandata la profilassi antimalarica, volta alla prevenzione dell’infezione. Tuttavia, non tutti devono necessariamente sottoporsi a profilassi. L’uso di qualsiasi farmaco, come la clorochina, comporta il rischio di sviluppare effetti collaterali. Per questo è sempre bene valutare il rapporto rischi-benefici, considerando l’area nella quale il viaggiatore intende recarsi, la stagione, il tipo e la lunghezza del viaggio e la storia clinica. Il tipo di farmaci raccomandati dipende dalla presenza di eventuali ceppi farmaco-resistenti. Ad esempio, si è diffuso largamente un ceppo di P. falciparum resistente ai più comuni farmaci antimalarici come la clorochina. Pertanto, coloro che si recano in aree in cui questo sia presente, devono utilizzare altri farmaci anti-malarici, come la meflochina, l’atovaquone/proguanile e la doxiciclina.
È molto importante che la profilassi antimalarica venga seguita scrupolosamente come indicato, incluso il proseguimento per tutto il periodo del viaggio e al ritorno, quando cessa il rischio di esposizione.
Per maggiori informazioni si rimanda alle pagine “Vaccinazione febbre gialla e profilassi malaria nel mondo” del Ministero della Salute e “Malaria” di Viaggiare Sicuri della Farnesina, e alle informazioni fornite da “Simvim per il viaggiatore”, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.