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Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)
Cloro
Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano
In Sintesi
Perché?
Per determinare la presenza di un’alterazione dell’equilibrio degli elettroliti o di uno squilibrio acido-base (pH) e monitorarne il trattamento; come parte di un'indagine di routine.
Quando?
Come parte del pannello metabolico; quando il paziente mostra segni e sintomi riconducibili ad uno squilibrio elettrolitico.
Il campione
Un campione di sangue venoso prelevato da un braccio o, talvolta, campioni estemporanei di urina o raccolti nelle 24 ore.
La preparazione
No, nessuna. Tuttavia, il risultato dell’esame può essere influenzato da alcuni tipi di farmaci; pertanto, è opportuno informare il medico in merito all'assunzione di farmaci (prescritti e da banco) o integratori e, eventualmente, interromperne l'assunzione per un certo periodo di tempo prima di eseguire il test.
L'Esame
Questo esame misura la concentrazione di cloro (un elettrolita) nel sangue e/o nell'urina. Il cloro è uno ione carico negativamente che, insieme ad altri elettroliti, come potassio, sodio e bicarbonato, è implicato nel mantenimento dell’equilibrio idrico e nella stabilizzazione dell’equilibrio acido- base. L’equilibrio acido-base viene finemente regolato a livello polmonare, renale e tramite processi chimici che compensano le minime alterazioni nel pH dell’organismo. Se l’organismo non è in grado di compensare tali alterazioni, si sviluppa un disturbo dell’equilibrio acido-base.
Il cloro è presente in tutti i liquidi biologici, ma si trova principalmente nel sangue e nel liquido all'esterno delle cellule. Solitamente, il livello del cloro rispecchia quello del sodio, aumentando e diminuendo analogamente e in relazione all’andamento del sodio. Tuttavia, quando si verifica uno squilibrio acido-base il cloro ematico può variare indipendentemente dal sodio, agendo da tampone. Il cloro si sposta tra l’interno e l’esterno dalle cellule per contribuire a mantenere la neutralità elettrica (le concentrazioni dei cationi, carichi positivamente, e degli anioni, carichi negativamente, devono essere uguali).
Il cloro è introdotto con la dieta, sia tramite sale da tavola (cloruro di sodio o NaCl) che con alcuni alimenti. La maggior parte del cloro è assorbita nel tratto gastrointestinale e l’eccesso viene escreto con l’urina. La concentrazione ematica rimane stabile, con una lieve diminuzione dopo i pasti: lo stomaco infatti produce acidi durante la digestione, utilizzando il cloro presente nel sangue.
Come e Perchè
Il cloro viene frequentemente prescritto per rilevare livelli anomali nel sangue. É spesso eseguito, insieme ad altri elettroliti, come parte di un'indagine di routine per lo screening di varie patologie.
Questi test possono essere prescritti come supporto alla diagnosi delle cause di segni e sintomi come vomito prolungato, diarrea, debolezza e difficoltà respiratorie. Se è presente lo squilibrio di un singolo elettrolita, il medico cercherà di stabilirne la causa (patologie, condizioni, farmaci) e di risolverla, per poi prescrivere analisi ripetute di quel singolo elettrolita, monitorando lo squilibrio fino alla sua scomparsa. Se si sospetta uno squilibrio acido - base, può essere prescritta anche un'emogasanalisi, per valutare la gravità e la causa dello squilibrio.
Solitamente, la concentrazione del cloro nell’urina viene misurata per determinare se un alcalosi (eccesso di base) deriva da una perdita di sale (come avviene in corso di disidratazione, vomito e assunzione di diuretici, associati alla riduzione del cloro urinario) o da un eccesso di ormoni, quali cortisolo o aldosterone (responsabili dell'escrezione di alcuni elettroliti).
Domande Frequenti
Il clinico deve provvedere alla corretta interpretazione dei risultati nel loro complesso e in associazione con la storia clinica del paziente. Un singolo risultato leggermente superiore o inferiore all'intervallo di riferimento non ha significato clinico. Se i valori di un paziente risultano solo leggermente superiori o inferiori all'intervallo di riferimento, si può ripetere il test.
Tuttavia, un risultato che eccede di molto l’intervallo può indicare un’alterazione e richiedere ulteriori accertamenti. Il clinico deve interpretare i risultati in associazione con la storia clinica e l’esame fisico del paziente per valutare la significatività di eventuali alterazioni.
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Risorse per i Professionisti
Fonti
2019 review completed by Michelle Moy, M.Ad.Ed, MT(ASCP) SC.
Institute of Medicine (U.S.). Panel on Dietary Reference Intakes for Electrolytes and Water. Dietary reference intakes for water, potassium, sodium, chloride, and sulfate / Panel on Dietary Reference Intakes for Electrolytes and Water, Standing Committee on the Scientific Evaluation of Dietary Reference Intakes, Food and Nutrition Board. 2004, Pg 290. Available online at http://www.nationalacademies.org/hmd/Reports/2004/Dietary-Reference-Intakes-Water-Potassium-Sodium-Chloride-and-Sulfate.aspx. Accessed on November 20, 2019.
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